Sono Emilio Tuñon, Dar Arafa Architecture e lo Studio Marco Ciarlo + Studio Daniele i vincitori dello Stone Award 2019, che ha visto la partecipazione di dieci progettisti internazionali (dall’Italia alla Cina, dalla Spagna all’Egitto, dalla Francia al Portogallo) e una menzione speciale per lo studio GOA.
I tre progetti vincitori, candidati di diritto all’Archmatathon Awards Worldwide Edition 2020 che si terrà a Mosca, sono stati premiati da una giuria composta da Craig Copeland dello studio Pelli Clarke Pelli Architects, dall’architetto Claudio Silvestrin founder dello studio Claudio Silvestrin Architects e dal Presidente di Giuria Luca Molinari dello studio Luca Molinari – Archtecture Consulting & Curatorship. Ed ecco le loro motivazioni.
Progetti premiati
Emilio Tuñon, Casa di Pietra a Caceres, Spagna: «La Casa Piedra en Caceres incarna le caratteristiche chiave di quella che consideriamo una “casa per l’uomo”: chiarezza tipologica, un atteggiamento diffuso, domestico, un rapporto chiaro e aperto con il paesaggio (naturale e storico) ed un rapporto sincero con i materiali utilizzati. La pietra, applicata come pelle naturale dell’edificio, genera un chiaro dialogo con il contesto e dichiara un senso di appartenenza necessaria alla cultura del territorio».
Dar Arafa Architecture, Moschea a Basuna, Egitto: «Il progetto di una nuova moschea per una piccola comunità rappresenta un segno fondamentale per la vita di tutti i giorni e definisce un luogo di incontro in cui si uniscono culto, valori collettivi e necessità quotidiane. La composizione del complesso celebra le forme tradizionali e contemporanee aprendo possibilità per futuri modelli nell’architettura islamica. Il progetto gioca sia con la massa che la leggerezza attraverso l’uso della pietra, che si muove dall’esterno all’interno. La pietra viene manipolata attraverso varie geometrie per celebrare i caratteri essenziali della cultura islamica».
Studio Marco Ciarlo + Studio Daniele, Casa sul mare a Bargeggi (SV), Italia: «Il progetto per il recupero di un edificio abbandonato ed esistente di fronte alla riva del mare nel Parco Naturale di Bargeggi mostra una chiara sensibilità nel definire un’architettura in grado di risolvere la situazione problematica e offrire nel frattempo un segno contemporaneo per la comunità. La scelta di coprire completamente il nuovo edificio con una pietra naturale definisce una forte continuità visiva con l’ambiente naturale e, nel frattempo, afferma la necessità di progetti chiari e contemporanei per i nostri paesaggi, come una roccia sul bordo che segna il punto di incontro tra il mare e la terra».
(Menzione Speciale) GOA, Muh Shoou XIXI ad Hanghzou, Cina: «La giuria ha apprezzato la decisione dei designer di lavorare con materiali naturali e riciclati per gli interni dei padiglioni e, anche se le pietre non sono state protagoniste nel progetto, è stato deciso di assegnare una menzione speciale. Il nuovo resort progettato da GOA dichiara la necessità di prendersi cura del paesaggio esistente, mostrando una strategia alternativa e attenta all’ambiente naturale. L’impostazione dei diversi padiglioni, una relazione delicata con l’ambiente naturale preesistente, un chiaro controllo della scala dei nuovi edifici mostrano un cambiamento significativo all’interno della cultura cinese contemporanea».