Adiacente al parco Chaoyang, il più grande di Pechino, sorge un complesso architettonico che non forma barriere verso la natura, ma ne diventa estensione ispirandosi ai paesaggi lontani dei dipinti tradizionali cinesi. Il complesso progettato dallo studio cinese MAD Architects comprende due torri asimmetriche per uffici che ricordano montagne, e altri cinque edifici più bassi, commerciali e residenziali, che appaiono come nere pietre levigate.
Tutti i volumi sono modellati con superfici lisce e curve tipiche delle rocce che hanno subito un’erosione e sono collocati in un masterplan urbano aperto che presenta elementi naturali del paesaggio orientale come pini, bambù, stagni. Il paesaggio offre alle persone un luogo d’incontro nella natura nel mezzo della città, evocando l’atmosfera di un tradizionale dipinto cinese a inchiostro.
Architettura che respira
Il valore naturale del progetto non si ferma al design dei volumi, ma è anche incarnato dalla tecnologia innovativa, che gli è valsa la certificazione Leed Gold. Le linee di forza delle due torri sono rappresentate da alette in metallo che ne caratterizzano le superfici per tutta la loro altezza.
Questi elementi, oltre ad enfatizzare la verticalità della forma e la levigatezza complementare delle vetrate, funzionano come sistema di ventilazione e filtrazione ad alta efficienza energetica: la cavità al loro interno infatti attira aria fresca dai lati e la riversa all’interno dell’edificio.
Alla base dei prospetti c’è un laghetto che specchia le torri e le moltiplica all’infinito, trasformandole in due cime che sembrano nascere dal profondo e crescere fuori dall’acqua. Al tempo stesso la vasca funziona come sistema di raffreddamento dell’aria in estate, riducendo la temperatura all’interno degli edifici.
(Giacomo Casarin)