Città in scena 2024 – il Festival della rigenerazione urbana – è in programma a Roma dal 4 al 6 dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica.
Oltre 50 progetti di rigenerazione urbana in corso in Italia, raccontati da sindaci e amministratori locali. Al centro del Festival, che si aprirà il 4 dicembre con convegno inaugurale, temi cruciali come il cambiamento urbano, la sostenibilità ambientale e sociale, l’emergenza abitativa e il ruolo dell’arte e della cultura nella rigenerazione urbana.
Trasformazioni urbane contemporanee
Previsti interventi degli esperti delle trasformazioni urbane contemporanee, Salvador Rueda e Carlos Moreno. Quest’anno particolare enfasi sarà posta su tematiche climatiche, evidenziando l’urgenza per le città di progettare un futuro più attento ai cambiamenti in atto.
Verrà esplorata la sostenibilità in senso ampio, che non riguarda solo l’ambiente ma anche la dimensione sociale, così come il ruolo dell’arte e della cultura, in particolare su come queste possano contribuire a rendere le città più vivibili, a partire da interventi di rigenerazione urbana che le pongano al centro del processo.
Federcostruzioni animerà il dibattito Rigenerazione urbana la qualità dell’ambiente costruito
Il terzo evento Federcostruzioni per sottolineare i 15 anni della Federazione si svolgerà all’interno di Città in scena 2024 giovedì 5 dicembre alle ore 17:30. La federazione animerà il dibattito “Rigenerazione urbana la qualità dell’ambiente costruito”.
Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, inviterà i suoi ospiti a fare una riflessione sul contesto economico-sociale in cui l’industria delle costruzioni si trova ad operare e le sfide da affrontare in materia di rigenerazione urbana e transizione ecologica, tenendo conto delle prospettive delle scelte del governo italiano e quelle della nuova commissione europea, appena insediata.
Il commento di Paola Marone | Presidente Federcostruzioni
I numeri ci dicono che la filiera delle costruzioni è stata determinante per la crescita del Paese. Oggi però ci troviamo con un quadro fortemente incerto per il futuro dettato da squilibri internazionali che rischiano di pesare negativamente sulla crescita economica.
Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare nuove sfide, come quella della rigenerazione urbana e della transizione ecologica che ci viene lanciata dalla Ue e su cui l’industria delle costruzioni avrà un grande ruolo.
Ma non possiamo fare tutto da soli, serve una strategia europea, anche con impegno a contrarre debito comune, come auspicato nel rapporto Draghi, che metta le imprese al centro, puntando, con adeguato supporto, a un incremento di produttività, intervenendo sulla promozione del Ppp sul tema «casa» e sul costo dell’energia, che è particolarmente penalizzante.
Sull’energia si giocherà, infatti, la sfida competitiva del prossimo decennio. Per questo occorre una visione di lungo periodo che metta insieme la ricerca sull’efficientamento e la sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile, senza ignorare la possibilità dell’energia nucleare di ultima generazione.
Per la prima volta la Commissione europea ha un commissario con delega alla casa e all’energia. Si tratta del socialista danese Dan Jorgensen, che dovrà predisporre il primo piano europeo per la casa a prezzi accessibili, rivedere la norma sugli aiuti di Stato e creare una piattaforma europea con la Bei per investimenti comuni sulla casa.
La nomina di Dan Jørgensen a Commissario designato per l’energia e l’edilizia abitativa rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare la crisi immobiliare europea e garantire che la promozione di abitazioni sostenibili ed economicamente accessibili e l’investimento nelle persone e nella coesione sociale diventino centrali per il futuro dell’Europa.
Si tratta, in sintesi, di pensare a un nuovo modello di competitività industriale e attenzione al tessuto sociale. Le scelte e le prospettive per il futuro attraverso la manovra di bilancio penalizzano, come accaduto in passato, proprio gli investimenti nelle infrastrutture e nella manutenzione del territorio, indispensabili per sanare le fragilità del Paese.
Serve, inoltre, un grande sforzo sul Pnrr, garantendo alle imprese che siano pagate nei tempi previsti e siano rimossi gli ostacoli burocratici.