Cura radicale per la farmacia firmata da Amaa a Breda di Piave

Il compendio edilizio, in primo piano il fienile in secondo il padiglione

«Radicale. Che va o intende andare fino alla radice, all’essenza, al profondo di uno stato, di una condizione». È la definizione per questo aggettivo del dizionario Hoepli della lingua italiana e sembra un buon punto di vista per mostrare il progetto di Amaa Collaborative Architecture Office For Research And Development fondato da Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto.

Ci troviamo a Breda di Piave (Treviso), nella pianura trevigiana, dove la locale farmacia in cerca di nuovi spazi per ampliare i propri servizi ha acquistato un piccolo complesso, originariamente con destinazione agricola. Un complesso formato da un corpo principale, un fienile e annessi di dimensione e fattura più modesta. Tutti i manufatti hanno struttura in muratura e tetto a capanna.

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Modello d’insieme
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Planimetria d’insieme

Il fienile accoglie la vera e propria farmacia, ottimizzando gli spazi a disposizione senza stravolgerli e adeguando l’involucro ai cogenti requisiti tecnici contemporanei. I temi della tradizione costruttiva rurale della campagna veneta sono rispettati e rafforzati facendoli riemergere nella loro originaria relazione: il basamento, la gelosia, la gronda, il tetto spiovente, i travetti aggettanti dello sporto di gronda. I nuovi elementi, la pensilina, gli infissi, gli arredi e i terminali impiantistici, sono messi in accordo con questo contesto, riprendendone le precise regole proporzionali con un approccio sottotono. Non appaiono apposti in un secondo momento, ma sembrano vibrare in consonanza con la scatola muraria.

Dal recupero delle volumetrie degli annessi, integralmente demoliti, si genera la possibilità di costruire un padiglione ex novo, destinato a poliambulatorio. Il nuovo elemento si distacca formalmente e costruttivamente dal contesto rurale, ma vi risulta comunque affine per il proprio spirito intrinseco estremante pragmatico ed efficiente. Un atteggiamento che potremmo definire calvinista e arriva a denudare il costruito da ogni elemento superfluo mostrandoci la pura struttura.

Un piano orizzontale, ricavato da un solaio predalles, retto da setti verticali in calcestruzzo armato, entrambi lasciati a vista, è la partitura su cui si innestano le divisorie interne, tutte non portanti, realizzate a secco con varie stratigrafie e rivestimenti, ora in elementi in fibrocemento, ora in legno multistrato di okumè. L’angolo nord-est, il più prossimo al fienile, è svuotato e diventa elemento di filtro e accoglienza. Una zona ibrida che, tramite le ampie vetrate, si proietta verso il contesto.

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Sezione tecnologica fienile/ farmacia e del sistema costruttivo del padiglione: solaio predalles e setti in calcestruzzo armato

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Si viene così a definire una sorta di piazza elementare posta a cavallo fra interno ed esterno che è fortemente segnata da una lunga panca in calcestruzzo che indirizza gli utenti e forma un margine fisico all’area pavimentata posta fra fienile e padiglione. Da questo atrio si accede alla parte più intima del fabbricato, gestita a corpo triplo con una distribuzione centrale che tende ad aprirsi. Questa mancanza di allineamento fra le pareti crea una voluta decelerazione della prospettiva ingannando l’osservatore sulle reali dimensioni del vano.

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Sopra, la piazza elementare

Con base ad Arzignano (Vicenza), il duo Rampazzo e Galiotto, entrambi del 1986, ha sfruttato ogni occasione progettuale, anche in questa scala tutto sommato minuta, per affinare la propria parabola creativa e per indagare i limiti della coerenza formale di un semplice assunto: utilizzare e mostrare i materiali per quello che sono. I loro edifici sono sistematicamente avvolti da un’atmosfera rarefatta: questa sensazione è senz’altro enfatizzata, nel caso in esame, dagli scatti lattiginosi e sospesi di Simone Bossi.

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Interno della farmacia
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Divisori interni a secco rivestiti in multistrato di okumè

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Nello sviluppo degli spazi, nella scelta delle tessiture e della luce si avverte una costante tensione. Si ha la netta sensazione che non vi siano filtri e reti di sicurezza e che, sfilando uno solo degli elementi della composizione, il castello di carte possa inesorabilmente crollare. Probabilmente è proprio così: Rampazzo e Galiotto non danno nulla per scontato e smontano, ogni volta, il loro processo mentale procedendo per successive sottrazioni. Alla fine di questo lavoro sul tavolo rimangono pochissimi elementi, tutti essenziali.

Amaa sceglie quindi di percorrere una strada insidiosa, tutta in salita e costellata da molte difficoltà. La più pericolosa è forse quella rappresentata dalla differenza, molto sottile, che corre tra minimalismo estremo e involontaria sciatteria. Un’altra, altrettanto maligna, è che questo approccio non può adattarsi alle esigenze di tutti i clienti. Entrambe le insidie sono affrontabili solo con un notevole sforzo di comunicazione e condivisione degli intenti con tutti gli attori del processo. Un’attività faticosa, degli esiti incerti, ma qui perfettamente percorsa e realizzata.

Tornando all’incipit, non trovate che l’aggettivo radicale si adatti perfettamente a descrivere il lavoro di Amaa? Il duo veneto scava sotto la superficie e ricerca l’origine delle cose, consapevole che tale operazione potrebbe destabilizzare tutto. Ma è giusto così: la gioventù è fatta per questo, per sfidare i limiti e spostarli un po’ oltre la lunghezza del nostro sguardo presbite. Se riusciremo a superare i nostri pregiudizi e a mettere a fuoco l’immagine finale potremo vedere un’architettura compiuta, coerente e di sicuro interesse e rimarremo anche con la curiosità di sapere quale altra sfida lancerà Amaa.

di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini (da YouBuild n.26)

 

LA SCHEDA

Cliente: Fabric 12 Farmacia Agostino Bruscagnin & C., Breda di Piave (Treviso)
Progetto architettonico: Amaa (Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto) con Serena Bolzan e Lucia Corti
Realizzazione: Progetto 2020 – Realizzazione 2021-22
Direzione lavori: Gian Luca Perissinotto e Francesco Toson
Strutture: Riccardo Marchetto
Impianti: Studio di Ingegneria Conte
Impresa edile: Edilnova Snc
Impiantista: R.B. Termoidraulica Srl
Info: www.amaa.studio

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