Quella targata 2025 sarà per Miba Fiera Milano un’edizione ricca di novità che sono state annunciate durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.
Il prossimo anno, dal 19 al 21 novembre, Fiera Milano ospiterà la Milan International Building Alliance: quattro appuntamenti in uno.
Un’alleanza appunto per guidare coloro che operano nel mondo dell’edilizia a scoprire, conoscere e apprezzare tutte le novità del settore.
Ad affiancare Miba in questo nuovo appuntamento ci sarà il Centro di ricerche di mercato Cresme. Grazie alla sua expertise, il Centro sosterrà Fiera Milano nel delicato compito di districarsi fra le tendenze del mercato.
Uno scenario che Cresme conosce, studia e poi racconta in un Rapporto congiunturale e previsionale giunto quest’anno alla sua XXXVII edizione. Il report verrà presentato a Milano il prossimo 4 dicembre.
I dati principali
Nel 2024 si prevede un calo degli investimenti del 4,2% rispetto all’anno precedente, più contenuta rispetto alla precedenti previsioni. Mentre la flessione continuerà nel 2025 (-6,2%).
Il mercato delle costruzioni registra, dopo gli anni boom 2021-2023 una contrazione dovuta all’esaurimento della superspinta dei superbonus. Mentre è sostenuto dalla spesa per le opere pubbliche che è attesa in crescita nel 2024 del 13,7% e che continuerà almeno sino al 2027.
A trainare il mercato sono invece le opere pubbliche che stanno entrando nella loro fase realizzativa dopo la crescita degli appalti 2019-2021.
In quegli anni la media si aggirava attorno ai 40 miliardi di euro di lavori all’anno. Dato che rappresentava il doppio del mercato degli anni precedenti; ma soprattutto i 91 miliardi del 2022 e i 97 miliardi del 2023.
Comparazione fra anni
Nei primi nove mesi del 2024 la flessione di importi dei lavori pubblici messi in gara è stata del 38% rispetto al 2023. Numero importante, anche se – ad un’attenta osservazione – si nota che la domanda 2024 di opere pubbliche si attesta su livelli superiori a quelli medi annui del triennio 2019-2020.
I dati eccezionali ottenuti nel 2022 e 2023 non deve essere considerati al di fuore del quadro generale del mercato.
Così come la flessione di quest’anno non influisce sulle fasi di realizzazione delle opere che sono invece legate a quanto appaltato negli anni precedenti. Le opere pubbliche sono infatti entrate nella fase operativa e quindi gli effetti persisteranno almeno sino al 2027.
Il mercato della manutenzione
La voce principale del mercato della riqualificazione è rappresentata dalla manutenzione straordinaria del patrimonio residenziale con 97 miliardi di euro.
Si tratta di un mercato fortemente condizionato dagli incentivi fiscali e che secondo le nuove stime del Cresme, dopo la contrazione del 3,8%, registrerà nel 2024 una flessione del 16,9%, seguita poi da una ulteriore flessione nel 2025.
I dati relativi a questo settore portano sulle montagne russe: 60 miliardi fra 2020-2021, 68 nel 2022, 90 nel 2023 e meno di 2 miliardi quest’anno.
Nuove sfide
Il settore, oggetto del Rapporto Cresme, è magmatico, in continua evoluzione. Questo porta ad affrontare nuovi problemi e nuove sfide.
Nel settore pubblico torna preponderante il tema del partenariato pubblico e privato, a questo si affianca la necessità di una rigenerazione urbana come primario ambito di intervento.
Una tematica che avvicina le esigenze del pubblico a quelle del privato, alla ricerca di efficienza, di sostenibilità e di innovazioni.
Per questo è necessario velocizzare il processo di digitalizzazione e di innovazione tecnologica di quest’ambito che a oggi è arretrato, ma nei prossimi anni – prevede il Rapporto – è destinato a vivere una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che sarà fra i protagonisti del Miba 2025.