I dati Oice danno ancora in calo le gare a settembre: 115 bandi per 70,2 mln: -69,6% in numero e -56,4% in valore su settembre 2022. Ultimo trimestre: -65,5% in numero e -69,6% in valore sul trimestre precedente. Nei primi nove mesi 2023 valore a 2.985,8 mln, -8,9% in valore sul 2022.
In forte flessione anche gli appalti integrati: 80 bandi per 782,6 milioni di lavori (-22,9% su agosto) e 15,4 milioni di progettazione esecutiva (-62,2%). Il totale dei servizi tecnici (bandi di architettura e ingegneria più appalti integrati) a settembre 85,6 milioni, -60,3% su agosto.
Per il presidente Oice Giorgio Lupoi: “Anche a settembre dati negativi e preoccupanti; pesano la messa a regime del nuovo codice, i frazionamenti degli affidamenti sotto i 140.000 euro e la rimodulazione del Pnrr. Urgente intervenire”.
I dati in dettaglio
È il terzo mese consecutivo di calo per il mercato dei servizi di ingegneria e architettura, in gran parte dovuto alle difficoltà per l’implementazione delle modifiche normative entrate in vigore all’inizio di luglio, ma anche agli effetti sempre più marcati degli “spezzatini” degli incarichi di valore oltre soglia Ue, sempre più in calo.
Nel mese di settembre sono stati rilevati solo 115 bandi, sempre un numero bassissimo, per 70,2 milioni, rispetto a settembre 2022 le gare calano del 69,6% in numero e del 56,4% in valore; mentre rispetto al precedente mese di agosto le gare crescono del 17,3% in numero e perdono il 60,0% in valore.
Il totale del valore per servizi tecnici immessi nel mercato pubblico a settembre, comprendendo i 70,2 milioni derivati dai bandi di architettura e ingegneria e i 15,6 milioni di servizi tecnici contenuti negli appalti integrati, è di 85,6 milioni, -60,4% rispetto ai 216,0 milioni di agosto.
Nel trimestre estivo di luglio-agosto-settembre il numero dei bandi per servizi tecnici arriva appena a 380, contro i 1.103 del trimestre precedente di aprile-maggio-giugno con un calo del 65,5%, e il valore si ferma a 459,7 milioni, contro i 1.512,7 milioni del precedente trimestre, -69,6%.
Nei primi nove mesi del 2023 il mercato dei servizi di architettura e ingegneria torna in campo negativo, i bandi sono stati 2.719 con un valore di 2.985,8 milioni di euro, -31,2% in numero e
-8,9% in valore sui primi nove mesi del 2022. Nei nove mesi il valore totale messo in gara per servizi tecnici, sommando il valore dei bandi di architettura e ingegneria e il valore dei servizi tecnici compresi nei bandi per appalti integrati, arriva a 3.934.
Il terzo trimestre si chiude senza che dal mercato arrivino segnali positivi, la discesa è generalizzata e riguarda tutto il settore, abbiamo stimato che se il trend rimarrà questo, con un ultimo trimestre in marcata flessione, si potrebbe arrivare ad un calo del 2023 pari al 23% in numero e al 24% in valore, contrariamente ai dati dei primi sei mesi che mostravano una tendenza in linea con il 2022. Inizia a essere evidente che la scelta di mantenere a 140.000 la soglia per gli affidamenti diretti ha effetto anche sull’artificiosa suddivisione di incarichi che, diversamente, andrebbero affidati con gara soggetta a evidenza pubblica nazionale o europea. Peraltro va considerato che in questa fascia del mercato è impossibile rilevare con precisione l’entità degli affidamenti diretti dal momento che la stazione appaltante potrebbe conferire gli incarichi senza procedere ad avvisi e manifestazioni di interesse tracciabili sugli albi pretori. Il codice appalti infatti ha anche eliminato l’obbligo di consultazione di due preventivi, lasciando mano libera alle stazioni appaltanti. Su questo Oice aveva proposto di mantenere la soglia a 75.000, un valore ben superiore alla media dei redditi professionali annui. Ma il punto è che se approssimativamente circa il 60% del numero delle gare si colloca in questa fascia e se questi affidamenti sono di fatto intuitu personae, la qualità delle prestazioni diventa un optional. Rimangono per noi fondamentali quindi concorrenza sul prezzo e sulla qualità, senza scelte rimesse alla discrezionalità assoluta sulla parte tecnica, con attente valutazioni sulle anomalie delle offerte, a garanzia della committenza. Un’opinione anche della maggior parte delle stazioni appaltanti se è vero che nei tre mesi estivi sono state 47 su 67 le gare con Oepv e richiesta di ribasso unico (compensi e spese), e soltanto 9 (emesse da 4 stazioni appaltanti) sono state le gare con compenso fisso e ribasso sulle sole spese, secondo alcuni orientamenti applicativi della legge 49 sull’equo compenso.
Le gare di sola progettazione subiscono un tracollo per l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti: nel mese di settembre le gare sono state solo 51, con un valore di 35,3 milioni di euro, rispetto al mese di settembre 2022 -78,2% in numero e -27,6% in valore. Il confronto con il precedente mese di agosto vede il numero crescere del 2,0% e il valore calare del 36,9%. Le gare pubblicate nella gazzetta comunitaria in agosto sono state solo 23. Sempre per la sola progettazione i nove mesi del 2023 si chiudono con 1.518 bandi per 1.107,7 milioni, il confronto con i primi nove mesi del 2022 vede il numero calare del 40,5% e il valore del 18,5%.
Da luglio sono in discesa anche i bandi per appalti integrati: nel mese di settembre 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 80, il numero più basso dell’anno, tutte con valore noto per un importo complessivo dei lavori di 782,6 milioni e con un importo dei servizi compresi stimato in 15,4 milioni di euro. Rispetto al mese di settembre 2022, il numero è salito del 21,2%, valore dei lavori è sceso del 47,1%, quello dei servizi è sceso del 61,7%. Degli 80 bandi 12 hanno riguardato i settori speciali, per 4,9 milioni di euro di servizi, e 68 i settori ordinari, per 10,5 milioni di euro di servizi.
Nel terzo trimestre di luglio, agosto e settembre, dopo l’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, raccolte 428 gare, nel precedente secondo trimestre di aprile, maggio e giugno 667 gare (-35,8% nel terzo trimestre), con un valore dei lavori di 3.262,9 milioni, nel trimestre precedente 15.953,6 milioni (-79,5%) e con un valore dei servizi di 95,8 milioni, nei mesi di aprile, maggio e giugno 660,4 (-85,5%).
Nei primi nove mesi del 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 1.564, +190,2% sul 2022, con un valore di 24.175,0 milioni di lavori (+64,1%) e 948,2 milioni di servizi (+20,5%).