Dal 21 al 23 febbraio prossimi, Myplant trasformerà 4 padiglioni di Fiera Milano-Rho in un maxi-giardino di 50.000 mq dove troveranno spazio le soluzioni verdi a 360°, dalle produzioni ai sistemi di coltivazione, dai giardini – anche terapeutici e inclusivi – alle green cities, dai campi e gli impianti sportivi al paesaggio, agli spazi pubblici, alle infrastrutture verdi, dalla robotica alle decorazioni per la casa, ai trend del giardinaggio.
Sarà un’edizione ampliata di ulteriori 5.000 mq rispetto alla precedente, con anche l’aggiunta di aree esterne per dimostrazioni pratiche, con 700 marchi in esposizione (20% dall’estero), associazioni partner, 190 delegazioni di buyer e 105 aziende estere accreditate in visita da 40 Paesi strategici e 4 continenti, 60 tra convegni formativi e iniziative speciali, 180 giornalisti già registrati, 9 macrosettori in rappresentanza di tutta la filiera orto-florovivaistica.
Lo studio prodotto da Myplant su dati Istat a gennaio 2024 ha certificato la crescita a doppia cifra (+11,4%) delle produzioni italiane di fiori e piante, eccellenza apprezzata a livello internazionale: l’Italia è infatti il secondo esportatore continentale di questi prodotti “dal forte richiamo dal punto di vista dell’immagine del nostro Paese.
Sono 17.000 le aziende e oltre 45.000 gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo italiano. Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore produttivo del settore florovivaistico nazionale. Un valore che ha raggiunto i 3,14 miliardi di euro, “il dato più alto della serie storica dell’ultimo decennio”, confermano da Myplant.
Alla Toscana il primato delle produzioni vivaistiche nazionali (55% del mercato), con un fatturato alla produzione vicino al miliardo: 921 milioni di euro (+11,6%). Liguria sempre più ‘regina dei fiori’, con 435,6 milioni di euro (+11,7%), pari al 30% delle produzioni floricole tricolori.
Il potenziale del capitale verde nell’affrontare questioni ambientali, salutistiche e sociali è enorme, sostengono da Myplant. Il verde come materia prima di visione e progetto diviene baluardo climatico, barriera antinquinamento, motore di inclusione e sicurezza sociale, bastione nella protezione ambientale, fattore di resilienza territoriale e tutela idrogeologica, custode di biodiversità. Con evidenti ricadute economiche dirette e indirette, materiali e immateriali. Ogni euro investito nel verde pubblico si rivaluta sino a 4 euro.
Qualche numero utile
Più verde significa meno Pm atmosferici (dal 7 al 24% in meno), meno caldo (da 2 a 8°C in meno), minori spese sanitarie (a New York è stato registrato un beneficio di oltre 100 milioni di dollari annui, mentre gli effetti a favore della comunità a San Francisco sono stati tradotti in quasi 160 dollari ad albero all’anno) e costi sociali, più risparmio energetico, maggiore valore immobiliare.
Un ettaro di foresta urbana è in grado di rimuovere mediamente 17 kg/anno di Pm10, e 20.000 kg di CO2. Secondo un recente studio condotto dall’Istituto per la Bioeconomia del Cnr, i fiori e le piante abbattono fino al 20% di CO2 e polveri sottili presenti in ambienti chiusi (in cui passiamo l’80% del tempo) come case, scuole e nosocomi. Ospedali oggetto di sperimentazione, sempre condotte dal medesimo istituto, della cosiddetta ‘terapia forestale’ e dei suoi benefici fisio-psicologici. Sappiamo che le chiome degli alberi riescono a intercettare fino al 15% delle precipitazioni, rallentano il deflusso superficiale delle acque piovane e consolidano i terreni.
73 miliardi di euro – pari a 240.000 euro / km² – negli ultimi 40 anni (fino al 2021) è la perdita economica subita dall’Italia (fonte European Environmental Agency) a causa degli eventi atmosferici estremi (meteorologici e idrologici) che una corretta gestione del territorio avrebbe potuto ridurre drasticamente. Una dozzina i miliardi di euro di costi economici calcolati a seguito delle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana nel 2023.
Solo nel 2022, in tutta Europa i decessi da caldo eccessivo hanno superato quota 20.000: secondo una recente ricerca pubblicata da The Lancet, con l’aumento della copertura verde del 30% nei centri urbani si può ottenere un abbassamento delle temperature e ridurre le morti premature del 40%. Un aumento auspicabile in un Paese come l’Italia, che dispone di appena 32,5 mq di verde urbano per abitante. Mettere a dimora nuove alberature è fondamentale per affrontare balzi climatici, alluvioni, ondate di calore e assedio dello smog nelle città. Ma non solo: ogni aumento del 10% di copertura verde, secondo gli studi dell’Università di Cardiff, comporta un calo di criminalità del 2%.
Gli incontri
Dati, visioni, progetti e prospettive che trovano a Myplant i migliori interlocutori, i trend-setter internazionali, i personaggi più importanti e influenti, i prodotti più innovativi, le ricerche e le testimonianze fondamentali per diventare realtà ed essere condivise.
Arena di incontri unici e vetrina eccezionale di novità, Myplant ospita Myplantech, un percorso che individua i prodotti e le soluzioni innovative che stanno dando forma al futuro del comparto, tra digitalizzazione, serre hi-tech, risparmio energetico, circolarità, riciclo, coltivazioni fuori suolo e mini-biofabbriche. Innovazione che sta trasformando il mondo del motorgarden, i cui investimenti nella ricerca di soluzioni d’avanguardia taglieranno in fiera nuovi traguardi.
Landscape Area
Progetto, green building e rassegne di materiali sono il cuore di quest’area speciale concepita per i professionisti dell’architettura del paesaggio e della riqualificazione verde pubblica e privata. Molti i momenti di incontro, tavole rotonde e dialogo nelle tre giornate di manifestazione.
Area realizzata in collaborazione con l’arch. Sabina Antonini-EN Space network, coordinatrice delle iniziative di approfondimento come la valorizzazione territoriale, l’illuminazione del verde pubblico, la formazione, l’acqua, le pavimentazioni outdoor, la collaborazione interdisciplinare nella manutenzione dei giardini. Verranno analizzati i temi dell’evoluzione del modo di costruire la città e ridisegnare i territori alla luce delle nuove culture dell’habitat, che impongono attenzione rigorosa all’uso delle energie rinnovabili, all’impiego di piante e luce come elementi di progetto.
Verrà fatto il punto sulle iniziative di forestazione urbana attuate in Italia tramite il Pnrr con Confartigianato, mentre forestazione, arboricoltura, biodiversità e tutela dei territori saranno approfonditi con incontri e workshop specifici col contributo di Assofloro, Coldiretti, Ispra, Università Bicocca e altri partner, accompagnati da dimostrazioni pratiche sia nel padiglione sia nell’area esterna con Formazione 3T.
Urban Green Management (Ugm), promosso dalle migliori realtà imprenditoriali e associative, è la sezione riservata alla gestione e realizzazione del patrimonio verde e naturalistico (agrotecnica, agronomia, fitopatologia, valorizzazione, programmazione, diagnostica, rilevazione, condivisione di commesse…) in ambito urbano ed extraurbano.
Per tutti gli altri dettagli ecco il link al sito della manifestazione