Ci sarà anche Francesco Isidori come special guest di Batimat, mercoledì 6 novembre, insieme ad altri quattro architetti europei di fama internazionale, per condividere opinioni attorno alla tematica: Quali scenari per una città sostenibile? Infatti, in un momento in cui la questione climatica risulta un’urgenza assoluta e il settore edile è responsabile per il 40% delle emissioni gas a effetto serra prodotte nel mondo, è responsabilità dell’architetto pensare all’impatto energetico e ambientale degli edifici da lui progettati.
L’architetto Francesco Isidori ha fondato nel 2002 insieme a Maria Claudia Clemente lo studio di progettazione e pianificazione urbana Labics, con sede a Roma, che a inizio anno si è ritrovato sotto i riflettori a causa del dibattito sul progetto vincitore del concorso internazionale per l’ampliamento degli spazi espositivi del Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Un’idea fortemente contestata dalla fondazione Cavallini-Sgarbi che la ritiene, per dirlo con un’eufemismo, un’aggiunta non necessaria, e che ha generato una forte polemica mediatica.
Nel coniugare la ricerca teorica e la sperimentazione applicata, il campo di interesse dello studio Labics di Francesco Isidori si estende dalla progettazione urbana fino al disegno degli spazi interni, attraversando le differenti scale e complessità del progetto. Il nome Labics esprime l’idea di un laboratorio, un terreno fertile per far circolare le idee. Lo stesso obiettivo della tavola rotonda organizzata a Batimat, che vede protagonisti anche gli architetti Tim Edler, Manuel Leon Fanjul, Carmen Santana e Amin Taha.
Tutti i relatori della tavola rotonda di Batimat 2019
L’iscrizione a questa tavola rotonda è gratuita e offerta da YouBuild: basta CLICCARE QUI.