L’obiettivo di Miba è ambizioso: non basta essere una vetrina, bisogna diventare soggetti attivi per aiutare i professionisti del settore in questo momento delicato.
La direttiva Case Green, la Renovation Wave, ma soprattutto la consapevolezza che il cambiamento non può più essere procrastinato impongono riflessioni chiare e agire concreto.
Per questo Miba – Milan International Building Alliance – ha avviato una partnership con il Politecnico di Milano. Al prestigioso ateneo è stato affidato il compito di realizzare un Osservatorio che aiuti il settore a intraprendere la strada corretta verso lo sviluppo sostenibile.
Il primo report
La collaborazione ha già dato il primo frutto, uno studio focalizzato sulla direttiva case green e la ricaduta potenziale sui vari comparti rappresentati da Miba: l’involucro i materiali, l’impiantistica, l’energia e le tecnologie.
Il settore delle costruzioni è oggi trainato dalle richieste di riqualificazioni energetiche, alle quali si sommano le ristrutturazioni e le manutenzioni. Quindi devono essere chiari gli obiettivi da raggiungere e soprattutto le misure tecniche, economiche e normative da applicare.
Attraverso la Renovation Wave, la Commissione Europea punta all’efficientamento edilizio; il patrimonio vecchio ed energivoro è responsabile del 40% delle emissioni e del 50% dei consumi energetici.
Per l’Italia si tratta di un impegno enorme, il 75% degli edifici è inefficiente energeticamente e si stima che nel 2050 l’85 di tale patrimonio sarà ancora in uso.
Riqualificare quindi diventa la parola d’ordine. Solo così le nostre città potranno rispondere ai moderni standard di sostenibilità, efficienza, comfort, funzionalità, sicurezza e accessibilità.
Tre scenari possibili
Chiarito l’obiettivo della riqualificazione, l’Osservatorio Miba – curato dal Dipartimento di Architettura e Ingegneria delle Costruzioni dell’Ambiente Costruito del Politecnico di Milano – ha ipotizzato 3 scenari.
Terminata la spinta rappresentata dal Superbonus e dal Pnrr ed in attesa che vengano definiti i decreti attuativi a livello nazionale della cosiddetta Direttiva Case Green ecco le strade che possono essere intraprese:
- conservativo, Business As Usual – Bau
- conforme agli obiettivi imposti dall’Epbd, Policy Driven
- ambizioso, Ambitious.
Gli scenari rappresentano tre differenti livelli di spesa per la riqualificazione energetica da aggiungere agli investimenti annui destinati ad interventi di ristrutturazione e manutenzione.
Business As Usual – Bau
I principi Ebpd vengono applicati in modo blando; la previsione è di un investimento di circa 3.700 M€/anno per il settore residenziale e di 700 M€/anno per le costruzioni non residenziali.
Questi interventi consentiranno di ottenere un risparmio energetico al 2035 di 15.500 GWh/anno nel primo settore e di 2.800 GWh/anno nel secondo. Quindi con un giro di affari che si stima intorno a 84.000 M€/anno si raggiunge una copertura del 65% di quanto richiesto dall’Epbd.
Policy-Driven
Spingendo un poco sull’acceleratore si può immaginare un’evoluzione del mercato guidata dalla piena applicazione della Epbd.
In questo caso le stime cambiano portando a numeri differenti: gli investimenti salirebbero a 10.000 M€/anno nel residenziale e a 5.500 M€/anno nel non residenziale.
Opere che portano ad un risparmio energetico al 2035 pari rispettivamente a 40.000 GWh/anno e 22.000 GWh/anno. Il giro d’affari sarà in questo caso pari a 95.500 M€/anno, ovvero il 13% superiore rispetto allo scenario Bau.
Ambitious
È il livello più sfidante che sfrutta pienamente le opportunità offerte dalla Direttiva senza limitarsi al minimo richiesto dall’Epbd. Affinché questo scenario possa diventare realtà è però necessaria la compresenza di diversi fattori:
- elevata consapevolezza del mercato riguardo ai temi energetico-ambientali (ed anche alle relative ricadute economiche),
- maggiore incentivazione statale,
- quadro normativo chiaro e semplificato
- assenza di fenomeni speculativi.
In questo scenario ideale, gli investimenti sul residenziale salirebbero a 14.500 M€/anno e quelli dedicati al non residenziale a 8.000 M€/anno. Opere che consentiranno di risparmiare al 2035 rispettivamente 58.000 GWh/anno e 33.000 GWh/anno. Il giro di affari sul patrimonio edilizio esistente sarebbe quindi di 102.500 M€/anno, corrispondente ad un incremento di circa il 22% rispetto allo scenario Bau.
Un risultato straordinario per il settore, ma soprattutto per l’ambiente e la vivibilità delle residenze e dei luoghi di lavoro.