di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano
In epoca di dibattito sull’emergenza climatica diventa necessaria una riflessione su quanto sia gravoso l’impatto della nostra professione sul pianeta. La tematica è profondamente attuale e si sta estendendo non solo al singolo edificio, ma a tutto il processo del costruire. Le radici di queste riflessioni sono, però, ben più lontane dell’oggi. Per esempio, trovando uno dei primi fondamenti negli studi che hanno definito, tra il 1987 e il 1989, lo standard Passivhaus frutto di una cooperazione tedesco-svedese.
La Casa Passiva progettata dallo studio dell’architetto Pier Luigi Pastori in provincia di Sondrio è un ottimo esempio di come principi di risparmio energetico, elementi di cultura materiale locale e qualità architettonica possano coesistere in un progetto residenziale contemporaneo. L’edificio, che ospita due distinte unità abitative, sorge in un lotto privato molto curato dal punto di vista paesaggistico, ornato da grande varietà di specie arboree e da un laghetto d’acqua dolce. La particolare orografia viene sfruttata abilmente per collocare i volumi su una direttrice longitudinale orientata a sud-ovest per favorire l’ingresso della luce e del calore solare dalle ampie aperture, interrando invece in modo parziale il lato nord-est, riducendo le superfici disperdenti fuori terra.
Addizioni e sottrazioni
Allo stesso tempo sono inseriti aggetti e sporgenze per proteggere le parti finestrate dall’eccessivo irraggiamento durante la stagione estiva, dando luogo a un articolato gioco di addizioni e sottrazioni che formano volumi animati, porticati, scorci prospettici inaspettati e una generale dinamicità di tutto l’intervento. Si tratta di scelte compositive non puramente formali, dettate sempre da logiche che sono riconducibili ai principi di orientamento della Casa Passiva.
L’aspetto esteriore è caratterizzato dal colore bianco dell’involucro a cappotto, scelto per mitigare il surriscaldamento, al quale vengono accostati diversi accenti di tono, ottenuti con un dosato utilizzo di rivestimenti materici: la pietra locale, il legno e il corten, utilizzato per rivestire i pannelli Clt che formano le ampie cornici aggettanti delle finestre.
Il tutto è coronato dalla copertura con struttura in legno lamellare e coibentazione in fibra di legno. La falda principale segue un singolo piano inclinato, orientato come l’andamento del terreno e rivestito di ardesia della Valmalenco, elemento tipico del costruito locale e che si sposa per mimetismo cromatico con l’inserimento dei pannelli solari.
Sinergia edilizia
L’efficienza impiantistica e l’utilizzo passivo dell’energia solare sono due dei fattori che, in sinergia con l’involucro edilizio, definiscono la Casa Passiva. Le stratigrafie perimetrali ad alte prestazioni (per esempio, i serramenti hanno trasmittanza complessiva di U<0,80 W/m2 K) e la tenuta all’aria (certificata misurando le perdite dell’edificio messo sotto pressione), sono accompagnati da un impianto di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore dall’aria in espulsione e da una pompa di calore aria/acqua per la generazione dell’acqua calda sanitaria. È presente anche un impianto di riscaldamento con due fan-coil collegati alla pompa di calore, i quali intervengono solamente nelle giornate più fredde.
Secondo la definizione di Casa Passiva, infatti, la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare e il calore generato internamente all’edificio (elettrodomestici, vapore della cucina e occupanti stessi) sono quasi sufficienti a compensare le perdite termiche dell’involucro. Tutti questi elementi, ben saldati tra loro, richiedono rigore nell’applicazione, ma è interessante come ciò non si traduca in una limitazione delle possibilità compositive, stimolandone anzi di nuove e più ragionate che saranno sempre più presenti e fondamentali nella quotidianità di tutti i progettisti.
LA SCHEDA
Committente: Privato
Progetto: Pier Luigi Pastori – www.architettopastori.it
Strutture: Danilo Baldini
Impianti: Christian Ramponi
Superficie lotto: 950 mq
Superficie netta riscaldata: 218,3 mq
Volume lordo: 1.319,3 mc
Fabbisogno termico annuo per riscaldamento: 12 kWh/m2a
Energia primaria complessiva: 96 kWh/m2a
Fotografie: Marcello Mariana