Quattro progetti di nuove architetture nel mondo selezionati dalla redazione di YouBuild: dal Quebec a New York, dai Paesi Bassi alla Norvegia.
Atelier C, casa studio nel bosco
Immersa tra aceri e abeti nella regione canadese del Quebec, la casa studio di una coppia di creativi accosta spazi abitativi e laboratori in un ambiente non convenzionale
Lei è una scrittrice, lui fotografo e musicista. Dal connubio di queste due menti creative è nato il progetto di Atelier C, una casa-studio nei boschi canadesi che accoglie le tradizionali funzioni dell’abitare a laboratori perfettamente integrati nello spazio. Immerso tra aceri e abeti del Quebec, l’edificio è stato progettato da Nicholas Francoeur assecondando la volontà dei proprietari di avere un tetto a un’unica falda che definisse un volume lineare, semplice, idealmente parte della natura circostante, all’interno del quale fossero limitate le separazioni nette. Il progettista ha così associato al segno diagonale e geometrico della copertura l’idea di una casa passiva non convenzionale, con dettagli unici.
«Dai soffitti a varie altezze ai laboratori di musica e scrittura pensati come spazi aperti, quasi di passaggio, e non come stanze chiuse. Dai continui contrasti di colore e di materiale, alla stanza da bagno con luci teatrali e un’atmosfera cavernosa, come fosse un antro del benessere: tutto in questa casa è pensato per stimolare la creatività, ma anche per dare l’impressione a chi la abita di essere al contempo da solo e in compagnia. C’è un’atmosfera unica», ha commentato
Francoeur.
Atelier C presenta una planimetria a «L» e un involucro essenziale: la copertura, ventilata, è rivestita in lamiera grecata mentre la parte sottostante è in pioppo sbiancato. Le facciate sono realizzate in listelli di legno di cedro carbonizzato che avvolgono il volume, ritmato sul fronte nord da strette aperture verticali vetrate che sembrano creare un colonnato contemporaneo e rigoroso. Sul fronte sud, invece, le finestre sono più ampie per consentire l’apporto di luce naturale agli spazi di lavoro. Gli interni, al contrario, sono strutturati in modo fluido e si presentano chiari e luminosi, con la sola eccezione dello spazio cucina, che richiama la cromia dell’involucro.
La cucina costituisce il cuore della casa: è progettata come un ampio locale dove sono organizzate basi e colonne, su tre lati, con un’isola centrale dedicata alla preparazione del cibo e alla convivialità. I pannelli frontali sono in legno laccato scuro, mentre il piano delle diverse aree è realizzato interamente in Lapitec, nella nuance Nero Antracite finitura Vesuvio e spessore di 12 mm. In questa cucina, firmata Hauteur d’Homme, la pietra sinterizzata è stata lavorata e fresata per collocare il lavabo e grazie alla sua composizione a tutta massa mostra sul bordo la medesima colorazione della superficie, priva di stampe digitali e non porosa.
LA SCHEDA
Progetto: Atelier C
Luogo: Quebec, Canada
Progettista: Nicholas Francoeur
Photocredits: Raphael Thibodeau
Un parigino a New York
Stile industrial-chic ed eleganza per un loft di design nel cuore del quartiere di SoHo, casa-studio di un giovane architetto francese
Gianfranco Ferré Home disegna un ambiente dallo stile industrial-chic nel cuore nell’affascinante quartiere di SoHo, a New York, eletto a residenza da un giovane professionista di Parigi profondamente innamorato della Grande Mela. Elementi tipici di una fabbrica in disuso diventano funzionali al nuovo utilizzo abitativo: lo spazio, caratterizzato dalla quasi totale assenza di divisori, da altezze importanti, da muri di mattoni e grandi vetrate, diventa un ambiente fluido in cui alternare aree pensate per ospitare cocktail party informali, luoghi di riflessione e concentrazione dove focalizzarsi sul lavoro e altri studiati per il massimo relax.
Nell’ambiente luminoso, l’atmosfera industriale è riscaldata dalla palette cromatica composta da tonalità neutre e delicate, nelle sfumature del beige e del marrone. L’accostamento di materiali diversi, i mobili dal design audace, i pezzi vintage creano un mix unico che racconta la personalità del padrone di casa. Nell’area giorno, valorizzata dal giardino d’inverno fruibile dalle vetrate, campeggiano arredi importanti, dallo stile diversificato, come il divano modulare Seattle posto al centro della scena e le poltrone Kalamaja, in tipico stile Midcentury, a cui si aggiunge la presenza discreta dei tavolini modulari Times Square e della composizione laterale Lowery.
La consolle Doppler reinventa stile e funzione di un elemento d’arredo tradizionale ponendosi come elemento divisorio tra il living e il dining, al centro del quale si trova uno scultoreo tavolo da pranzo Rockefeller e delle sedie Harlem dalle linee più leggere e dinamiche. Completa l’area una libreria Fitzroy, in marmo travertino, ottone e vetro fumé.
Una dormeuse dà il benvenuto nella zona notte, dominata dalla presenza del letto Clapton. Il pouf King’s Cross con lavorazione capitonné, posizionato all’estremità del letto, aggiunge un elemento elegante, mentre il lampadario Douglas con sfere in vetro e struttura in ottone bronzato conferisce una nota retrò all’ambiente. A collegare e rendere armoniose le varie aree del loft, intervengono diversi angoli di tranquillità e quiete ricreati grazie all’uso di sedute confortevoli come il daybed della linea Phoenix.
LA SCHEDA
Progetto: loft
Luogo: SoHo, New York
Arredi: Gianfranco Ferré Home (ONIRO Group)
Rurale contemporaneo
Tradizione e modernità si incontrano in una bucolica villa suburbana nel cuore dei Paesi Bassi
Siamo a Persingen, uno fra i più piccoli villaggi dell’entroterra olandese. Qui, tra boschetti e specchi d’acqua, un’antica fattoria è stata trasformata in una sontuosa residenza in stile rurale, circondata da basse costruzioni in mattoni e legno e una lussureggiante campagna, racchiusa da un’ansa del fiume Waal. I proprietari desideravano un luogo per evadere dalla città, dove trascorrere giornate all’aria aperta e a stretto contatto con la natura. Così è nata questa villa con dependance in cui sono state rielaborate tecniche costruttive tradizionali per conferire all’abitazione un’immagine contemporanea. Molto caratteristico il ripido tetto a falde rivestite da canne palustri, che ha consentito di sfruttare al meglio l’elevata altezza interna del sottotetto.
Un giardino fiorito precede l’ingresso, che si apre a levante, al centro della candida facciata. Il fronte opposto, rivolto verso i campi, si distingue invece per una pregevole muratura in laterizi. Al pian terreno gli ambienti sono organizzati per aprirsi verso il paesaggio. Un generoso basamento in pietra grigia distacca l’edificio rispetto al giardino circostante, creando un camminamento perimetrale che culmina nella zona relax all’aperto, posta in diretta relazione con il living grazie ad ampie vetrate a tutta altezza.
Per garantire il massimo apporto di luce naturale sono state scelte le finestre verticali Innoview di Fakro, la cui notevole ampiezza permette di rendere invisibile il confine tra esterno e interno, aumentando così la percezione dello spazio. L’accoppiamento fra il telaio in legno e il rivestimento in alluminio e la possibilità di inserire ante scorrevoli conferisce a queste finestre linee pulite capaci di valorizzare l’architettura d’interni e di adattarsi a diversi stili di arredo.
Anche al piano superiore le camere e il locale polifunzionale sono inondati dalla luce del giorno, che esalta la presenza delle strutture in legno a vista. L’illuminazione del sottotetto è garantita dalle finestre Fdy-V/U Duet proSky Fakro, che presentano un particolare disegno a doppia anta: il battente inferiore è fisso, mentre quello superiore dispone di un’apertura a bilico (rotazione 160°) con asse di rotazione decentrato, in modo da facilitare l’avvicinamento alla finestra. Questi serramenti offrono anche interessanti prestazioni sia termiche (UW pari a 1,3 W/m2k) che acustiche, il continuo ricambio dell’aria anche con anta chiusa, e la possibilità di installare tende ombreggianti e oscuranti. Nel caso della villa di Persingen sono stati equipaggiate tende plissettate APF che, grazie al tessuto con struttura a nido d’ape e rivestimento interno in alluminio, creano un piacevole ombreggiamento e contribuiscono a garantire l’isolamento termico della stanza.
LA SCHEDA
Progetto: villa residenziale
Luogo: Persingen, Paesi Bassi
Finestre: Innoview e FDY-V/U Duet proSky, Fakro
Nuova casa per Munch
A Oslo ha aperto il nuovo museo dedicato alle opere dell’artista norvegese: una torre di 60 metri inclinata di 20 gradi verso il lungomare della baia di Bjørvika
1100 dipinti, 4500 disegni e acquerelli, 18000 grafiche, 6000 libri, ma anche lettere e altri documenti: questi i numeri del nuovo Munchmuseet, il Museo Munch, aperto da meno di un anno a Oslo, diventato ormai un punto di riferimento architettonico nello skyline della capitale norvegese. Progettato dallo studio spagnolo di architettura Estudio Herreros, in collaborazione con lo studio norvegese LPO Arkitekter, il museo è uno dei più grandi al mondo dedicati a un singolo artista e si sviluppa su un totale di 26.300 metri quadrati di superficie distribuiti su 13 piani.
La monumentale struttura si affaccia sul fiordo di Oslo e si presenta come un’alta torre di 60 metri d’altezza inclinata di venti gradi verso il lungomare della baia di Bjørvika: quasi un inchino al meraviglioso scenario naturale che la circonda e alla città che ha accolto il lascito del pittore espressionista noto per l’iconico quadro intitolato L’Urlo. L’edificio è rivestito da pannelli ondulati di alluminio riciclato forato che offrono vari gradi di trasparenza e creano una percezione quasi eterea dell’edificio che reagisce al mutare del clima e delle diverse condizioni di luce. La facciata è stata invece pensata per schermare e riflettere i raggi solari al fine di mantenere una temperatura stabile all’interno delle sale.
La sostenibilità ambientale ed energetica ha determinato molte scelte architettoniche. Grazie a una attenta progettazione dell’isolamento termico e di sistemi di recupero del calore e controllo della luce solare è stato possibile evitare grandi sbalzi di temperatura e usufruire di un fabbisogno energetico ridotto, dimezzando le emissioni di gas serra. Sono state introdotte anche misure per ridurre l’impatto climatico: il nuovo museo è collegato a un sistema di teleriscaldamento e a un sistema di raffreddamento ad acqua di mare, nonché a un sistema di gestione che ottimizza l’uso dell’energia nell’edificio. Inoltre, per incentivare la mobilità sostenibile, non sono stati previsti parcheggi per le auto ma solo stalli per biciclette. La vicinanza a uno dei più grandi snodi del trasporto cittadino rende comoda la visita anche utilizzando i mezzi pubblici. Parte integrante nello sviluppo del concetto di sostenibilità è stato il concept illuminotecnico, curato dalla società di consulenza Multiconsult che ha scelto gli apparecchi L&L Luce&Light per illuminare parte dell’edificio all’interno e all’esterno.
L’ingresso alla torre è anticipato da un corpo basso che accoglie i visitatori e li accompagna in un percorso ascendente, che passa dallo spazio pubblico coperto e dalla lobby che ospita ristoranti e bar, sale per usi ricreativi, commerciali e culturali alle sale espositive, fino alle terrazze del tetto, offrendo parallelamente la scoperta dell’eredità artistica di Edvard Munch e una visuale con gli strati storici della città di Oslo. Gli ambienti interni sono stati suddivisi in due zone: una parte statica con una struttura in cemento armato studiata per accogliere le opere d’arte con specifiche caratteristiche di luce e umidità, e una zona dinamica nella quale i visitatori si spostano per salire da un piano al successivo e possono godere della vista sulla baia grazie all’ampia facciata vetrata.
LA SCHEDA
Progetto: Munchmuseet (Museo Munch)
Luogo: Oslo
Progettisti: Estudio Herreros, LPO Arkitekter
Illuminotecnica: Multiconsult
Photocredits: Tomasz Majewski, Dag Sandven