È iniziato, nella sede di Eseb (Ente Sistema Edilizia Brescia) il corso gratuito rivolto a migranti per la formazione dei profili di muratore manovale.
Il corso è finalizzato a fornire competenze specifiche nel settore edile. L’iniziativa – realizzata nell’ambito di un ampio accordo tra Ance Brescia e Confcooperative Brescia e primo passo all’avvio del progetto Bandiera – rappresenta uno strumento di inclusione sociale e di risposta alle esigenze di un settore che richiede manodopera qualificata, agevolando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Struttura del corso
Il corso, strutturato in moduli della durata complessiva di 155 ore, integra diverse aree formative essenziali:
Alfabetizzazione Mirato a sviluppare le competenze linguistiche di base attraverso lezioni della lingua italiana, con particolare attenzione al lessico tecnico del settore edile. Obiettivo è raggiungere buoni livelli di interazione sia in contesti lavorativi che quotidiani.
Primo ingresso in cantiere
Corso obbligatorio sulle nozioni essenziali sulla sicurezza sul lavoro. Per apprendere l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) e le procedure preventive, grazie a una formazione che combina teoria e pratica.
Tecnologia dei materiali
Il modulo offre una panoramica completa sui materiali utilizzati in cantiere per apprenderne le caratteristiche, gli impieghi e le tecniche di manipolazione.
Formazione tecnico-professionalizzante per manovali edili
Attraverso esercitazioni pratiche, i corsisti svilupperanno manualità e precisione per operare in cantiere. Dalla preparazione della malta, alla realizzazione di pilastri e muri alla stesura dell’intonaco.
Incontro fra offerta e domanda di lavoro
Al termine del percorso formativo, i partecipanti saranno accompagnati verso le imprese interessate ad accoglierli, avviando un percorso di inserimento lavorativo che prevede, previo tirocinio, opportunità di impiego.
Progetto di vera integrazione
Il Progetto Bandiera non si limiterà alla sola dimensione lavorativa: l’integrazione passerà anche attraverso la possibilità di un’abitazione dignitosa.
Per questo, accanto all’attività professionale, il progetto prevede soluzioni abitative in forma autonoma o di cohousing, accompagnate da misure di garanzia per i proprietari degli immobili.
Una questione particolarmente urgente riguarda i migranti percettori di reddito che, superata una soglia minima (circa 5mila euro annui), non possono più accedere ai centri di accoglienza (Sai o Cas) e necessitano quindi di soluzioni abitative a costi sostenibili.
In risposta a questa sfida, Ance Brescia, attraverso il coinvolgimento dei propri soci e in collaborazione con Confcooperative Brescia, è impegnata nell’individuazione e nella riqualificazione di immobili sul territorio provinciale e metterà a disposizione competenze e supporto tecnico per facilitare l’accesso a soluzioni abitative adeguate.
Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia
Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia
Si tratta di un’efficace strategia per il futuro del lavoro e dell’integrazione del nostro territorio. La sinergia tra Ance Brescia e Confcooperative Brescia, avviata lo scorso anno, inizia a portare i primi risultati significativi.
Non dimentichiamo che dietro ogni singolo numero ci sono persone con il proprio vissuto, spesso segnato da storie complesse. L’esperienza pregressa presso Eseb ha gettato le basi per il successo del percorso, che oggi si espande ulteriormente con l’avvio di questi corsi.
Alberto Festa | Presidente Federsolidarietà Confcooperative Brescia
Alberto Festa | Presidente Federsolidarietà Confcooperative Brescia
Il corso precedente ha ottenuto ottimi risultati. Dei 15 corsisti, 13 sono stati collocati, uno non collocato per questioni di inidoneità alla mansione per motivi di salute e l’altro non collocato per un diverso progetto di vita. Risultati che sono frutto della collaborazione tra Ance Brescia e Confcooperative Brescia, nata con la firma del protocollo in Prefettura il 13 maggio scorso.
Un lavoro comune che ha costruito una best practice replicabile. Questo coordinamento tra la funzione formativa di Eseb e la funzione sociale di Federsolidarietà è il modo per costruire l’integrazione vera di cui ha tanto bisogno la nostra comunità locale.