Blue Wings Composting: come si riutilizzano rifiuti domestici e scarti agricoli nelle costruzioni

Saverio-Danubio-Blue-Wings-CompostingIntervista a Saverio Danubio, Ceo e founder di Blue Wings Composting

«L’azienda si occupa di soluzioni sostenibili per la gestione degli scarti organici, che si basano sull’utilizzo di insetti (Insect based sustainable solutions). Blue Wings è nata due anni fa ed è ancora un progetto satellite di una start-up innovativa, Rethink sustainable solutions, ma presto diventeremo anche noi una start up autonoma. In questi ultimi mesi ci siamo focalizzati sul lavoro di ricerca e sviluppo, siamo entrati nel network di Green European Capital 2021, nel cui contesto abbiamo presentato un progetto dimostrativo all’interno di una scuola.

Attraverso l’utilizzo di bio-agenti, abbiamo trasformato gli scarti della mensa in fertilizzanti per il giardino e per alimentare le galline. All’interno della filiera delle costruzioni, il nostro contributo si inserisce nel contesto dell’economia circolare, in particolare nel riutilizzo degli scarti domestici: il rifiuto viene trasformato dagli insetti in un fertilizzante, per esempio per l’alimentazione di sistemi idroponici, relativi all’agricoltura verticale, o di acquaponica, cioè allevamento pesci e ambienti acquatici.

Il sistema di termocompostaggio invece prevede la produzione di calore, sfruttando i residui vegetali e i naturali processi di compostaggio. Durante il processo di compostaggio, infatti, la materia organica viene trasformata in compost dai microrganismi. In questa fase viene prodotto calore, in quanto le reazioni in gioco sono simili a quelle della combustione. Nato negli anni ’70 dall’esperienza del permacultore francese Jean Pain, il termocompostaggio è una realtà ancora poco diffusa in Italia, ma già discretamente sviluppata nel Nord Europa.

Ci rivolgiamo con le nostre soluzioni alle farm (aziende agricole), ma anche a quelle che gestiscono le produzioni alimentari con un servizio di consulenza e analisi degli sprechi. E, infine, anche al singolo utente e alle piccole comunità, con soluzioni semplici e pratiche.

Un impianto di termocompostaggio ha bisogno di uno spazio che va dai 10 ai 50 metri quadri. La tecnica prevede la costruzione di un cumulo cilindrico fatto di ramaglie, letame, sfalci erbosi e altra materia organica vegetale, all’interno del quale vengono poste delle serpentine percorse da acqua o altro fluido termovettore. Una pompa permette la circolazione dell’acqua, che viene generalmente conservata in un accumulo termico.Un semplice impianto idraulico realizzato con tubi in polietilene e una piccola pompa elettrica consente di estrarre acqua calda, che può essere sfruttata per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento di ambienti domestici e per altri usi, come in serre o piscine riscaldate.

Il nostro core business sposa perfettamente la filosofia della casa come entità indipendente dal punto di vista delle risorse, per un ambiente costruito più in armonia con l’ecosistema. Il lockdown sotto molto aspetti non ci ha aiutato, ma d’altra parte lo spostamento del mercato verso piattaforme digitali ci ha permesso di avvicinarci a più realtà settoriali. Il 2020 è stato dunque un anno difficile, abbiamo dovuto sospendere o annullare alcune iniziative, ma è stato invece positivo sotto il profilo del networking. Nel 2021 intendiamo raccogliere i frutti del lavoro svolto nell’anno appena concluso».

www.bluewingscomposting.com

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