«Non possiamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo se non ci prendiamo cura dell’ambiente marino», ha esordito Evangelia Tzika, Policy Officer DG Mare dell’European Commission, in occasione del lancio del nuovo programma di ricerca sulla Pianificazione spaziale del mare, sostenuto dalla Commissione Europea e coordinato da Iuav, CNR Ismar e Corila.
Con la direttiva 2014/89 l’UE aveva istituito un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo con l’intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso sostenibile delle risorse marine. Nel documento si legge «Il rapido ed elevato incremento della domanda di spazio marittimo per scopi diversi, come gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la prospezione e lo sfruttamento di petrolio e gas naturale, il trasporto marittimo e le attività di pesca, la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità, l’estrazione di materie prime, il turismo, gli impianti di acquacoltura e il patrimonio culturale sottomarino, nonché le molteplici pressioni sulle risorse costiere richiedono una strategia integrata di pianificazione e di gestione». Pertanto l’Unione europea ha avviato un programma di pianificazione dello spazio marittimo allo scopo di promuovere lo sviluppo e la crescita sostenibili delle economie marittime e costiere e l’uso sostenibile delle risorse del mare e delle coste.
Recepita con il Decreto legislativo 201 del 17 ottobre 2016 e successive modifiche, l’Italia ha istituito l’elaborazione di piani di gestione, che individuano la distribuzione spaziale e temporale delle pertinenti attività e dei pertinenti usi delle acque marine, presenti e futuri. Per ogni area (Adriatico, Ionio-Mediterraneo Centrale, Mediterraneo Occidentale) è stato redatto un piano di gestione dello spazio marittimo, pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) il 15 settembre 2022.
«I piani spaziali marittimi sono ormai in fase avanzata nei diversi Stati Membri costieri: ora lo scenario dell’implementazione è decisivo per allineare e armonizzare le iniziative promosse a livello europeo e globale, rendendo questi piani strumenti che possano indirizzare gli enti territoriali e contribuire a una migliore gestione dello spazio marino, combinando competitività e sostenibilità», ha dichiarato Francesco Musco, direttore della Ricerca Iuav.
Il nuovo programma di ricerca MSP (Maritime spatial Planning) Green intende contribuire ad allineare i piani spaziali marittimi alle sfide dell’European Green Deal creando un quadro di riferimento per i piani considerati chiave per l’ambiente marino e rilevanti per la transizione sostenibile blu: cambiamento climatico, economia blu circolare, protezione della biodiversità marina, energie marine rinnovabili, approvvigionamento alimentare sostenibile.
Il progetto, coordinato da Iuav, CNR Ismar e Corila, è finanziato dal Fondo europeo per gli affari marittimi (EMFAF) e da Horizon Europe con 1.930.000 euro, riunisce partner provenienti da Italia, Spagna, Francia, Lettonia, Finlandia, Bulgaria e Germania, coprendo cinque bacini dell’UE, e durerà due anni.
«È stato un onore ospitare questa conferenza all’Iuav, sede della prima scuola di pianificazione italiana. Progettare lo spazio marittimo è un ambito operativo consolidato a cui l’Università Iuav di Venezia riconosce un ruolo di primo piano per immaginare futuri sostenibili. Il nostro Ateneo promuove progetti e lavora sul tema dal 2013, con l’Erasmus Mundus sulla pianificazione marittima, a livello sia di ricerca che di terza missione», dichiara il rettore Iuav Benno Albrecht.
L’esito dell’evento porterà alla stesura delle prime raccomandazioni su come rafforzare l’ambizione dell’European Green Deal nei piani spaziali del mare nei paesi europei, considerando le specificità ambientali, socio-economiche e culturali, attraverso una comunicazione dedicata guidata dalla Ocean Literacy.