Un nuovo tetto per il Museo Burri, negli ex seccatoi del tabacco a Città di Castello

Ospitata negli spazi degli ex seccatoi del tabacco di Città di Castello (Perugia), l’ultima produzione dell’artista Alberto Burri è curata dalla Fondazione Palazzo Albizzini. Oggi il palazzo del Museo Burri si è dotato di una nuova copertura per consolidare alcune zone della calotta cementizia e fornire un corretto pacchetto di isolamento termico.

Dagli ex seccatoi del tabacco al Museo Burri

Realizzato tra il 1958 ed il 1965, il complesso industriale degli ex seccatoi tabacco sorge nell’immediata periferia di Città di Castello (Perugia) ed è composto da undici capannoni dalle dimensioni assolutamente estranee agli standard dell’epoca: la lavorazione del tabacco sub-tropicale richiedeva infatti particolari condizioni di riscaldamento e ventilazione, ottenute anche grazie alle dimensioni degli ambienti interni realizzati con un’altezza utile di 14 metri. La vastità degli spazi ha consentito l’utilizzo delle strutture dei seccatoi anche per salvare dai danni dell’alluvione di Firenze del 1966 il materiale cartaceo della Biblioteca Nazionale Centrale, del Tribunale Civile e Penale e della società editoriale “La Nazione”.

Abbandonata la coltivazione del tabacco negli anni ’70, le strutture dismesse furono utilizzate in modo discontinuo per l’organizzazione di eventi e fiere. Uno dei capannoni venne concesso ad Alberto Burri che lo utilizzò come studio e vi organizzò la prima mostra del vasto ciclo pittorico “Il Viaggio”. Alla fine degli anni ’80, la Fondazione decise di acquistare l’intero complesso avviando i lavori per la sua trasformazione in polo museale sotto la guida degli architetti Alberto Bacchi e Tiziano Sarteanesi che lavorarono a stretto contatto con il maestro Burri.

L’intervento di rifunzionalizzazione ha mantenuto l’essenzialità delle vaste strutture industriali, che ben si adattavano alle grandi opere dell’artista. Il progetto conservativo non ha però rinunciato ad una forte caratterizzazione, ottenuta grazie alla colorazione nera di tutte le pareti esterne, voluta dallo stesso Burri come segno distintivo della sua poetica. Così il complesso si staglia all’interno di un’area verde utilizzata anche per ospitare alcune grandi sculture dell’artista.

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Nuovo tetto per il Museo Burri con Stiferite

Ampiamente visitato durante tutto l’anno, il Museo Burri richiede costanti ed attente opere di manutenzione e conservazione. Tra gli interventi più recenti il rifacimento di parte delle coperture dei seccatoi, resa necessari dall’esigenza di consolidare alcune zone della calotta cementizia. L’intervento ha interessato circa 5mila dei 12mila metri quadrati complessivi e ha comportato la rimozione del manto impermeabile preesistente e l’adozione di un nuovo pacchetto di copertura correttamente isolato.

Per l’isolamento della copertura del Museo Burri la scelta è ricaduta su Stiferite Class B, provvisto di un rivestimento superiore in velo di vetro bitumato che lo rende idoneo all’applicazione sotto membrane bituminose saldate mediante sfiammatura. Oltre alla perfetta compatibilità con i materiali bituminosi, utilizzati per la barriera al vapore e il manto impermeabile, e con la tecnologia applicativa a caldo, questa soluzione è stata adottata per le elevate prestazioni isolanti, le caratteristiche fisico-meccaniche, la lavorabilità e la resistenza alle temperature di esercizio elevate che possono essere raggiunte dalle coperture con manto impermeabile a vista.

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Fase di posa del pannello Stiferite Class B
Fissaggio meccanico dei pannelli STIFERITE Class B

La nuova stratigrafia della copertura ha previsto:

– la stesura di una barriera al vapore;

– il fissaggio meccanico dello strato isolante costituito da pannelli Stiferite Class B di dimensioni 600x1200x70 mm. Per conformarsi al meglio alla curvatura della copertura i pannelli sono stati posati con il lato più lungo parallelo alla linea di gronda e a giunti sfalsati;

– la posa del manto impermeabile bituminoso autoprotetto da scaglie di ardesia. La finitura del manto è di colore rosso, come previsto dal progetto di restauro dell’intero complesso e come richiesto anche dal Piano Regolatore del Comune di Città di Castello attento al rispetto del cromatismo architettonico tipico della zona.

Stiferite Class B è un pannello sandwich costituito da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa senza l’impiego di CFC o HCFC, rivestito sulla faccia superiore con velo di vetro bitumato accoppiato a PP, specifico per l’applicazione mediante sfiammatura, e quella inferiore con fibra minerale saturata. Disponibile in dimensioni standard di 600×1200 mm, con spessori da 30 a 160 mm, il pannello Class B è indicato per l’isolamento di coperture anche sotto manti impermeabili bituminosi a vista e dove si richiede un’elevata resistenza alla sfiammatura durante la posa e una elevata resistenza alla compressione, e per l’isolamento di pavimenti carrabili. La conducibilità termica è di λD=0,028 W/mK da 30 a 70 mm, λD=0,026 W/mK da 80 a 110 mm e λD=0,025 W/mK da 120 a 160 mm. Il pannello Class B è utilizzabile per temperature continue comprese fra -40 °C e +110 °C. Per brevi periodi possono sopportare anche temperature fino a + 200 °C, o equivalenti alla temperatura del bitume, senza particolari problemi.

 

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Pannello Stiferite Class B

LA SCHEDA

Progetto: rifacimento copertura Museo Burri presso Ex essiccatoi del tabacco a Città di Castello (Perugia)
Committente: Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
Progettazione: Arch. Tiziano Sarteanesi e Ing. Luca Marioli
Impresa esecutrice: Impresa Edile Epi Simone
Fornitura Materiale isolante: Paolini Srl
Isolamento Termico Stiferite Class B, spessore 70 mm

 

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