È il risultato di un fertile dialogo tra progettista e committente, di «condensazione delle suggestioni provenienti dal nostro mondo contemporaneo, e del volersi vestire dei propri desideri», per usare le parole dell’architetto Davide Vizzini, quello che si materializza nel progetto di interni per un appartamento sito all’ultimo piano di un palazzo milanese.
Non potendo intervenire sulla pianta dell’edificio di nuova costruzione, la riflessione si è concentrata sull’uso degli spazi esistenti che una giovane coppia innamorata della cultura contemporanea, dal design, alla musica, alla moda, all’arte pop, avrebbe fatto all’indomani della scelta di coabitare.
Ecco, quindi, che la generosa zona giorno viene definita nelle sue superfici, giocando con la stessa tinta applicata a materiali distinti che reagiscono diversamente all’incontro con la luce, quali il ferro delle mensole in lamiera piegata, l’intonaco di rivestimento delle pareti, le laccature dei mobili bassi, i telai lignei che incorniciano le ampie tele. Ma anche nelle isole di cucina, tavolo e sofà, oggetti eterogenei, ma intonati, volutamente staccati dall’involucro per attivare lo spazio in tutte le sue parti, inclusa la scala di accesso alla terrazza in copertura. La scala, originariamente realizzata con una lamiera piegata addossata alla parete, viene ripensata e integrata alle colonne della cucina sottostanti. Mentre il fianco è finito con parapetto in vetro stratificato blu, ancorato al cosciale della scala in ferro verniciato nero satinato, le alzate e le pedate sono colorate con lo stesso punto di rosso dell’intradosso del pianerottolo di sbarco, delle gambe del tavolo e degli sgabelli.
Alle pienezze e rotondità del divano si contrappongono le linee pure del bancone della cucina, così come il solido top da 6 centimetri del tavolo in rovere naturale trattato a olio, sorretto da cinque gambe in lamiera verniciata a polvere. Proprio il tavolo è uno dei lavori su misura più interessanti, frutto di un’intensa fase di ricerca e sperimentazione mirata a ottenere l’effetto origami nei supporti senza rinunciare agli spigoli vivi che una lavorazione di piegatura avrebbe impedito di ottenere. La geometria tridimensionale è stata quindi ottenuta attraverso la saldatura di piatti di ferro sagomati, che hanno richiesto una grande collaborazione tra progettista e fabbro al fine di raggiungere la necessaria planarità.
La vivacità e il senso di ironia dei committenti hanno portato anche a disegnare il mobile-parete testata del letto come un grande totem dal carattere mistico, che accoglie le lampade notturne e un ripiano appoggia oggetti, necessario data l’assenza di comodini.
È a questo dialogo tra forme, materiali, colori e riflessi, fatto di tensioni, giustapposizioni, accostamenti e contrasti, che allude il titolo del progetto On, suggerendo sia l’attivazione di uno spazio attraverso gli oggetti che lo popolano sia il rapporto di figura-sfondo e sovrapposizione armoniosa che gli stessi innescano. Ma On va ben oltre le regole compositive che autore e committente si sono dati per definire questo interno, ricreando una nicchia domestica che accompagnerà il dipanarsi della vita di coppia in un’atmosfera vivace e contemporanea.
di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 24)
LA SCHEDA
Luogo: Milano
Nome progetto: Colore On
Progetto: dvdvarch (Davide Vizzini con Zuzana Kulhánková, Giulia Tamburini, Sarah Del Vecchio, Lisa Sebucciu)
Fabbro: Mussi Fabio & C.
Falegname: Tommaso Colacino
Impresa: Ennio Laudato e Tiziano Chiappa
Area: 90 mq
Anno di completamento: 2022
Fotografie di: Massimiliano Lowe