Il progetto per il Pirelli Building Cinturato di Onsitestudio, fondato da Giancarlo Floridi, Angelo Lunati, sorge nel quartiere Bicocca, un’area a nord di Milano con un passato da distretto produttivo, trasformata gradualmente in quartiere a vocazione residenziale e terziaria a partire dalla fine degli anni Ottanta, seguendo in gran parte le linee del piano di Vittorio Gregotti.
L’edificio è composto da un corpo compatto di tre piani fuori terra che si affaccia su viale Sarca e da una frangia di un solo piano, coperta da una terrazza verde, che si sviluppa nella corte interna, lo storico giardino della Bicocca degli Arcimboldi, al cui capo opposto si trova la sede di Pirelli progettata da Vittorio Gregotti.
Il Building Cinturato ospita aule per attività digitali di formazione e welfare (Learning Hub), un auditorium, spazi meeting, aree relax, un café&bistrot e il company restaurant, funzioni che si snodano attorno a due elementi distributivi orizzontali posti a croce: un collegamento al piano terra tra Viale Sarca e il giardino interno e un atrio a tutta altezza, tra il secondo e il terzo piano, con illuminazione zenitale, che taglia longitudinalmente il corpo principale dell’edificio.
Il punto focale del progetto risiede nella cura compositiva degli elementi che ne costituiscono l’aspetto esteriore, dosando con mano misurata aspetti tradizionali e innovativi. La scansione della facciata principale si inserisce infatti in una lunga tradizione progettuale milanese, fiorita nel fervido periodo della ricostruzione post-bellica, dove il rigore formale, la perfetta ritmicità delle principali linee di forza della costruzione e l’attenzione minuziosa a come queste linee si incontrano nei dettagli dei rivestimenti e nelle bucature, si concretizzano in risultati dalla grande forza formale, sobria e mai urlata, di cui può essere esempio rappresentativo la Torre Tirrena progettata da Eugenio ed Ermenegildo Soncini.
Nell’edificio questa maniera progettuale non si esaurisce in una banale ripetizione, ma è applicata utilizzando tecniche e materiali innovativi. I prospetti, infatti, sono elegantemente regolati da lesene e marcapiani prefabbricati in calcestruzzo a vista, risultando in un aspetto generale fortemente contemporaneo e internazionale.
La prefabbricazione, svincolatasi dall’essere solo rapida ed economica tecnica costruttiva, è oggi una realtà ampiamente diffusa, soprattutto fuori dall’Italia, in moltissimi edifici dall’alta qualità architettonica, dando vita a una precisa e riconoscibile cifra stilistica. L’evoluzione tecnologica permette di avere elementi monolitici dalle grandi dimensioni e quasi esenti da ritiro che consentono di sviluppare conci di formato e foggia pressoché senza limite, i quali possono poi essere millimetricamente assemblati in cantiere.
Per lo sviluppo del Building Cinturato questa tecnica è stata utilizzata per sintetizzare, in un solo componente, tre aspetti progettuali: il disegno architettonico, il dettaglio decorativo e la demarcazione della struttura portante. Lo sfalsamento planimetrico delle lesene tra i diversi livelli, artificio per rompere la rigidità di una composizione classica a casellario allineato, è infatti accompagnato dal medesimo sfalsamento dei pilastri perimetrali, dettaglio che ha reso necessario un fine studio del trasferimento dei carichi verticali attraverso le strutture di impalcato.
Gli elementi prefabbricati stabiliscono anche con sorprendente grazia un rimando alle origini della fortuna commerciale della committenza. Le morbide curvature delle lesene e di alcuni marcapiano, il colore grigio scuro del mix del calcestruzzo e le incisioni a trama geometrica che solcano le superfici (riprese anche per grate e cancelli) sono elementi che richiamano da una parte le cornici dell’architettura cinquecentesca di Bicocca degli Arcimboldi e dall’altra le astratte grafiche pubblicitarie derivate dall’impronta dei pneumatici senza mai farne una grossolana citazione.
Interpretare l’esistente, il passato, metabolizzarlo e riproporlo in una veste tecnica adeguata all’oggi, sono i punti di forza di un edificio che, posto nel solco della tradizione milanese, ne diventa interprete contemporaneo dal timbro internazionale, entrando a far parte dei numerosi tasselli della nuova veste di Milano come città globale.
di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano (da Youbuild n. 19)
LA SCHEDA
Cliente: Pirelli & C. S.p.A.
Luogo: Viale Sarca 222, Milano
Anno: 2020
Progettista: Onsitestudio (Giancarlo Floridi, Angelo Lunati)
Design Team: Michele Miserotti (project leader)
Concorso: Filippo Cattapan, Jo Fonti, Luca Gallizioli, Chiara Molinari, Sebastian Sanchez
Realizzazione: Stefano Casula, Filippo Cattapan, Leonardo Chironi, Nicolò De Paoli, Emilio Ellena, Filippo Fagioli, Jo Fonti, Luca Gallizioli, Davide Macchi, Gianpietro Manazza, Ilaria Pisoni
Impianti: Deerns Italia
Strutture: SCE project s.r.l.
Impresa: Carron Cav. Angelo spa
Superficie: 8.500 mq
Fotografie: © Filippo Romano, © Hélène Binet
Info: Onsitestudio.it