Fish Tail Park (Cina): isole verdi nella corrente

Il grande arcipelago all’interno del panorama urbano di Nanchang

La città di Nanchang si trova nella Cina sudorientale, nella parte terminale di una vasta pianura alluvionale dove le acque del fiume Gan e dei suoi tributari formano un vasto delta prima di riversarsi nel lago Poyang per poi raggiungere lo Yangtze. Questa condizione geografica, combinata agli effetti del clima monsonico, determina un contesto estremamente umido, che nel corso della storia ha influenzato l’attività agricola e i trasporti via acqua, rendendo la città estremamente importante nella produzione alimentare e nei traffici commerciali. Più recente è invece l’industrializzazione di Nanchang che, iniziata dopo la seconda guerra mondiale, ha raggiunto in tempi recenti un elevato livello di sviluppo a cui è corrisposta una notevole crescita della popolazione, passata dai circa 350 mila abitanti del 1950 agli oltre 3,8 milioni del 2022.

Questi dati elementari relativi a geografia, economia e popolazione permettono di contestualizzare in modo efficace la situazione entro cui ha preso forma il recente Fish Tail Park progettato da Turenscape, uno degli studi di architettura del paesaggio cinesi più noti, anche a livello internazionale, fondato nel 1998 da Kongjian Yu. Il parco occupa un sito tipico della pianura alluvionale, sostanzialmente paludoso, che nel corso dei secoli era stato prima bonificato per l’utilizzo agricolo, quindi convertito in vasche per la piscicoltura e infine parzialmente sfruttato come discarica per le ceneri di carbone provenienti dalle centrali elettriche cittadine.

All’avvio del progetto gli architetti si sono trovati di fronte a un sito di circa 55 ettari, diversamente consumato e riciclato, caratterizzato da un forte inquinamento del suolo esteso alle acque superficiali e sotterranee, ricco di residui contaminati e soggetto annualmente a inondazioni monsoniche. L’ipotesi di recuperare questo ambito come polo catalizzatore per lo sviluppo urbano dell’area circostante ha portato alla definizione di un programma ambizioso, che a partire dall’esigenza di offrire una serie di possibilità ricreative e di contatto con la natura ha saputo coniugare le premesse per realizzare un dispositivo plurale, in grado di regolare le acque meteoriche, garantire biodiversità, ospitare flora e fauna selvatica e fornire un modello operativo replicabile in contesti affini, caratterizzati da climi monsonici o variabili.

fish-tail-park-Nanchang
La vista a volo d’uccello del parco permette di cogliere il rapporto tra la morfologia dell’arcipelago, la struttura dei percorsi e la disposizione punti di sosta e osservazione
fish-tail-park-Nanchang
I percorsi posti sulla quota più elevata degli elementi insulari misurano l’andamento morfologico e rendono evidenti gli ambiti di fluttuazione del livello dell’acqua occupati dalla vegetazione igrofila

È nato così un vasto specchio d’acqua dalla capacità di ritenzione pari a 1 milione di metri cubi, soggetto a 2,5 metri di fluttuazione della falda freatica in cui, tramite tecniche di svuotamento e riempimento e ispirandosi alle forme più tradizionali di sfruttamento delle paludi, è stato ricavato un arcipelago di isole realizzate tramite il riporto di suolo, ottenuto dal suolo risultante dallo sbancamento degli argini delle vasche per l’allevamento dei pesci, addizionato con ceneri di carbone già presenti nel sito.

Si è originato un supporto idoneo alla messa a dimora di specie arboree in grado di sopravvivere alle fluttuazioni del livello dell’acqua, tra cui Taxodium distichum, Taxodium distichum var. imbricatum e Metasequoia glyptostroboides, che hanno permesso di richiamare i caratteri tipici del paesaggio naturale palustre del lago Poyang. Agli alberi è stata associata anche una selezione di specie arbustive ed erbacee adatte alle aree umide che sono andate a occupare le rive e i bordi delle isole dove le fluttuazioni del livello dell’acqua garantiscono le condizioni adatte allo sviluppo di vegetazione igrofila. Nelle acque del lago sono stati infine disposti degli esemplari di loto che, oltre a offrire un contributo estetico importante tramite la fioritura, contribuiranno al biorisanamento del bacino idrico.

fish-tail-park-Nanchang
Pianta, sezione e schemi relativi alla disposizione delle specie vegetali nel parco
fish-tail-park-Nanchang
Le specie di alberi prevalenti offrono una spettacolare variazione cromatica in rapporto all’alternarsi delle stagioni

fish-tail-park-Nanchang

Una serie di ponti e passerelle costituisce la parte più spettacolare del progetto e permette di inoltrarsi attraverso le isole dell’arcipelago e fare esperienza dell’ambiente peculiare che il progetto ha saputo ricreare. Questo sistema di percorrenza trova il suo caposaldo in un fronte lago attrezzato, che diventa lo spazio centrale del programma ricreativo offrendo aree giochi, spazi di sosta e attività a supporto dei visitatori connesse a un sistema di piste ciclabili e percorsi pedonali. In questo ambito trovano spazio anche delle zone umide costruite a terrazze, progettate per filtrare il deflusso urbano.

fish-tail-park-Nanchang
Il punto di belvedere elevato di alcuni metri rispetto al piano di campagna
fish-tail-park-Nanchang
Un belvedere elevato offre la possibilità di uno sguardo complessivo sull’intero bacino del parco

di Andrea Oldani, Politecnico di Milano (da YouBuild n .27)

 

LA SCHEDA

Nome: Fish Tail Ecological Park
Luogo: Nanchang City, Provincia di Jiangxi, Cina
Anno Completamento: 2018
Committente: Nanchang Gaoxing Zhiye Property Development Investment Co. Ltd.
Area: 55,6 ettari
Progettisti: Turenscape (capoprogetto Kongjian Yu, collaboratori: Yu Hongqian, Fang Yuan, Tong Hui, Jia Jianmin, Wang Dezhou, Wang Haixu, Wen Xuanying, Chen Lingxue, Wang Rui, Bang Minghui, Chen Yunying, Zhang Chao, Liu Jiahao, Wang Xiaoming, Zhang Fan, Jiang Jingri.
Ingegneria: Yu Fumin, Zhang Wei, Chen Rao, Lu Ang, Li Bo, Huang Songtao)
Info: www.turenscape.com
Foto: courtesy Turenscape

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.