La blockchain applicata alle costruzioni. Da oltre dieci anni presente nel mercato della presagomatura, assemblaggio e posa dell’acciaio per cemento armato, Frem Milano ha introdotto un sistema di registro distribuito per tracciare i suoi prodotti.
Facciamo un passo indietro. La blockchain, letteralmente catena di blocchi, è una gestione di informazioni che sfrutta le caratteristiche della rete per gestire e aggiornare, in maniera certificata e sicura (perché i dati non sono custoditi in un unico server, ma sono diffusi tra una nuvola di computer), un registro di dati in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di una centrale di controllo e verifica. Dalle transazioni commerciali online ai sistemi di gestione del copyright, fino ai token bancari, il mondo della tecnologia blockchain sta prendendo sempre più piede, fino ad arrivare anche al mondo dell’edilizia grazie allo spirito di innovazione di Frem Milano. Ne parliamo con il responsabile commerciale, Eugenio Fadda.
Domanda. Quando avete iniziato a pensare a questo sistema e quando lo avete introdotto?
Risposta. Abbiamo iniziato a pensare a una blockchain applicata alle costruzioni da quando questa parola è diventata mainstream. Occupandosi di strutture, per Frem diventava fondamentale spingere nella direzione della massima trasparenza e tracciabilità dei prodotti, a partire dalle materie prime. Per fortuna non è stato particolarmente complicato perché già utilizzavamo internamente una mappatura che mettevamo a disposizione dei clienti, quindi creare un sistema blockchain è stato solamente un passo in più che non ha cambiato più di tanto il nostro modus operandi. Ci abbiamo lavorato per circa un anno e da poco è già operativo grazie al prezioso supporto di un team sardo, tra i massimi esperti di Algorand, la criptovaluta e protocollo blockchain creato dal professore del Mit Silvio Micali, assieme alla collega Shafi Goldwasser. Silvio Micali è un prestigioso rappresentante dell’Italia nel mondo che ha sempre avuto l’obiettivo di far svoltare le Pmi italiane dal punto di vista informatico.
D. Che cosa certifica nel dettaglio la tecnologia che avete ideato?
R. Al momento questa procedura riguarda soprattutto l’acciaio presagomato. Stiamo cercando partnership con altre aziende che si occupano di strutture, solai e calcestruzzo e laboratori prove, per creare una specie di fascicolo della struttura as built, cioè non come è stata progettata, ma come è stata costruita. Il fascicolo del fabbricato aiuta enormemente la redazione della relazione a struttura ultimata, un onere già previsto dalle norme tecniche, che solitamente deve realizzare l’impresa costruttrice sotto l’ordine della direzione lavori, ed è necessario per ottenere il collaudo statico. Cristallizzare queste informazioni in un registro di informazioni certificate e controllabili è un enorme passo in avanti, che permetterebbe anche di arrivare al famoso catasto elettronico.
D. È già attivo?
R. Funziona già in Sardegna, dove abbiamo più di una struttura certificata, ma non ancora in blockchain. A Milano stiamo lavorando con partner che si occupano di solai per attivarlo in maniera sistematica. Al momento abbiamo fatto due progetti in provincia di Milano: il primo è un nuovo complesso residenziale a Cerro al Lambro, il secondo è una centrale A2A Lacchiarella.
D. Quali sono dunque i vantaggi?
R. Con questo sistema il cliente finale sa esattamente che cosa ha comprato. Spesso bisogna affidarsi a consulenze molto costose per conoscere i criteri con cui è stato costruito un appartamento o una casa. In questo modo tutto è tracciato e anche i futuri interventi sono più semplici. Oltre a una trasparenza sull’intera struttura, questo sistema consente anche di tracciare il valore economico della costruzione. Questo permette a chi compra la casa di avere a disposizione tutta la documentazione, ma dà anche allo Stato accesso a queste informazioni, agevolandolo nei controlli. È un valore aggiunto per tutta la filiera e nel prossimo futuro potrebbe essere la base per dare vita a un vero e proprio archivio digitale di come è stata realizzata ogni singola casa in Italia.
D. Ha costi maggiori?
R. No, non ci sono costi extra, è un servizio postvendita che offriamo ai clienti che comprano l’acciaio presagomato presso Frem. In questo modo cerchiamo di essere più competitivi e portare valore aggiunto, facendo sì che il prezzo non sia l’unica voce in capitolo nelle trattative.