Harvard punta a zero, con l’aiuto di Snøhetta

Oramai lo sappiamo tutti, il patrimonio edilizio storico (e per storico si intende anche il moderno, quasi contemporaneo) comporta più del 40% dei consumi energetici mondiali. La riqualificazione energetica degli edifici è, di fatto, la grande sfida attuale e sappiamo che conviene, è possibile e può essere anche esteticamente valida. E l’Università è il primo luogo dove questa lezione deve essere insegnata e appresa per poi trovare la sua applicazione nella vita professionale futura degli studenti d’oggi.

 

harvard zerhouse
Oltre ai materiali esistenti conservati, per il progetto HouseZero sono state usate scandole di cedro bianco, finiture interne di frassino e betulla, calcestruzzo highslag, intonaco di argilla naturale, mattoni e granito rigenerati

 

Progettare efficientemente a livello energetico è, semplicemente, quello che dovrebbe essere la norma, non l’eccezione. I materiali e le tecnologie ci sono e sempre di più ce ne saranno. Non è un futuro distopico quello che ci porterà costruzioni (antiche o nuove) che possono vivere producendo energia o impattando al minimo sull’ambiente globale. Viene dall’America un esempio pratico che si presta quasi a essere un manifesto in un momento in cui tanta parte del mondo politico tende a sminuire l’importanza del controllo delle emissioni inquinanti e a bollare come invenzione il cambiamento climatico.

 

harvard progetto housezero scale
I pannelli esagonali della tromba delle scale sono stati configurati parametricamente e rifiniti dagli studenti della Harvard Graduate School of Design

 

Manifesto di sostenibilità

Lo scorso 3 dicembre a Cambridge, Massachusetts, l’Harvard Center for Green Buildings and Cities (CGBC) della Harvard Graduate School of Design (GSD) ha aperto la HouseZero, l’ammodernamento del suo quartier generale all’interno di un edificio degli anni Quaranta. Un prototipo capace di testimoniare, tenendo conto che non siamo in Europa, dove il risparmio energetico è più spinto, che è possibile riqualificare e ottenere consumi energetici quasi zero per il riscaldamento e il raffreddamento, a zero per l’illuminazione diurna, la ventilazione naturale al 100% e la riduzione a zero delle emissioni di carbonio.

 

harvard schema sostenibilità
Schema prospettico delle tecnologie applicate alla HouseZero
materiali interni harvard
Tutti i materiali usati sono ad alte prestazioni e disponibili localmente. Il trattamento e la finitura sono ridotti al minimo

 

HouseZero, destinata a produrre nel suo ciclo di vita più energia rispetto a quanta utilizzata per rinnovarla, è un progetto voluto da Ali Malkawi, fondatore del CGBC, che si è rivolto a Snøhetta, lo studio con sede principale a Oslo, per lo sviluppo delle soluzioni architettoniche e a Skanska Teknikk Norway per la consulenza energetica. Insomma, l’Europa ha molto da insegnare e l’America più attenta è felice di imparare e mettersi alla prova.

 

Monitoraggio per la ricerca

Sfruttando HouseZero sia come spazio di lavoro sia come strumento di ricerca, il CGBC utilizzerà centinaia di sensori incorporati all’interno di ciascun componente dell’edifico per monitorare costantemente le sue prestazioni. Questi dati sensoriali forniranno inoltre ai ricercatori di Harvard una comprensione senza precedenti del comportamento di un edificio complesso. Questi dati, a loro volta, alimenteranno la ricerca che coinvolge la simulazione computazionale, aiutando il CGBC a sviluppare nuovi sistemi e algoritmi di apprendimento basati sui dati che promuovono l’efficienza energetica, la salute e la sostenibilità.

 

 

L’ultra-efficienza di HouseZero si trova all’intersezione di tecnologie e applicazioni all’avanguardia di progettazione architettonica affermata e soluzioni low-tech. Un esempio è la ventilazione naturale, che è controllata da un sistema di aperture automatiche delle finestre che impiega sensori e software sofisticati, ma al tempo stesso la finestra può sempre essere aperta manualmente per garantire che il comfort individuale rimanga saldamente ancorato all’istinto umano.

 

scala a spirale harvard
Al centro dell’edificio, una scala sfaccettata si sviluppa a spirale attraverso tutti e quattro i piani dell’edificio
corpo scala harvard
Sezione longitudinale che taglia il corpo scala

 

L’edificio si adatterà costantemente, a volte di minuto in minuto, per raggiungere il comfort termico adatto ai suoi occupanti. Come laboratorio vivente, ai ricercatori del Centro sono inoltre offerti ambienti stimolanti che essi stessi saranno in grado di controllare e adattare. Con il tempo, la ricerca del CGBC può ridurre notevolmente l’impatto ambientale del settore edilizio attraverso la condivisione e l’implementazione diffusa dei risultati monitorati e ottenuti.

 

 

LA SCHEDA

HouseZero
Committente:
Harvard Center for Green Buildings and Cities
Progetto (architettura, paesaggio e interni): Snøhetta
Ingegneria climatica ed energetica: Skanska Teknikk
Strutture: Silman Associates
Illuminazione: BR+A
Ingegneria civile: Bristol
Ventilazione naturale: WindowMaster
Acustica: Brekke + Strand Akustikk
Accessibilità: Jensen Hughes
Geotermica: Haley & Aldrich
Impianti risalita: Syska Hennesy
Computo: Kalin Associates
Sistemi di controllo: Siemens Building Technologies
Fotovoltaico: Solect Energy
Paesaggio (vicinanze): Reed Hilderbrand
Project Management: Harvard Planning + Project Management + CSL Consulting Operations
Collaboratori: Harvard Graduate School of Design Staff
Fotografie di: Michael Grimm, per gentile concessione di Harvard Center for Green Buildings and Cities
Disegni: Snøhetta

(Luca Maria Francesco Fabris)

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.