Giappone: grandi spazi in 90 mq, l’existenzminimum di Sasaki e Okumura

Uno dei timbri stilistici che più hanno caratterizzato l’architettura contemporanea giapponese è il raffinato utilizzo del cemento a vista, di volta in volta applicato nella realizzazione di forme e superfici di grande impatto, con una fortissima presenza architettonica. Risulta difficile non pensare immediatamente a Tadao Ando, che ha fatto di questa tecnica un’icona delle proprie architetture o, sempre in tema iconicità, sono certamente da menzionare le celebri sperimentazioni sulla prefabbricazione proposte nella Capsule Tower di Tokyo (recentemente tornata in auge per la notizia della sua prossima demolizione).

Su questo filone ben consolidato si inserisce il progetto per un piccolo edificio a funzione mista progettato da Ryuichi Sasaki (Sasaki Architecture) con Rieko Okumura (Ytro Design Institute) e realizzato a Shirokane, nel distretto Minato di Tokyo. Il piccolo lotto di progetto, di circa 90 metri quadrati, sorge all’incrocio di quattro vie, offrendo una visuale libera insolitamente ampia per gli standard del compattissimo tessuto urbano dell’area.

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Vista di insieme dell’edificio che evidenzia la notevole visibilità dovuta al posizionamento ad angolo tra quattro vie

Tale visibilità non comune diventa il centro del progetto che si focalizza sul comporre un volume scultoreo dal prezioso disegno di facciata. Questa è realizzata in cemento a vista, gettato in opera utilizzando casseri in acciaio, tecnica che rende le superfici lisce e brillanti, a tratti perfino riflettenti. L’effetto vibrante è incrementato dalle ampie finestre quadrate e dagli sfalsamenti che, in alcuni punti del paramento esterno, si proiettano verso l’esterno, generando un delicato gioco di ombre che variano da appena accennate a pesantemente marcate in base all’orientamento solare.

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Una vista notturna dal basso della stretta facciata che contraddistingue l’angolo posto all’estremità delle due strade che comprendono il lotto sul quale si erge l’edificio
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Prospetti dell’edificio, con rappresentata la scansione del calcestruzzo facciavista. © Sasaki Architecture

Tale dispositivo scenico mostra, nella pulizia del dettaglio, quale livello altissimo di capacità progettuale e realizzativa si trovi in questo piccolo manufatto. La complessità nel realizzare tali minuti movimenti tettonici è estrema e si manifesta paradossalmente nel non mostrarsi, nell’apparente assenza di dettaglio tecnologico, elemento che si rivede anche nel tetto inclinato, reso continuo con la facciata in totale assenza di componenti architettoniche «visivamente ingombranti» come canali di gronda, scossaline e lattonerie di varia natura.

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Dettaglio della facciata che sottolinea la pulizia del dettaglio negli sfalsamenti planimetrici delle pareti

Strutturalmente l’edificio è piuttosto semplice. Si tratta di una scocca autoportante con murature perimetrali in calcestruzzo armato e una spina centrale che corrisponde al corpo scala. La distribuzione verticale articola e collega i diversi layer funzionali del progetto, organizzati da uno spazio ristorante al piano terra, quattro piani di unità residenziali e uno spazio aperto a uso ufficio al quinto piano, al di sotto delle coperture. Gli spazi interni sono caratterizzati da un aspetto minimale, sia come tenore compositivo, dove si accostano pareti bianche e in calcestruzzo a vista, sia come ampiezza delle unità abitative.

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Vista di uno dei bilocali con camera da letto totalmente apribile
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Lo spazio ufficio all’ultimo piano

 

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Sezione prospettica dell’edificio. © Sasaki Architecture

Per ogni piano residenziale si trovano un monolocale e un bilocale, la cui stanza da letto è totalmente congiungibile alla zona living mediante una parete scorrevole. Benché sia piuttosto comune entrare in contatto con questo tipo di spazi minuti nell’architettura residenziale giapponese, risulta sempre sorprendente come si riesca ad articolare un lotto così piccolo in due unità abitative per piano, mantenendo un elevatissimo livello di qualità spaziale.

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Planimetrie di progetto, dalle quale si può apprezzare la meticolosa abilità organizzativa degli spazi ridotti. © Sasaki Architecture.
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Lo scenografico corpo scala in calcestruzzo facciavista
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Gli spazi interni

 

Infatti, se è piuttosto tipico associare la qualità abitativa al concetto di dimensione, coniugando con troppo automatismo il concetto di casa grande a quello di bella casa, questo e altri esempi di contemporaneo existenzminimum nipponico mostrano come, anche in carenza di spazio, si possa ambire a un ambiente di vita dallo spiccato valore architettonico e spaziale, come testimonia anche il recente premio Best of Best conferito a questo edificio nell’ambito degli Architecture MasterPrize 2021.

di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 24)

 

LA SCHEDA

Cliente: Nobumitsu Ohashi / Shukou Kensetsu Co., Ltd
Luogo: Shirokane, Minato-ku, Tokyo, Japan
Anno: 2020
Progetto architetonico: Ryuichi Sasaki / Sasaki Architecture + Rieko Okumura / Ytro Design Institute
Team di progetto: Ryuichi Sasaki, Gen Sakaguchi, Yuriko Ogura / Sasaki Architecture
Progetto strutture: Tatsumi Terado / Tatsumi Terado Structural Studio
Progetto illuminotecnico: Natsuha Kameoka / Lighting Sou
Developer: Hidetaka Gonai / Escenario Co., Ltd
Superfici di progetto: 90,97 mq (lotto), 71,81 mq (superficie edificata), 346,12 mq (superficie complessiva)
Fotografie di: © Takumi Ota Photography

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