Darfo Boario Terme (Brescia) è una località termale di fondovalle, situata poco al di sopra del Lago d’Iseo, nella bassa Valle Camonica, lungo il corso del fiume Oglio in corrispondenza all’intersezione con la Valle di Scalve. La storia di questo luogo abitato è antichissima e per ampi tratti si intreccia con le vicende delle acque che hanno reso celebre questa località.
Come nella maggior parte delle città termali, al crescere della loro popolarità ha corrisposto anche un’intensa opera di sviluppo edilizio che si è intensificata negli anni successivi al boom economico, per poi subire una battuta di arresto. Risulta così un insieme densamente urbanizzato, che permette di riconoscere le condizioni tipiche e paradossali dello sprawl alpino (gli insediamenti) in cui la straordinarietà della cornice montana offre un elemento di confronto costante, che rende meno atopico lo scenario offerto dal susseguirsi di costruzioni che formano una conurbazione continua tra i centri di Darfo, Boario Terme, Corna, Montecchio e le altre frazioni, ancora parzialmente isolate sui versanti.
La natura contraddittoria di questi luoghi, che vedono gli spazi tipici delle periferie sorgere in contesto caratterizzato da una elevata qualità paesaggistica dello sfondo ambientale, rende evidenti le ragioni che hanno portato alla definizione del progetto di riqualificazione di Piazza Einaudi, situata di fronte alla stazione ferroviaria e nodo di interscambio di Boario Terme.
Nel momento di avvio del progetto gli architetti Camillo Botticini e Matteo Facchinelli, che dal 2016 costituiscono Arw (Architectural Research Workshop) si sono trovati di fronte alle tipiche condizioni delle aree connesse alle stazioni di treni e autobus, elaborate con modelli funzionalisti negli anni Sessanta del XX secolo e a un obiettivo chiaro: restituire dignità e centralità a uno spazio vasto, privo di riconoscibilità, carattere, abitabilità e qualità urbana, destinato prevalentemente a parcheggio e completamente indifferenziato rispetto alla natura delle parti.
La realizzazione, appena conclusa, ha portato a stabilire una chiara gerarchia tra le diverse aree funzionali, confermando la funzione a parcheggio, necessaria in un contesto di interscambio, articolando però lo spazio in tre zone principali e dando particolare evidenza alla porzione centrale, posta di fronte alla stazione che ha assunto il ruolo di fulcro attorno a cui innestare una nuova gerarchia funzionale.
Si configurano così la piazza della stazione, una zona di interscambio con il capolinea delle autocorriere e un’area a sud adattata integralmente a parcheggio e utilizzabile per il mercato del fine settimana tramite la predisposizione di strutture per la fornitura di energia ed acqua. La parte mediana, completamente pedonalizzata, diventa così il cuore del progetto, consentendo un accesso sicuro e confortevole alla stazione ferroviaria e configurandosi, sia come porta della città che nuova centralità urbana e luogo di aggregazione sociale, adatto a manifestazioni ed eventi.
Lo spazio è caratterizzato da una pavimentazione lapidea e separato dalle porzioni laterali attraverso tre terrapieni alberati che costruiscono delle quinte spaziali e visive. Questi elementi permettono di dividere lo spazio in una serie di porzioni consequenziali la cui natura geometrica è definita dalla dialettica tra la regolarità del perimetro esterno e la irregolarità di quello interno.
I tre elementi, che si configurano come i veri protagonisti dello spazio, sono caratterizzati da un perimetro di pietra che nel lato verso la piazza presenta una seduta e, in direzione nord, sud e ovest si accompagna a dei filari di aceri. I manufatti sono rialzati rispetto alla piazza di 45 centimetri e presentano uno scuretto che li stacca da terra. La loro quota degrada verso l’esterno sino ai 20 centimetri del profilo perimetrale. La nuova piazza è infine completata da una fontana a getti d’acqua posta di fronte all’edificio della stazione che resta in attesa di riqualificazione.
La scelta dei materiali è essenziale e attribuisce un valore assoluto alla pavimentazione in lastre di granito portoghese di 132×40 centimetri disposte a griglia nella parte centrale pedonale. A questa si contrappongono le aree asfaltate che rimettono ordine, pur confermando la precedente vocazione di questo spazio e ad esse si frappongono i nuovi terrapieni inverditi e alberati che, nel tempo, assumeranno un ruolo fondamentale nel restituire nuova identità a questo brano di paesaggio urbano.
di Andrea Oldani, Politecnico di Milano (da YouBuild n. 25)
LA SCHEDA
Committente: Comune di Darfo Boario Terme
Luogo: Darfo Boario Terme, Brescia, Italia
Progettisti: ARW (Botticini+Facchinelli), capoprogetto Lucia Fanetti
Direzione cantiere: ARW (Botticini+Facchinelli) con Fabio De Pedro
Consulenti strutture: Alessandro Bertozzi
Consulenti progettazione impiantistica ITF: Luca Fornoni
Consulenti progettazione elettrica: Diego Fioletti
Impresa costruttrice: 3C Aedificatoria
Anno Completamento: 2022
Area: 7.293 mq
Info: arw-associates.com
Fotografie di: Francesca Vezzoli