Arcipelago Italia – Progetti per il futuro dei territori interni del Paese. Si chiama così il Padiglione Italia alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, aperta fino al 25 novembre 2018 presso i Giardini e l’Arsenale. Firmato da Mario Cucinella, il padiglione è dedicato all’architettura come strumento di rilancio dei territori, con esposizione di opere, progetti e buone pratiche per indagare lo stato di fatto e proporre una riflessione su temi quali sostenibilità e ambiente, inclusione sociale e condivisione dei patrimoni immateriali, terremoti e memoria collettiva, lavoro e salute, rigenerazione e creatività contemporanea, attraverso le periferie, il post terremoto, le aree dismesse, gli scali ferroviari e la mobilità.
“Il Padiglione Italia curato dall’architetto Mario Cucinella per la 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia offre uno spunto interessante. L’Italia è una realtà composita non caratterizzata da grandi metropoli, ma da arcipelaghi di luoghi di varie dimensioni e densità, centri storici, città grandi, periferie, luoghi agricoli, città minori, borghi, un tessuto di entità distinte ma continuo, che chiede a gran voce di essere considerato come terreno variegato, sul quale si manifesti senza gerarchie la nostra capacità di vivificare. Si inserisce bene nel contesto della Mostra Internazionale, che ha come titolo “Freespace”, in quanto non rappresenta semplicemente un nuovo motivo di compiacimento per l’eredità del passato, ma perché contribuisce a inquadrare meglio le caratteristiche del nostro spazio abitato, sul quale vorremmo vedere l’architettura all’opera per le necessarie sue continue rigenerazioni, vero terreno di cimento per la nostra civiltà presente, tema ineludibile del nostro immediato futuro”, ha commentato Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia.
Arcipelago Italia: i cinque progetti alla Biennale di Venezia di Architettura
Arcipelago Italia presenta i risultati di cinque progetti sperimentali in altrettante aree del Paese che hanno coinvolto architetti, urbanisti, esperti della progettazione partecipata, fotografi, rappresentanti delle università locali che hanno lavorato su aree strategiche con l’obiettivo di contribuire a definire le opportunità dei territori mediante l’architettura, fornendo esempi di un possibile approccio metodologico.
“Abbiamo scelto sei studi di architettura costituendo un collettivo che ha lavorato su cinque progetti di edifici ibridi – spiega Mario Cucinella, curatore del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018 – che possano in qualche modo risolvere i problemi dello spopolamento e dei servizi di quei territori”. “Queste aree, spazialmente e temporalmente lontane dai centri di servizio essenziali, sono detentrici di un patrimonio naturalistico e culturale inestimabile, fattore che, unito alla loro estensione territoriale, ci ha spinto a considerarne il rilancio come un tema altamente strategico per il nostro Paese”.
I luoghi prescelti sono anche il simbolo di questo Paese:
– Gibellina, un’operazione coraggiosa, a suo tempo un esperimento straordinario mai terminato e che può rappresentare ancora una grande opportunità. Il rilancio passerà dal recupero del Teatro di Consagra.
– Camerino dopo il terremoto ha bisogno di cure e attenzioni e deve essere rilanciata attraverso un’operazione di ricostruzione fondamentale per quel territorio che rappresenta un’economia regionale.
– Ottana, città sarda conosciuta per lo sviluppo industriale mancato, ma anche per la sua posizione strategica nel cuore della Sardegna, area nota per la longevità dei suoi abitanti. In quelle zone è necessario lavorare sul tema della salute e sulle nuove modalità di cura. Un prototipo per il Paese intero.
– Foreste Casentinesi, al confine tra Emilia Romagna e Toscana, sono tra i boschi più belli d’Italia, luoghi un tempo caratterizzati da un’economia legata proprio alla filiera del legno. Oggi il tema delle foreste deve essere rimesso al centro di un dibattito di rilancio di questo importante settore produttivo.
– Matera e gli scali ferroviari di Ferrandina e Grassano: anche qui il tema affrontato è quello della mobilità veloce e lenta, che sarà al centro di un dibattito più ampio a livello nazionale. Gli scali saranno oggetto di due progetti di connessioni e rilancio per Matera e i territori della Valle del Basento, non più luoghi di partenza ma di arrivo per l’apprendimento, la sperimentazione e la cultura.
Il collettivo che ha lavorato sui cinque progetti è composto da:
– Progettisti: AM3 Architettura, BDR Bureau, Diverserighe Studio, Gravalos Di Monte Arquitectos, Modus Architects, Solinas Serra Architetti.
– Università: Università degli Studi della Basilicata – Prof. Chiara Rizzi, Università di Bologna – Prof. Andrea Boeri e Prof. Ernesto Antonini, Università di Cagliari – Prof. Giorgio Peghin, Università di Camerino – Prof. Maria Federica Ottone, Università di Palermo – Prof. Maurizio Carta;
– Comitato scientifico a supporto della ricerca: Massimo Alvisi, Antonella Agnoli, Michele Bondanelli, Andreas Kipar, Matteo Pedaso e Roberta Filippini (LAND), Matteo Marsilio (Domus Gaia), Federico Parolotto e Francesca Arcuri (MIC), Enzo Rizzato.
– Altri esperti: Giuseppe Zummo (artista), Vincenzo Messina (architetto), Emmanuele Curti (archeologo), Sardarch (collettivo di architettura e ricerca).
– Gruppo a supporto dei processi di partecipazione: Ascolto Attivo, con Marianella Sclavi, Agnese Bertello e Stefania Lattuille.
– Fotografi: Urban Reports.
– Mario Cucinella e il suo staff
Arcipelago Italia: l’allestimento del Padiglione a cura di Mario Cucinella
Il progetto di allestimento del Padiglione Italia alla Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia è stato immaginato come un lungo viaggio attraverso questi luoghi in un racconto suggestivo e inclusivo, che si snoda attraverso un percorso di conoscenza tra presente e passato e sfocia nell’indagine di possibili scenari futuri. Partendo dal racconto dei luoghi, il Padiglione presenta cinque proposte progettuali che intendono mostrare come l’architettura possa agire come concreto elemento di rilancio di quei territori.
All’inizio del percorso un docufilm servirà da introduzione ai luoghi e ai suoi abitanti. Otto grandi libri, metafora di una guida cartacea, mostreranno altrettanti itinerari, lungo i quali scoprire una selezione di progetti di architettura contemporanea, borghi storici, percorsi ed iniziative rilevanti. Nella seconda tesa un grande tavolo riproduce Arcipelago Italia e presenta i cinque progetti-prototipo profondamente radicati nei luoghi selezionati e in grado di riattivare le variegate comunità.
Arcipelago Italia: i workshop del padiglione
Nei mesi di giugno, luglio, ottobre, novembre il Padiglione Italia ospita quattro workshop di approfondimento sui temi di Arcipelago Italia composti da tre tipi di attività: sessione plenaria, tavola rotonda, laboratori.
Programma eventi collaterali Arcipelago Italia:
– Giugno 2018
BOSCHI E FORESTE: spazio libero dell’arcipelago tema del mese
Giorno 1: Sessione plenaria con relatori, esperti, enti, associazioni
Tavola rotonda sul progetto sperimentale Appennino Tosco Emiliano
Giorno 2: letture
– Luglio 2018
RICOSTRUZIONE ARCIPELAGO: arte, innovazione
Giorno 1: sessione plenaria con relatori, esperti, enti, associazioni
Tavola rotonda sui progetti sperimentali di Camerino e Belice
Giorno 2: letture
– Agosto 2018
IN VIAGGIO NELL’ARCIPELAGO: otto itinerari
Giorno 1 e 2: racconto itinerari
– Ottobre 2018
SALUTE spazi del ben vivere nell’arcipelago
Giorno 1: sessione plenaria con relatori, esperti, enti, associazioni
Tavola rotonda sul progetto sperimentale Barbagia
Giorno 2: letture
– Novembre 2018
CONNESSIONI E FUTURO attraverso l’arcipelago
Giorno 1: tavola rotonda del progetto sperimentale Valle del Basento
Giorno 2: sessione plenaria