Dieci mesi dopo, arriva il bando per la rigenerazione urbana: deve essere pubblicato a giorni sulla Gazzetta Ufficiale. Il piano è previsto nella legge di Bilancio 2020 ma, anche a causa del perfido coronavirus, l’iniziativa inserita dal governo nel budget dello Stato è slittata. Ora, però, dovrebbe avviarsi. Il bando, infatti, è propedeutico per assegnare i primi 853 milioni, che attiveranno a loro volta un circolo virtuoso di risorse destinate a migliorare le città.
A patto, come sempre, che Regioni, Comuni capoluoghi di città metropolitane e di provincia o con oltre 60mila abitanti presentino le proposte (fino a tre ciascuno). In questi mesi le avranno preparate? Il bando, infatti, assegna 120 giorni per presentare i progetti finanziati con i soldi dello Stato. Sembra un’occasione ghiotta. Ma non è detto che sindaci e governatori si siano davvero attivati. Staremo a vedere.
Le proposte previste dall’iniziativa del governo mette in primo piano riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e il suo incremento, la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo, il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali, la rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione, l’individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione. Il tutto attraverso la lente della green economy. Appuntamento a febbraio per verificare chi ha colto l’occasione.