Si può usare un aggettivo come avveniristico per descrivere il nuovo villaggio digitale progettato da Joseph di Pasquale a Bergamo. Si chiama Chorus Life e sorgerà su un’area abbandonata di circa 150 mila metri quadri, con un’arena fino a 6.500 posti, un parcheggio da mille auto, una Spa con annesso centro medico, un percorso sky-jogging, un hotel da 110 camere e un residence da 80 alloggi. Concepito da Domenico Bosatelli, patron di Gewiss nonché Cavaliere del lavoro, Chorus Life dovrebbe essere completato entro il 2022.
«Il progetto adotta e implementa tutte le tecnologie più avanzate volte alla riduzione dei consumi e alla riduzione dell’impronta ambientale in termini di emissioni sia nella costruzione che nella fase di esercizio», spiega a YouBuild l’architetto Joseph di Pasquale, che sottolinea il ruolo di primaria importanza della gestione energetica e della sostenibilità.
Domanda. Com’è nato il progetto Chorus Life?
Risposta. Il progetto è nato dal desiderio del cavalier Bosatelli di realizzare un laboratorio applicativo di tutte le più avanzate tecnologie di smart-city attraverso una reale sperimentazione urbana che diventasse un luogo di interscambio e di socialità intergenerazionale. Per questo motivo il cuore del progetto è rappresentato dal sistema delle piazze, una sequenza di spazi urbani totalmente pedonalizzati e integrati che innervano tutte le funzioni presenti nel campus e che si attestano su due fermate della tramvia urbana, con destinazioni sia dal centro città che dal territorio circostante. Nella fase di concezione iniziale la collaborazione e il dialogo molto intensi con il cavalier Bosatelli mi hanno consentito di trasformare il suo racconto di questo desiderio di vita corale in spazi urbani e architettura. Nel giro di alcuni mesi questo lavoro si è concretizzato in un masterplan e in un plastico, presentati al pubblico e alla città nel novembre del 2017. Da quel momento il progetto non è più cambiato ed è iniziato l’iter burocratico che ha portato alla variante urbanistica, all’accordo di programma, al deposito del permesso di costruire, al completamento della bonifica e all’inizio degli scavi. Il vero inizio di Chorus Life avverrà con l’inaugurazione del complesso prevista per il 2022.
D. Partiamo dal programma funzionale. Quali saranno le diverse destinazioni d’uso?
R. Le funzioni che si sviluppano lungo il sistema delle piazze riproducono la molteplicità di quelle attività che conferiscono a un contesto costruito i caratteri dell’urbanità. In primis un grande spazio di ritrovo, l’Arena, concepito come una piazza coperta in totale continuità con il sistema di quelle esterne. Sarà utilizzata 365 giorni l’anno e in grado di accogliere anche eventi sportivi per 5 mila spettatori, oppure spettacoli, eventi espositivi, corporate ecc. Il sistema delle piazze innerva un boulevard commerciale con circa 40 negozi. Sulle piazze si innesta il ristopub, un grande spazio multifood coperto, dotato di uno spazio bambini dedicato e anch’esso immaginato come una piazza coperta sempre aperta e predisposta anche come spazio di studio con servizi di coworking e un mezzanino dedicato ad attività per adolescenti (sport elettronici) e associazioni. Il perimetro del sistema delle piazze è completato con una cortina edilizia verso le strade a ovest e a nord, che contiene a sud anche un hotel con 110 camere, 90 appartamenti, un centro wellbeing con una grande spa, un centro fitness, un playground tematizzato per i bambini, il centro medico e un centro salute dedicato alla prevenzione primaria (attività motoria, alimentazione e socialità).
D. In questa varietà di funzioni, con quale aggettivo si può descrivere meglio Chorus Life? Qual è l’aspetto più caratterizzante che spicca sugli altri?
R. Sicuramente la parola chiave che lega tutte queste funzioni è esperienza memorabile, come dice il futuro direttore di Chorus Life, Silvio Giannino. Questo è l’aspetto che distingue l’approccio di Chorus Life rispetto alla multifunzionalità tradizionale. Non avremo, infatti, edifici distinti per funzione, ma un unico organismo urbano che integra le diverse funzioni. Sia fisicamente, sia dal punto di vista gestionale.
D. Quali saranno i prezzi delle residenze?
R. Le residenze non saranno messe in vendita, ma comprese in un abbonamento a servizi abitativi che, oltre alla disponibilità dello spazio, comprenderà funzioni di base come energia, pulizie, costi di gestione. Questo consentirà di integrare on demand anche tutti i servizi di campus disponibili in Chorus Life, come quelli di wellness, food, mobilità smart, contenuti tv, intrattenimento, home working, co-working. Gli utenti potranno configurare il loro canone secondo le loro preferenze e delle loro esigenze.
D. Ci sono materiali che fanno da protagonisti all’interno del progetto?
R. La scelta dei materiali di Chorus Life è stata fatta con il primario criterio della durabilità e della massima riduzione dei costi di manutenzione. Oggi le tecnologie disponibili consentono di selezionare materiali che garantiscono queste prestazioni e, allo stesso tempo, possiedono caratteristiche tattili e di confort visivo di alto livello, necessarie per raggiungere gli obiettivi di piacevolezza e di accoglienza che saranno al centro dell’esperienza. Ma non voglio aggiungere di più, perché desidero preservare in chi legge la sensazione di sorpresa che desideriamo
possano provare gli ospiti quando entreranno la prima volta nelle piazze di Chorus Life.
D. Rigenerazione urbana significa anche sostenibilità. Quali sono gli aspetti più pertinenti a questo ambito?
R. Il progetto adotta e implementa tutte le tecnologie più avanzate volte alla riduzione dei consumi e alla riduzione dell’impronta ambientale in termini di emissioni sia nella costruzione che nella fase di esercizio. Chorus Life, però, intende andare oltre, e lo fa considerando i risultati in termini di sostenibilità, come l’insieme tra i comportamenti del sistema edificio e i comportamenti di coloro che lo utilizzano. È per questo che il progetto sta puntando su un’interfaccia utente e su tecnologie che consentano agli stessi utilizzatori non soltanto di configurare ed accedere ai servizi di Chorus Life, ma anche di avere consapevolezza degli impatti dei propri comportamenti sul bilancio complessivo della sostenibilità. Questo per innescare una sorta di gioco dei comportamenti sostenibili basato su di un principio premiale, che consenta cioè di condividere con l’utente stesso i vantaggi generati dai suoi comportamenti sostenibili, concretizzandoli sotto forma di bonus/servizi spendibili all’interno del campus.
D. In che cosa consiste il sistema di Smart Grid progettato per distribuire l’energia?
R. La proprietà unica e la gestione integrata delle attività permette di considerare di fatto tutto il campus come un’unica utenza per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica. Qualora questo si traducesse in un unico Pod (Point of delivery, punto di prelievo ndr) di fornitura di energia si potrebbe generare una smart grid, ossia l’ottimizzazione in un unico bilancio energetico di tutte le variabilità dei singoli assorbimenti delle attività del campus con le economie consentite dell’autoproduzione e dello storage in situ. È stato dimostrato che un sistema Smart Grid consente un risparmio energetico medio del 40% rispetto ad un equivalente sistema tradizionale.
D. Si può definire Chorus Life come uno Smart District. Come inciderà la piattaforma per sistemi urbani Gsm?
R. La definizione di Smart District è ormai una definizione po’ abusata e forse è diventato un contenitore valido per una varietà troppo estesa di contenuti. La piattaforma per sistemi urbani Gsm (Global system model) costituisce la vera novità che Chorus Life inaugura nel mondo del real estate. L’ambizione è quella di andare oltre la gestione energetica e prestazionale del sistema edificio, per immaginare un sistema di gestione digitale esteso all’interazione tra sistema edificio e comportamenti umani, attraverso il coinvolgimento degli utenti negli obiettivi sia di sostenibilità che di redditività delle funzioni e delle attività del campus. Di conseguenza, oltre che di Smart District, per definire Chorus Life potremmo parlare anche e forse più propriamente di Digital District.
Chorus Life Bergamo: i protagonisti
La costruzione di Chorus Life Bergamo (investimento totale di circa 200 milioni di euro) è ora nel vivo e si punta a inaugurare il digital district progettato da Joseph di Pasquale entro il 2022. L’investimento è curato da Costim, holding industriale unica nel panorama nazionale, attiva, anche per il tramite delle realtà operative parte del nuovo Gruppo (Impresa Percassi, Elmet Gsm, Gualini), lungo tutta la filiera del real estate per la realizzazione di progetti chiavi in mano, per conto proprio e di terzi.
Con la figura di Francesco Percassi come presidente, Costim è una joint venture paritetica che integra competenze industriali e organizzative del partner industriale Immobiliare Percassi (presente da oltre 50 anni nel settore immobiliare e delle costruzioni) con l’affidabilità, l’innovazione e la solidità del partner finanziario Polifin (holding di partecipazione del cavaliere del lavoro Domenico Bosatelli che controlla Gewiss e Chorus Life, promotrice dell’intervento di riqualificazione a Bergamo). Impresa Percassi, storica società bergamasca, riconosciuta tra i principali general contractor nel settore dell’edilizia privata in Italia, sta operando nel cantiere di Chorus Life Bergamo che vedrà il raggiungimento di picchi giornalieri di 500 unità tra maestranze, tecnici e professionisti.
di Giacomo Casarin (da Youbuild 17)