Attraverso un linguaggio architettonico moderno e con espliciti riferimenti internazionali, il Nuovo Centro Direzionale di Eni a San Donato Milanese vuole raccontare l’innovazione, i valori e l’attenzione per l’ambiente di un’azienda leader nel suo settore. A ispirare la forma architettonica è proprio l’idea dell’estrazione della materia dal suolo, che attraverso un processo di trasformazione diventa energia.
Il risultato compositivo è quello che viene definito un loop, un flusso di energia dinamica che emerge sotto forma di tre grandi torri indipendenti, ma interconnesse. La Icon Tower, la Landmark Tower e la Skygarden Tower sono elementi solidi e imponenti collegati tra loro da futuristici passaggi-ponte che rispecchiano le interconnessioni della piazza-parco sottostante, richiamando lo stretto legame tra Eni e la comunità. La struttura disegna, infatti, il paesaggio di Metanopoli, emergendo come una dinamica isola urbana che racchiude al suo centro la grande piazza-cavea pensata come il cuore della nuova struttura.
Il dialogo con la città ideale voluta da Enrico Mattei ispira fin dall’inizio l’intervento, che si pone come obiettivo quello di dare una nuova piazza a San Donato (che si trova ai confini con Milano) su modello della Torre V. Come sottolinea Susanna Tradati, partner dello Studio Nemesi, in fase di concept si è voluto ragionare sul concetto di civitas, sull’urbanità, e non solo sulla forma architettonica. La coesione e senso di comunità sono quindi valori su cui si fonda l’idea progettuale che rinnova la visione di Mattei proiettando San Donato verso il futuro.
A testimonianza di questa stretta sinergia tra lo storico e la contemporaneità, è stato rinnovato un edificio industriale preesistente situato all’ingresso del nuovo complesso, lungo via De Gasperi, in rappresentanza della memoria storica dell’azienda a Metanopoli. Questo ospiterà una sala riunioni e un centro espositivo pubblico che racconterà proprio la storia di Eni a San Donato.
Il complesso, progettato completamente mediante tecnologia Bim, è concepito con l’intento di favorire elevati risparmi nei costi di realizzazione, gestione, manutenzione e servizio. Le performance energetiche dell’edificio, che gli sono valsi la certificazione Leed Gold, dimostrano l’attenzione di Eni ai temi della sostenibilità.
Come sottolinea Dino Boni, ingegnere di Manens Tifs, è stato considerato l’intero processo di vita della struttura, che risulta quasi completamente autonoma dal punto di vista energetico. Gli 8 mila metri quadrati di parco fotovoltaico sulle coperture, l’innovativo sistema di isolamento termico e di controllo dell’irraggiamento solare, le coperture verdi e i giardini pensili, il recupero delle acque piovane e l’utilizzo di acqua di falda, nonché la ventilazione innescata dalla conformazione della piazza-cavea sono solo alcuni sistemi tecnologici che permettono di ottenere prestazioni massime in termini di rendimento energetico.
Importantissimo è stato anche lo sviluppo dell’involucro da parte di Arup-Italia. I 72 mila metri quadrati di rivestimento sono formati da un sistema di 9 mila doghe e 13.900 pannelli con geometria e trasparenza variabile che garantiscono altissime performance energetiche e illuminanti. La doppia pelle delle facciate è quindi composta da un rivestimento metallico frangisole, che dà vita a un prospetto fluido e metamorfico frutto di circa 30 tipologie di pannelli che donano al progetto un’immagine potente e iconica.
Ridurre il consumo energetico della Torre e preservare le risorse naturali non sono gli unici obiettivi che hanno guidato la progettazione. È stata data grande importanza alla creazione di un ambiente di lavoro sano e produttivo per i dipendenti. A seguito di una profonda riflessione sul workplace contemporaneo, sono state pensate 4.600 postazioni di lavoro modulabili e flessibili, pronte per affrontare le sfide lavorative del futuro. Ogni piano si sviluppa su una larghezza costante di 21 metri con uffici privati e sale riunioni su un asse centrale lasciando la maggior parte delle scrivanie sui lati esterni favorendo la possibilità di riconfigurare l’ambiente in base alle necessità dei team di lavoro.
di Valentina Labriola, Politecnico di Torino (da YouBuild n. 26)
LA SCHEDA
Progetto: VI Palazzo Eni
Cliente: Eniservizi
Luogo: San Donato Milanese (Milano)
Architettura: Morphosis Architects (leader architect) e Nemesi Architects srl (partner architect)
Paesaggio: Pasodoble
Strutture: Setec Batiment, SCE Project
Impianti: Setec TPI, Manens-Tifs
Sostenibilità (LEED): Setec Batiment
Costruzione: Webuild (General contractor)
Facciate: Bodino / Gruppo Simeon (ingegnerizzazione e realizzazione delle facciate vetrate); Bodino/ Cantori (ingegnerizzazione e realizzazione delle facciate metalliche)
Superficie lorda intervento: 65.000 mq
Spazi uffici: 45.000 mq;
Aree comuni: 12.000 mq;
Lobby: 2.800 mq;
Postazioni lavoro: 4.600;
Icon Tower: altezza 45 m, 11 piani fuori terra, 10 livelli direzionali, 21.000 mq, 1.100 postazioni;
Landmark Tower: altezza 31 m, 9 piani fuori terra, 7 livelli direzionali, 20.000 mq, 2.000 postazioni;
Foto di: Ferdinando Crespi e Alessandra Dosselli