Il forte legame esistente tra Michelin e il territorio di Clermont-Ferrand, al centro della Francia, ha origine più di 120 anni fa. Ancor oggi Place de Carmes, prossima alle rive del fiume Tiretaine, è il quartier generale mondiale per l’azienda e occupa un’area superiore ai 15 ettari, costellati da una ventina di edifici dalla diversa vocazione solo due dei quali rivestono attualmente una funzione produttiva. In questo scenario è maturata la volontà dell’azienda di comunicare la propria rinnovata immagine aziendale attraverso il linguaggio dell’edificato, inizialmente (2012) promuovendo una serie di studi e consultazioni e, successivamente, nel 2015, in maniera operativa, tramite un concorso di architettura del quale è risultato vincitore lo studio parigino Encore Heureux.
Molti sono gli aspetti interessanti di questo ambizioso programma e si possono riassumere in tre principali ambiti: il processo di definizione del progetto, la relazione con il territorio e le pratiche di sostenibilità mediante il riuso dei materiali da costruzione. Innanzitutto, il processo che ha portato alla definizione del programma funzionale è stato ampio, articolato e ha visto continue sessioni di progettazione partecipata, consultando a più riprese i quasi 30 mila utenti del polo aziendale e installando una sorta di ufficio temporaneo di architettura sul sito di progetto, coinvolgendo giovani progettisti locali.
Una nuova hall (il vero cuore del concorso di architettura), nuove aree per il lavoro informale, una caffetteria, uno spazio mostre e uno shop aperti anche al pubblico, sono solo alcuni dei capisaldi attorno ai quali è ruotato il programma del rinnovato complesso che ha anche ridato centralità e accesso libero all’esistente serra tropicale in prossimità dell’ingresso, dove sono conservate specie arboree legate alla produzione della gomma.
L’apertura alla città è il secondo elemento cardine del progetto. Tutta l’area di Place de Carmes è stata rinnovata, pedonalizzata e dotata di nuovi servizi alla cittadinanza, diventando cerniera fruibile tra il centro urbano e il sito Michelin. Coronamento di questa operazione di dialogo con lo spazio pubblico è senza dubbio la scenografica e armoniosa pensilina che cinge tutto il fronte principale dell’area di accesso. Il disegno articolato e plastico rende unitaria la cortina composta da edifici molto differenti tra loro, enfatizzando la prospettiva verso la nuova hall e diventando quinta scenografica e filtro tra il pubblico e il privato.
La pensilina è realizzata in abete di Douglas delle vicine piantagioni di Corréze ed è una delle tante risorse locali che si è scelto di utilizzare nel progetto. La ragione risiede nella ferma volontà di rinsaldare il rapporto con il territorio, rendendo tributo per la centennale ospitalità. Circa l’85% delle imprese che hanno lavorato alla costruzione provengono alla regione e, oltre all’abbondante uso di legno proveniente da Corréze e dal Massif Central, tutti i materiali lapidei usati sia esternamente (il basamento delle facciate) sia internamente (i banconi della reception) provengono dalle cave locali di pietre laviche di Volvic e Chambois.
La volontà di approvvigionamento di materiali locali è supportata anche da motivazioni di sostenibilità ambientale, riducendo drasticamente i costi, in termini di emissioni, legati alla logistica delle materie prime. Su questo aspetto lo studio Encore Heureux ha trovato, in questa commessa, terreno fertile per adottare anche un impiego estensivo di materiali riutilizzati o di recupero. Tale tecnica, che richiede un grande sforzo culturale su tutta la filiera, dal cliente ai contractor, ha consentito il riutilizzo di vari elementi, provenienti dal sito stesso o da terze parti. Un trasformatore elettrico è stato recuperato dalla dismissione di un altro edificio del sito. Le vecchie vetrate della serra sono state recuperate come partizioni interne delle sale meeting, mentre i sanitari sono stati riutilizzati nel sito stesso e 1.100 metri quadri di pavimento in legno degli anni Cinquanta provengono dai lavori di rinnovamento di un negozio La Redoute, a Roubaix.
Questo interessante ambito di ricerca, i cui confini sono ancora da definire, è molto caro allo studio Encore Heureux che già nel 2015, per la Cop21 di Parigi, realizzò il piccolo Padiglione Circolare, un edificio-manifesto interamente costruito con materiali dismessi e di recupero, caratterizzato dalla pittoresca facciata rivestita con porte in legno altrimenti destinate allo smaltimento.
di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 27)
LA SCHEDA
Luogo: Clermont-Ferrand, Francia
Cliente: Michelin
Progettisti: Encore Heureux Architectes + Construire
Project manager: MPF Michelin
Paesaggista: Base
Strutture e facciate: DVVD
Computi: Hecos
Impianti: Alto
Progetto acustico: Atelier Rouch
Progetto viabilità: Ateve
Dimensione: 11.000 mq
Budget: Euro 26.000.000
Progettazione: 2016-2018 – Realizzazione: 2018-2021
Info: encoreheureux.org
Fotografie: ©Cyrus Cornut ©Nicolas Trouillard