L’antincendio in edilizia è una materia che negli ultimi anni ha vissuto una grande accelerazione, in parte dovuta ai fatti di cronaca nazionali e internazionali riguardanti l’incendio di involucri di edifici alti, in parte al nuovo approccio normativo che chiama in causa la responsabilità del progettista in merito alla valutazione del rischio d’incendio nel progetto.
Proprio alla luce dell’impatto che ha la materia nella progettazione e nell’applicazione delle soluzioni in cantiere, abbiamo cercato di capire con Alberto Abbo, amministratore delegato Bifire, quali sono le linee guida nello sviluppo delle soluzioni aziendali che ne fanno un riferimento tecnologico nel settore in Italia e in Europa.
Qual è l’approccio Bifire alle richieste provenienti dal mercato dell’antincendio nelle costruzioni?
Innanzitutto, desidero ricordare che la nostra tecnologia e relative soluzioni sono rigorosamente made in Italy, sia per quanto concerne l’isolamento termico e sia per l’antincendio.
In secondo luogo, mi piace precisare che Bifire presidia l’ambito della protezione passiva dal fuoco degli edifici con la più ampia gamma di soluzioni certificate dai più importanti laboratori, secondo le più restrittive norme italiane ed europee.
Produciamo lastre per la riqualificazione e la nuova costruzione di pareti e solai, per controsoffitti, per pareti divisorie, per la protezione delle condotte di areazione, per la protezione strutturale e sistemi per attraversamenti di murature e solai. Sviluppiamo con il cliente e per il cliente tecnologie che permettono ad entrambi di raggiungere e mantenere la leadership nei propri i mercati di competenza.
I nostri clienti debbono considerarci il loro partner tecnologico. E per questo l’organizzazione che ci siamo dati è finalizzata a garantire che la qualità dei prodotti e del servizio si concretizzino in un reale vantaggio competitivo.
Qual è il punto di svolta tecnlogico di Bifire e il prodotto di punta?
Bifire viene fondata da mio padre nel 2002 insieme ad Alfredo Varini ma il grande salto avviene nel 2016 quando realizziamo un nuovo stabilimento produttivo a Paderno Dugnano dedicato alla produzione della lastra antincendio Supersil, una lastra a base di calcio fibrosilicato ad alte prestazioni, in classe A1, ovvero, incombustibile, che si lavora e si installa con facilità, si stucca solo sui giunti, ed è sicura e garantita dalla marcatura Ce.
Nel nome della nostra azienda è contenuto anche il suo focus: la protezione passiva al fuoco, ovvero la progettazione e la produzione di tutti quegli elementi che servono a contenerlo. La legge si basa sul concetto di compartimentazione e i nostri prodotti rispondono a questa specifica bloccando il fuoco all’interno dei locali per il periodo di tempo certificato.
Quale mercato serve Bifire in modo diretto?
La nostra scelta strategica è quella di vendere attraverso i distributori che a livello locale, svolgono un’attività di promozione del prodotto supportandoci sia dal punto di vista delle vendite sia per la parte logistica.
Lavoriamo principalmente con i distributori di materiali edili per le costruzioni a secco. Col passare degli anni, però, tutto il mondo della distribuzione edile si è affacciato ai nostri prodotti.
Presidiamo la distribuzione con 50 agenti sul territorio nazionale che hanno il compito di individuare i distributori ma che fanno promozione diretta anche sui target dei progettisti e dei costruttori ma poi convogliando le vendite sui distributori.
Bifire nel 2022 si quota in borsa, con quali obiettivi?
La quotazione in borsa ci ha consentito di aprire l’azienda a un pubblico molto più ampio di investitori e ha risposto in primo luogo alla necessità di trovare capitali sul mercato da reinvestire in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.
Infatti, abbiamo dato vita a due nuovi impianti produttivi, uno a Varedo, dove amplieremo la nostra gamma di prodotti per l’acustica e la protezione passiva al fuoco, l’altro, a Seregno che aume nterà la nostra capacità produttiva di lastre in cemento alleggerito fibrorinforzato Aquafire.
In secondo luogo, si è trattato di dare una connotazione ancora più rigorosa all’azienda seguendo regole di mercato consolidate e controllate.
Inoltre, essere quotati sul mercato azionario rappresenta un plus per clienti, fornitori e anche per le nostre risorse umane.
Infine, anche tanta soddisfazione per un’azienda che nell’anno in cui nasce, 2002, è davvero piccola, solo 6 milioni di fatturato, e che con la quotazione ambisce a una crescita più rapida e solida.
Prove di laboratorio e certificazioni fanno la differenza nel mercato dell’antincendio. Come si è organizzata Bifire?
Il mondo fuoco incide sul nostro fatturato per circa il 30% e la nostra strategia in questo segmento prevede di continuare a investire, a provare e certificare nuove soluzioni costruttive.
Questo è un processo indispensabile e ciò che ci caratterizza sul mercato: abbiamo infatti la più ampia gamma di certificazioni per i diversi sistemi costruttivi e ogni volta che dal mercato ci arriva una richiesta non prevista procediamo a progettare, provare e certificare le soluzioni più adatte all’applicazione richiesta.
Abbiamo investito molto sulla lastra Supersil 12 mm perché si tratta di una soluzione trasversale a moltissime applicazioni che contribuisce a semplificare l’attività sia ai distributori, che devono stoccare un solo prodotto, sia ai progettisti che hanno a disposizione una soluzione trasversale. Una lastra tante applicazioni: è questo il nostro punto di forza.
Abbiamo realizzato più di 130 certificazioni, ovvero, più di 130 casi applicativi certificati al fuoco. Chi si rivolge a Bifire trova una gamma completa di applicazioni e il progettista trova certamente una risposta a tutte le sue richieste prestazionali. Inoltre, abbiamo un ufficio tecnico che offre la garanzia al progettista di essersi rivolto a un partner serio e affidabile.
Ricerca e sviluppo della produzione. Come si colloca all’interno dell’organizzazione aziendale?
Abbiamo all’interno un ufficio di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e, se servono, di nuovi materiali e un laboratorio prove attrezzato con le migliori tecnologie per testare le soluzioni progettate.
Per Supersil 12, per esempio, sviluppiamo sempre nuovi ambiti applicativi per pareti, controsoffitti e pavimenti. I nostri forni di prova sono gli stessi dei laboratori di certificazione.
Ne abbiamo due, uno di dimensioni ridotte e uno di dimensione reale che sono gli stessi che utilizzano i laboratori che rilasciano le certificazioni. A noi servono per controllare già prima della certificazione la qualità della nostra produzione.
Supersil 12: quali sono le sue principali caratteristiche?
È una lastra in calcio silicato con un ottimo comportamento al fuoco ma soprattutto un’ottima resistenza meccanica in caso di incendio e questo è importante per bloccare la propagazione del fuoco.
Supersil è la prima lastra in calcio fibrosilicato sul mercato che si può agevolmente tagliare con un cutter ed è ideale anche per l’impiego in ambienti ad elevata umidità perché non marcisce, non si deforma, non si sfalda e non si disgrega.
Supersil 12 mm | In cantiere
Cantiere di Riqualificazione funzionale di edificio multipiano in via Fara a Milano. Viene applicato Supersil 12 mm per la riqualificazione Rei 120 di un solaio in cemento armato. Nelle foto, le fasi di posa, stuccatura e tinteggiatura.
Come si posa
Utilizzando Supersil è possibile ottenere pezzi a disegno di alta precisione in quanto il materiale non si sfalda anche durante lavorazione meccanica. La sua alta resistenza meccanica ne consente l’impiego alle condizioni più severe. Non teme gli shock termici e risulta inalterabile nel tempo anche a funzionamento discontinuo.
Lavorabilità
Supersil è facilmente lavorabile mediante lavorazione meccanica o manuale. Gli utensili elettrici, come le seghe circolari, sono senz’altro consigliabili qualora sia richiesta velocità e precisione nell’esecuzione del prodotto.
Le lastre andranno installate su orditura metallica idonea a seconda che si tratti di parete, controparete o soffitto, oppure tassellate in aderenza alla parete o al solaio, comunque rispettando le indicazioni fornite con il certificato di resistenza al fuoco.
Le lastre dovranno essere installate con il lato taglio a vista, i giunti orizzontali dovranno essere sfalsati come nelle normali applicazioni dei rivestimenti a secco; fra una lastra e l’altra lasciare 3-4mm.
Montaggio
Tenere le lastre sollevate da terra di 12/12,5 mm aiutandosi con uno sfrido della lastra (che andrà poi rimosso) per impedire l’eventuale risalita di umidità per capillarità, sali o impurità delle basi di appoggio, e per permettere le normali dilatazioni dei materiali.
Fissare quindi le lastre alla struttura metallica con viti Aquafire Star avvitando sul lato taglio a passo 25 cm (15 cm per le applicazioni in orizzontale); dal bordo lastra si indica una distanza di c.a. 15 mm per sfruttare al meglio il contatto della lastra alla ampia superficie della testa della vite. Eseguire un giunto di dilatazione ogni 12 m lineari, sia in direzione orizzontale che verticale.
Stuccatura
Quando richiesto dal certificato o per soli motivi di finitura estetica, è possibile stuccare le lastre spalmando uno strato di Finish sui giunti longitudinali e trasversali, largo 100 mm e annegare il nastro in fibra di vetro per giunti da 75 mm nel rasante appena posato.
Passato il tempo di asciugatura (variabile in funzione di temperatura e umidità ambientali), lisciare la superficie con Finish in un’unica mano, annegando una rete per rasatura (160gr/mq) in fibra di vetro nel rasante appena posato, avendo cura di nasconderla completamente. A questo punto la parete è pronta per la tinteggiatura che deve essere preceduta da stesura di fissativo.
di Livia Randaccio