Bosconavigli è il complesso residenziale a corte aperta nato da un’idea di Stefano Boeri e progettato daStefano Boeri Architetti e Arassociati con la progettazione paesaggistica di AG&P greenscape. Il progetto è inserito all’interno di una visione urbana per Milano che prevede la dismissione degli scali merci, il superamento delle barriere infrastrutturali tra i quartieri, dei nuovi interventi di riforestazione urbana e il miglioramento della qualità degli spazi pubblici.
Per il suo valore ambientale, il progetto rappresenta un nuovo modo di abitare la città, nell’ottica di una crescente integrazione tra natura vivente e architettura. Insieme ai progetti di Ca’ delle Alzaie (Treviso) e Palazzo Verde (Anversa), Bosconavigli rappresenta per lo studio Stefano Boeri Architetti l’occasione di rielaborare, in chiave di ridotta densità abitativa, il prototipo di bosco verticale.
L’integrazione tra spazi aperti e interni, la valorizzazione del verde, il dialogo con il contesto urbano e il mix funzionale sono stati i principi essenziali dell’approccio progettuale, profondamente ripensato durante il periodo di pandemia per rispondere in modo puntuale alle esigenze abitative contemporanee che hanno messo in luce un nuovo bisogno di spazi aperti e verdi fruibili.
Render della corte
interna di Bosconavigli
Render della localizzazione del complesso
Render della facciata di Bosconavigli che dialoga con il contesto urbano, contraddistinta da un sistema irregolare alternato di balconi aggettanti dotati di fioriere fittamente piantumati
Angoli di benessere
Render del giardino condominiale caratterizzato da ampie aree a prato e una serie di grandi vasche rialzate
Render di dettaglio della facciata di Bosconavigli prospicente il parco pubblico
Schema del posizionamento dei pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’edificio e della pensilina | Smv Costruzioni srl
Localizzazione
L’area d’intervento si trova nei pressi di alcune emergenze di pregio ambientale e storico della città di Milano, in primis il Naviglio Grande e l’antica chiesa di San Cristoforo, oltre alla cascina Campagnola e alla Canottieri San Cristoforo.
Bosconavigli è situato in via San Cristoforo, nel quartiere milanese della creatività, sancendo una marcata continuità con il quartiere dedicato alla moda e al design (zona Tortona) e l’area residenziale e leisure del Naviglio Grande, mediante una visione in grado di esaltare lo scenario in divenire di questa porzione urbana, manifestandone l’identità a cavallo tra passato e futuro, memoria e innovazione.
In questo contesto, l’edificio si trova a giocare un ruolo cardine nel passaggio dal tessuto fittamente edificato della città a uno spazio più aperto e frammentato, in cui il verde costituisce l’elemento unificante. La zona consente non solo di fruire dei servizi di vicinato ma di diventare il prototipo di città a 15 minuti: spazi commerciali, lavoro, relax, sport, cultura, tempo libero o ufficio sono raggiungibili a piedi, in bicicletta o con altri mezzi di mobilitàdolce.
Architettura
L’edificio riprende e rielabora la tipologia della casa a corte, tipica della tradizione lombarda. Il volume ha un andamento a spirale ascendente in cui i fronti su via San Cristoforo e sul futuro Parco Lineare si chiudono progressivamente su sé stessi, dando luogo alla corte interna.
Sfruttando la progressiva variazione di altezze, il progetto ha previsto la realizzazione di una serie di terrazze degradanti piantumate che hanno l’obiettivo di favorire e massimizzare il rapporto con il contesto circostante e la fruizione degli spazi aperti, sia pubblici che privati.
L’architettura verde, uno degli aspetti distintivi di Bosconavigli, trasforma l’edificio in un autentico bosco verticale, a densità ridotta. La struttura è ricoperta da una vasta gamma di piante, alberi e arbusti che contribuiscono a creare un microclima favorevole, migliorando la qualità dell’aria e offrendo un isolamento termico naturale.
Il volume comprende due piani interrati (destinati ad autorimessa) e, attraverso una progressiva variazione delle altezze, raggiunge, nel punto più alto, 11 piani fuori terra. Al piano terra, e in una porzione del primo piano, è collocato un servizio benessere con piscina, palestra e sauna.
I piani sovrastanti sono destinati alle residenze, il cui collegamento verticale è garantito da sei corpi scala, dotati di un doppio ascensore e da un’ampia hall d’ingresso. Tutti gli appartamenti sono pensati come estensione degli spazi esterni, vere e proprie stanze all’aperto, accessibili da serramenti a tutta altezza.
Logge e terrazze, oltre a garantire un’elevata qualità abitativa, rappresentano l’elemento principale anche nel disegno dei prospetti, articolati a partire dall’orientamento dell’edificio. Le facciate che insistono sulla corte interna sono connotate da una trama di logge, un gioco di pieni e di vuoti progettato per proteggere dai raggi solari estivi e favorire quelli invernali, garantendo un elevato apporto di luce naturale ai vari ambienti interni.
Le facciate che dialogano con il tessuto urbano sono contraddistinte da un sistema irregolare alternato di balconi aggettanti, dotati di fioriere e fittamente piantumati, al fine di garantire una barriera all’inquinamento acustico e alle polveri sottili, favorire l’incremento della biodiversità e garantire un miglioramento delle performance energetiche dell’edificio.
Le suggestioni di design proposte da Stefano Boeri Architetti e Arassociati promuovono un’idea di modernità dell’abitare per mantenere uno stile riconoscibile nel tempo. Arredi in legno scuro con tessuti chiari dal design minimale sono giustapposti a pareti e soffitti in intonaco materico con colorazioni neutre chiare e a pavimenti in parquet a listoni di rovere posato a correre o a spina alla francese.
Bosconavigli utilizza per le finiture degli appartamenti e delle aree comuni il capitolato Marazzi, che soddisfa alcuni dei più rigorosi standard internazionali in relazione alle basse emissioni di composti organici volatili (Cov) negli ambienti interni.
Sostenibilità energtica e ambientale
Questo complesso residenziale si distingue per il suo approccio integrato alla sostenibilità abbracciando una serie di criteri che spaziano dalla prestazione energetica al comfort termico, dall’uso di materiali sostenibili alla gestione delle risorse idriche, fino all’integrazione del verde urbano.
Nel progetto sono stati utilizzati avanzati sistemi tecnologici per la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana e fonti di energia rinnovabile come la produzione di energia geotermica e l’utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici in copertura, contribuendo alla produzione di energia rinnovabile, riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e abbattendo i costi energetici complessivi.
Il progetto ha previsto l’utilizzo di tecnologie avanzate anche per il riscaldamento e il raffreddamento a basso impatto ambientale. Il riscaldamento a pavimento offre una distribuzione uniforme del calore, migliorando l’efficienza energetica; il raffreddamento geotermico sfrutta la stabilità termica del terreno per regolare la temperatura degli ambienti, riducendo il consumo energetico e le emissioni di Co2.
Anche il disegno della nuova corte verde ha contribuito a ridurre i consumi energetici: un sistema di logge interne alla corte protegge gli appartamenti dai raggi solari estivi, mitigandone l’impatto, ma al tempo stesso favorisce l’ingresso della luce nella stagione invernale, consentendo di avere aperture finestrate di dimensioni maggiori.
Le logge, le terrazze e gli spazi esterni comuni, con il loro verde, dialogano con le aree verdi pubbliche che circondano il nuovo edificio, avvolgendo tutto il complesso in una ricca vegetazione che costituisce una barriera contro l’inquinamento acustico ed atmosferico.
Tutti i materiali da costruzione utilizzati sono stati selezionati secondo rigorosi criteri ambientali, come Leed o Breeam, al fine di garantire una riduzione dell’impatto ambientale durante il loro ciclo di vita. Sono stati preferiti materiali riciclabili e a basse emissioni di composti organici volatili (Voc), come il legno certificato e i pannelli di fibre di legno riciclato.
Anche l’adozione del cartongesso e dei sistemi Rockfon per gli ambienti interni ha permesso di muoversi verso una scelta consapevole dal punto di vista ambientale. La loro produzione e installazione richiedono meno energia e risorse rispetto alle tecniche costruttive tradizionali, migliorando l’efficienza complessiva del cantiere e la sostenibilità dell’edificio.
Progetto del verde
Il progetto nasce e cresce attorno al patrimonio vegetale già presente nel paesaggio come a volersi integrare con ciò che lo circonda. In corrispondenza del grande olmo solitario in via San Cristoforo, una preesistenza di grande valore ecosistemico, viene realizzato uno slargo pubblico; da qui il verde entra nella corte d’ingresso con ampie aree a prato e una serie di grandi vasche rialzate che ospitano piante perenni a fioritura stagionale ed alberature di diverso tipo.
Nella punta nord di Bosconavigli si apre il giardino a uso condominiale recintato e protetto da siepi sempreverdi schermanti, punteggiato da alberature leggere con zone di sosta ombreggiate e piccoli prati e angoli attrezzati con piattaforme di legno e pavimentazioni antitrauma per il gioco dei bambini.
Nella porzione di parco a sud dell’edificio sono collocate le funzioni legate alla ricreazione e all’attività sportiva dei condomini, essendo l’area adiacente alla piscina e alla palestra.
Il progetto si contraddistingue per la presenza di 170 alberi ad alto fusto e di circa 8.000 piante ad arbusto e rampicanti, di 60 specie diverse, disposti in facciata, sulle coperture, nei giardini pensili, nei balconi e nei loggiati.
Le specie vegetali sono state studiate al fine di modificare i colori dell’area con il susseguirsi delle stagioni, con le fioriture e il controllato sviluppo arboreo. L’uso di specie vegetali autoctone, inoltre, vuole promuovere la biodiversità, creando un habitat per uccelli e insetti e migliorando la qualità ecologica dell’area.
Tra le specie selezionate, la quercia, l’acero campestre e il tiglio contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, offrono ombra naturale e supportano la biodiversità locale. Gli arbusti come la sanguinella, il pallon di maggio e il bosso, insieme a piante perenni come la lavanda, la salvia e l’echinacea purpurea, aggiungono valore estetico e funzionale al paesaggio.
Bosconavigli sarà un organismo vivo e sostenibile poiché il sistema vegetativo è stato pensato per filtrare le microparticelle di polveri sottili e abbattere l’inquinamento, riducendo al contempo il consumo energetico grazie all’inerzia termica della vegetazione che garantisce protezione dai raggi del sole e assorbimento della Co2.
Integrare una così grande quantità di verde negli edifici ha richiesto soluzioni tecniche innovative. È stato quindi necessario sviluppare dei sistemi di irrigazione e di drenaggio specifici per garantire la salute delle piante e la stabilità delle strutture.
Analisi sismica
L’analisi sismica dell’edificio ha previsto la realizzazione di una serie di modellazioni per stimare la frequenza e il periodo di oscillazione della struttura. L’edificio è stato pensato con una configurazione in pianta non regolare, con una forma concava del tipo a C, in cui la distribuzione delle masse e delle rigidezze non è simmetrica rispetto alle due direzioni ortogonali. Tale geometria ha determinato:
una concentrazione delle sollecitazioni in corrispondenza degli angoli rientranti a causa della diversa rigidezza delle parti costituenti la struttura, a cui si associano stati deformativi differenziali;
effetti torsionali derivanti dall’eccentricità tra il baricentro delle masse e quello delle rigidezze.
La struttura è stata quindi classificata come deformabile torsionalmente. Le condizioni in termini di rigidezza sulla struttura è stata ritenuta soddisfatta in quanto la conseguente deformazione degli elementi strutturali non ha prodotto sugli elementi non strutturali danni tali da rendere la costruzione temporaneamente inagibile.
Il cantiere
Fondazioni
Sotto l’impronta dell’edificio, il progetto ha previsto la realizzazione di una platea in calcestruzzo armato C30/37 (classe di esposizione Xc2 e classe di consistenza S4). La platea, spessore di 110-120 cm (70 cm sotto la zona adibita a giardino), è stata realizzata con un intradosso costante, fatta eccezione per l’area adibita ai locali antincendio e alla vasca di invarianza idraulica, realizzati a una quota più elevata.
Le opere di sostegno dei fronti di scavo sono state progettate con palificate di micropali disposte su gran parte del perimetro del lotto. Queste, costituite da una trave di coronamento in cemento armato, sono state stabilizzate da tiranti a uno o due ordini che, a seconda della loro posizione, sono stati posizionati direttamente sulle travi di coronamento oppure sulle travi di contrasto metalliche saldate sulle berlinesi di pali.
Sul perimetro dei piani interrati, parallelamente alle berlinesi di pali, è stata inserita una controparete in cemento armato di spessore di 30 cm, progettata per sostenere la spinta del terreno. È stato inoltre previsto un sistema di impermeabilizzazione a vasca bianca per la struttura della platea e per le contro-pareti perimetrali.
Alcune viste del cantiere
di Bosconavigli
Strutture verticali
Il sistema resistente per i carichi gravitazionali è stato affidato principalmente ai pilastri in cemento armato, mentre quello per la resistenza nei confronti delle azioni orizzontali ai setti che costituiscono i vani. Le strutture portanti verticali si articolano secondo uno schema studiato per allinearsi con la rastremazione architettonica del progetto.
Lo schema statico adottato ha previsto che i pilastri siano stati incernierati ai solai trasmettendo l’azione assiale a cui deve essere aggiunta l’azione derivante dall’eccentricità minima della stessa.
L’edificio è stato classificato secondo le nuove norme sismiche per il calcolo strutturale (Ntc18) come una struttura a pareti non accoppiate a comportamento non dissipativo, i cui elementi sismo-resistenti sono rappresentati dai sei vani scala compartimentati.
Questi sono stati realizzati in calcestruzzo armato (classe C35/45), scendono fino al secondo piano interrato e salgono gradualmente degradando insieme all’edificio. I setti, aventi uno spessore pari a 200-250 mm, mantengono uno spessore costante lungo tutto lo sviluppo verticale della struttura.
Le sollecitazioni agenti sui setti sono state estratte dal modello sismico globale, con modulo elastico pieno, considerando le combinazioni più sfavorevoli e modellando i setti secondo lo schema statico a mensola a partire dal piano di fondazione.
Realizzazione della rampa di accesso ai due piani interrati destinati ai box
Gettata della platea di fondazione in calcestruzzo armato C30/37
Vista dall’alto del cantiere: localizzazione dei 6 vani scala in calcestruzzo armato
Gettata del primo solaio
Strutture orizzontali
I solai, piastre bidirezionali in calcestruzzo di spessore variabile tra i 30 e i 40 cm a seconda della luce libera e del carico gravante su di essi, supportano alternativamente gli spazi interni e i giardini.
Gli appoggi dei solai sono stati progettati in numero e luce variabile per consentirne il massimo sfruttamento strutturale compatibilmente con la destinazione d’uso.
Per la modellazione del solaio, si è fatto uso di elementi di tipo piastra discretizzati con elementi di tipo quadrangolare e triangolare aventi dimensione massima di 100 cm. L’elevazione del piano inferiore è stata vincolata a terra mediante vincoli fissi di appoggio nelle tre direzioni dello spazio: i muri sono stati modellati come vincoli di cerniera lineari sulla soletta; mentre per i pilastri è stato realizzato uno svincolo interno di tipo flessionale nel nodo a contatto con la mesh del solaio.
Al fine di risolvere le interferenze architettoniche ai livelli interrati, sono state realizzate delle strutture di trasferimento (travi parete post-tese) in grado di interrompere/spostare i pilastri presenti dal piano secondo fino alla copertura, ai livelli inferiori.
Sulle coperture terrazzate dell’edificio, composte da una pavimentazione sopraelevata in gres, sono state inserite delle fioriere perimetrali e dei pannelli fotovoltaici, posizionati sempre in corrispondenza delle coperture delle logge e mai al di sopra dell’unità abitativa.
Realizzazione dei setti in
cemento armato e delle
10 colonne in acciaio che
sostengono la pensilina
Facciate che dialogano verso
il tessuto urbano circostante,
contraddistinte da un
sistema irregolare alternato
di balconi aggettanti
dotati di fioriere, in fase di
ultimazione dei lavori. Le
fioriere sono state rivestite in aggloceppo liscio
La pensilina
terminata
Dettaglio delle fioriere
su terrazzi e balconi,
rivestiste con lastre di
pietra Aggloceppo. I
controsoffitti dei balconi
sono stati rivestiti con un
sistema a doghe in legno
Okoume
Realizzazione delle
fioriere che fungono da
parapetti in cemento
armato sui giardini pensili
Involucro
L’involucro al piano terra e al primo piano dell’edificio è costituito da una parte trasparente (facciata vetrata) e da delle parti opache realizzate con un sistema di blocchi isolanti in laterizio Normablock da 40 o 25 cm a cui sono state incollate (con prodotti tecnici Mapei) delle lastre di grandi dimensioni in pietra Aggloceppo SB 130 grigio fresato e ondulato.
Questo sistema, grazie all’integrazione con il polistirene additivato di grafite Neopor di Basf (soluzione isolante), ha consentito di coniugare praticità, efficienza, economia e velocità di messa in opera. Per piani superiori, a partire dal secondo, è stato utilizzato un sistema a cappotto Caparol che perimetra tutto l’edificio, costituito da 18 cm di lana di roccia e un intonaco armato con effetto spatolato.
Le logge sono caratterizzate da una struttura metallica con piatti alluminio fissata alle solette su cui sono state incollate le lastre in Agglotech Bianco SB 100 di varie dimensioni: 120×60 cm per la fascia marcapiano e 145×60 cm per le fasce verticali. Per il piano terra e il primo piano sono invece stati utilizzati dei moduli scansiti con multipli di 65 – 150 – 225 cm.
I balconi e i loggiati sono stati isolati termicamente con elementi Schöck Isokorb al fine di mitigare i ponti termici e ridurre il rischio di formazione di condensa e muffa. Le scale condominiali sono state ancorate con elementi Schöck Tronsole separandole acusticamente dai solai. La protezione dell’edificio è stata ulteriormente garantita dall’utilizzo di tecniche avanzate di impermeabilizzazione Polyglass del gruppo Mapei, al fine di limitare le infiltrazioni d’acqua e i danni strutturali.
Pareti interne e controsoffitti
Il cartongesso è stato utilizzato per costruire pareti divisorie, controsoffitti, rivestimenti murali ed elementi decorativi. Le pareti divisorie in cartongesso hanno permesso di ottimizzare la distribuzione degli spazi interni, consentendo l’integrazione al loro interno degli impianti elettrici e idraulici.
Inoltre, i rivestimenti murali, sempre in cartongesso, hanno permesso di ottenere una finitura uniforme, migliorando l’isolamento termico e acustico, mentre gli elementi decorativi hanno aggiunto personalità e stile agli interni.
I controsoffitti in cartongesso, oltre a nascondere gli impianti tecnici, hanno migliorato l’estetica e l’acustica degli ambienti, permettendo l’installazione di sistemi di illuminazione integrati.
I controsoffitti dei balconi, delle logge, della pensilina, degli atrii, della piscina e della palestra sono stati rivestiti con un sistema a doghe in legno Okoume. L’utilizzo di sistemi Rockfon, realizzati in lana di roccia, sia nei controsoffitti che nei pannelli murali, hanno contribuito a creare ambienti acusticamente confortevoli senza comprometterne l’estetica.
Pensilina
La pensilina, che funge da camminamento, da portineria e da zona filtro tra la corte interna e l’area esterna destinata alle opere di urbanizzazione, è stata progettata con un’altezza compresa tra i 6,30 e i 7,83 m, la cui copertura è stata interamente rivestita da pannelli fotovoltaici. La struttura è stata realizzata da due setti in cemento armato e da 10 colonne in acciaio, aventi un diametro compreso tra i 168 e i 244 mm e uno spessore tra i 4 e gli 8 mm.
Cavedi tecnici e impianti
Il primo piano dell’edifico, sito nell’ala est in corrispondenza delle scale A, B e C, è stato destinato quasi totalmente a locale tecnico, contenente sia gli impianti meccanici che quelli elettrici. Qui, secondo un sistema di gestione centralizzato di estrazione, sono state fatte convergere tutte le cappe di esalazione delle cucine provenienti dai cavedi delle scale B-C-D-E-F e le estrazioni di tutti i bagni.
Tramite un sistema di canalizzazioni che convergono in un’unica centrale di estrazione, i fumi e l’aria viziata sfociano poi all’ultimo piano mediante un solo canale che risale dalla scala A. Questo sistema ha permesso di ottenere una migliore efficienza energetica e una migliore qualità dell’aria.
Per quanto riguarda l’impianto di raccolta delle acque piovane, al piano interrato sono state inserite una vasca di laminazione e una vasca di irrigazione comunicanti tra di loro. Quest’ultima, con una capienza di circa 15.000 litri, ha il compito di raccogliere le acque piovane (opportunamente filtrate e trattate) e, tramite un sistema di irrigazione, convogliarle verso le aree verdi e le fioriere dell’edificio.
Questo sistema non solo ha permesso di ridurre il consumo di acqua potabile, ma ha promosso anche l’autosufficienza irrigua del complesso. Il sistema antincendio, anch’esso munito di vasca di accumulo, ha previsto la realizzazione di compartimentazioni che ragionano a blocchi definiti dai vani scala e l’installazione di un sistema sprinkler nei piani interrati.
Le compartimentazioni verticali sono state realizzate con blocchetti Rei in calcestruzzo, mentre quelle orizzontali sono state ottenute mediante un solaio copriferro (Rei 90). In tutte le scale dell’edificio sono stati previsti sistemi di spegnimento tramite idranti Uni 45 a incasso. Dal punto di vista termico gli appartamenti sono stati serviti da un unico sistema di generazione centralizzato costituito da tre pompe di calore acqua-acqua: una polivalente, una reversibile e una ad alta temperatura in grado di soddisfare tutti i fabbisogni termici per la produzione di acqua per il riscaldamento e il raffrescamento e di acqua calda sanitaria.
Le pompe di calore scambiano calore, lato sorgente, con acqua di falda opportunamente rilanciate dai pozzi geotermici. Gli appartamenti sono stati riscaldati con impianti a pavimento radiante, funzionanti a bassa temperatura, in grado di soddisfare le esigenze di comfort termico in rispetto dei consumi generali. Per il raffrescamento sono stati utilizzati terminali idronici a incasso (ventilconvettori) funzionanti con il fluido freddo generato dalla centrale unica.
I sistemi di Building Automation Systems (Bas), utilizzati per consentire la gestione dei vari impianti dell’edificio, hanno permesso di ottimizzare il consumo energetico dell’edificio e migliorare il comfort degli occupanti. Gli appartamenti sono stati dotati di un sistema domotico avanzato Konnex Knx, sistema di gestione integrato i cui terminali sono forniti dalla Vitrum.
I corpi illuminanti per le parti comuni (faretti incassati), le aiuole della corte interna, la pensilina, la piscina e la palestra sono stati forniti da Artemide che si è occupata anche di effettuare uno studio specifico sul sistema illuminante di facciata.
Fioriere
Le fioriere, che fungono da parapetti sui balconi, terrazze e logge, hanno uno spessore di circa 12 cm e sono state gettate in opera insieme ai balconi. A seconda delle specie arboree che dovranno ospitare, sono state classificate in tre tipologie: fioriere per alberature ad alto fusto dotate di ancoraggi, fioriere per arbusti e fioriere con fondo rialzato di 52 cm dall’estradosso del solaio del balcone.
Esternamente le fioriere sono state rivestite in aggloceppo liscio incollato direttamente al cemento armato. L’impermeabilizzazione interna è stata realizzata con una doppia guaina di 4 mm di cui una antiradice. È stata invece utilizzata una guaina cementizia Dermacem nella parte terminale della fioriera, sotto la copertina.
Gestione del cantiere
Durante la costruzione di Bosconavigli è stata approntata una piattaforma per la gestione dei cicli approvativi del modello federato con la committenza. La progettazione costruttiva è stata svolta con metodologia Bim per ottimizzare il coordinamento interdisciplinare, supportare la gestione del cantiere, facilitare la compilazione delle Rdo con estrazione delle Qto da modello e garantire precisione ed efficienza, riducendo i tempi di costruzione e minimizzando difformità e scostamenti economici e geometrici.
Una delle sfide principali del cantiere è stata la gestione dei rifiuti. Grazie all’adozione di pratiche innovative, è stato possibile riciclare gran parte dei materiali di scarto, riducendo così l’impatto ambientale. Inoltre, sono stati implementati dei sistemi per la riduzione delle polveri e del rumore, migliorando le condizioni di lavoro e la qualità della vita nelle aree circostanti. L’approvvigionamento dei materiali è stato gestito con particolare attenzione per minimizzare l’impatto ambientale legato al trasporto.
Il progetto ha privilegiato l’uso di fornitori locali, riducendo così le distanze di trasporto e le relative emissioni di Co2, e supportando l’economia locale.
All’interno del cantiere, le cui maestranze medie giornaliere sono state circa 120, sono state posizionate due gru Raimondi su due livelli differenti (una di raggio 48 m e altezza 61 m e una di raggio 65 m e altezza 62 m) al fine di non creare interferenze. Inizialmente sono stati previsti quattro accessi di cantiere; a oggi questi sono stati ridotti a uno per dare spazio ai lavori destinati alle opere di urbanizzazione.
Valentina Puglisi, Dipartimento Abc, Politecnico di Milano
Pareti di tamponamento: Danesi laterizi spa Impermeabilizzazioni: Polyglass (Mapei spa) Cappotto: Caparol (Daw Italia GmbH & Co Kg) Cartongessi e controsoffitti: Knauf srl e Rockfon (Rockwool Italia spa) Isolanti termici e acustici: Schöck Italia srl Finiture appartamenti e aree comuni: Marazzi Group srl Sistemi domotici: Vitrum Design srl Corpi illuminanti: Artemide spa
I numeri
7.800 mq di area pubblica riqualificata
3.000 mq di aree verdi a terra
1.000 mq di aree verdi in quota
90 unità abitative
170 alberi
8.000 piante ad arbusto
60 specie vegetali diverse
23.000 kg di CO2 assorbita in un anno
Milano 5.0 | Committente
Siamo molto soddisfatti del progetto, sia in termini di tempistica dei lavori che di qualità del costruito. Questo intervento non è solo un edificio di grande pregio architettonico ma ma rappresenta anche una spinta significativa al processo di riqualificazione dell’area.
Come proprietario di SMV Costruzioni credo fortemente che la qualità e l’integrità siano le fondamenta di ogni progetto. Nel cuore pulsante del nostro cantiere di Bosconavigli siamo fermamente convinti che le parole, pur essendo significative, trovano la loro vera valenza nei fatti concreti. Così, ogni cantiere si trasforma in una vetrina del nostro impegno per l’eccellenza e l’innovazione.
Andiamo oltre la semplice costruzione di edifici; ci impegniamo nella creazione di spazi che migliorano la qualità della vita delle persone. La nostra visione è quella di creare spazi che non siano meramente funzionali, ma che possano ispirare e arricchire la vita di chi li abita. In SMV implementiamo le tecnologie più sofisticate per garantire efficienza e sostenibilità, senza mai perdere di vista l’importanza cruciale dell’elemento umano.
Questa sinergia ci permette di offrire soluzioni che incontrano le esigenze specifiche di ogni nostro cliente. Il cantiere di Bosconavigli è una testimonianza tangibile del nostro impegno a costruire un domani migliore.
Studio Stefano Boeri Architetti
Un nuovo ecosistema ad alta biodiversità sta nascendo lungo i Navigli, nel cuore di una zona storica di Milano. Bosconavigli si sviluppa attorno a un cortile centrale, in continuità con il sistema del verde pubblico circostante e a un grande olmo centenario, simbolo storico della zona.
Valorizzazione del verde, continuità tra spazi aperti e interni, attraverso la presenza di logge e terrazze, e dialogo con il contesto urbano sono stati i princìpi cardine dell’approccio progettuale. Le facciate sulla corte interna sono disegnate da una trama di logge, mentre le facciate rivolte verso la città ospitano un sistema irregolare di balconi, sviluppati per accogliere il verde.
In totale, 170 alberi di 60 specie diverse insieme ad arbusti e piante rampicanti sono disposti lungo le facciate, sulle coperture, nei giardini pensili, nei balconi e nei loggiati: la presenza del verde, in questo modo, garantisce una barriera all’inquinamento acustico e alle polveri sottili, l’incremento della biodiversità e la regolazione del microclima. Il verde è una componente essenziale dell’architettura, un elemento costitutivo del progetto.
Creare un’operazione come Bosconavigli vuol dire prevedere la presenza della natura fin dalle prime fasi progettuali e attuare tecniche, procedure e soluzioni specifiche mirate alla sua presenza e al suo mantenimento. La scelta delle specie da inserire nel progetto è stata un’operazione svolta molto accuratamente che ha tenuto in considerazione vari aspetti, tra cui la luce disponibile nelle diverse esposizioni, la forma e la dimensione che raggiungeranno a maturità le varie specie scelte e, infine, la variazione di fioriture e cromatismi fogliari che si susseguiranno nel corso dell’anno.
Dopo questi aspetti, è stato individuato il “singolo esemplare”: tutte le alberature sono state individuate e cartellinate una per una, ricercando nei vivai gli esemplari con le caratteristiche scelte in fase di progettazione e, successivamente, preparandoli per la loro messa a dimora. Essendo presenti fin dalle prime fasi del cantiere, AG&P greenscape ha avuto tempo di scegliere una a una le 170 alberature del progetto e preparare dei mock-up in scala 1:1 in modo da testare e monitorare sul campo sia il pacchetto verde (composizione del substrato e della fioriera) che la scelta vegetale (specie e densità), verificando così la soluzione migliore sia nel breve che nel lungo periodo.
È stato quindi fatto un grosso lavoro di previsione e di controllo sia in fase di progettazione sia di cantiere. Il fatto di avere il committente, le direzioni operative e i progettisti che si sono incontrati settimanalmente, ha fatto in modo che i problemi siano stati affrontati sul campo e che non si siano verificati blocchi o ritardi per la consegna delle opere.