Interferenze interdisciplinari
“C’è un italiano, un francese e un tedesco” è l’attacco delle più svariate barzellette di questo mondo. Esercizi di cabaret a parte, ci sono anche un architetto, un ingegnere, un agronomo, uno psicologo, un fotografo, un economista e pure un giornalista, tutti insieme. A far che? A fare interferenze. Ok, adesso spieghiamo bene di cosa si tratta. Stiamo parlando di un (purtroppo) poco abituale scambio e intreccio di pensieri e visioni, messi a confronto in occasione di un ciclo di cinque incontri nella sede milanese di Signo e MMDesign (via San Calimero 13), nel cuore di Milano, in occasione della Design Week appena conclusasi.
Il ciclo di incontri del Fuorisalone 2018 ha rappresentato, nei fatti, il primo passo per instaurare quel dialogo e confronto interdisciplinare che gli architetti di Signo e i progettisti di MMDesign vogliono creare a casa loro; una sorta di cenacolo nel quale affrontare le più svariate tematiche. Il tutto nella convinzione assoluta che solo la trasversalità dei saperi possa arricchire (per davvero) la progettualità. Infatti, nella settimana del design, qui si è parlato di scienze cognitive grazie a Ugo Morelli, di neurobiologia con Alessandro Pozzi, di fotografia grazie a Corrado Piccoli, di filosofia con Virginio Briatore e, in ultimo, anche di innovazione e tecnologia grazie a Massimo Andriolo. Di particolare interesse proprio il clinic di Andriolo, membro del IXL Center (Center for innovation excellence & leadership). Grazie ad Andriolo si è parlato delle nuove connettività: come per le grandi aziende, anche le piccole e medie imprese saranno costrette a confrontarsi con i cambiamenti tecnologici, sociali, politici ed economici che per qualcuno saranno fonte di nuove opportunità e per altri potrebbero significare la fine. Nel corso del suo seminario, Andriolo ha presentato quattro “forze dirompenti” delle quali aziende e dipendenti dovranno per forza di cose tener conto, condividendo metodi e strumenti sviluppati in decenni di esperienza in grado di aiutare a crescere in un mondo sempre più veloce e complesso.
Nella cornice di interferenze, i confini tra professioni e conoscenze vengono meno, dando il “la” a particolari prospettive su temi di grande attualità: dalle intelligenze verdi alle nuove connettività, dalle scienze cognitive legate al movimento alla “regola d’arte del dettaglio” o all’ospitalità. E molti altri sono in programma per i futuri incontri, ancora work in progress.
Architettura e design accolgono, dunque, interferenze di diverse discipline, punti di vista non autoreferenziali ma aperti a visuali ampie e nuove. Le interferenze plasmano e consentono la nascita di forme non ancora conosciute. Uomini di cultura, professionisti, imprenditori, artigiani accomunati dalla stessa passione e audacia lavorano insieme a nuovi scenari, si incontrano in uno spazio fisico ma dai confini dilatati grazie alla tecnologia e alle nuove connettività.
In San Calimero ci si è incontrati e ci si incontrerà con la voglia e la volontà di conoscere una realtà in continuo cambiamento, con la curiosità di ascoltare una punto di vista nuovo e fuori dall’ordinario, scoprendo nuova bellezza, con la convinzione che il valore sia determinato da progetti costruiti su misura, nel rispetto di un ambiente in evoluzione-mutazione e ancora capace di regalare opportunità di crescita. In onore dell’internazionalità del Fuorisalone il confronto tra saperi e sapori di Interferenze è stato deliziato da brindisi all’insegna dell’eccellenza italiana tra note di musica classica e jazz interpretata da giovani ed entusiasti musicisti. Perché, come diceva Nietzsche, “la vita, senza la musica sarebbe un errore”.
Signo vuole unire competenze e professionalità in progetti condivisi, volti a dare valore regalando emozioni. La maestria artigiana e l’eccellenza delle imprese innovative s’intreccia alla progettualità in uno spazio, condiviso con lo studio di design industriale MM Design in cui ritrovare lo straordinario connubio tra arte e scienza, tra l’ambito umanistico e quello tecnico. “Vogliamo condividere progetti, unire competenze, dar armonia alle nostre professioni per ritrovare valore in quella bellezza capace di regalare emozione” spiegano l’architetto Maria Elisabetta Ripamonti e il designer Alex Terzariol: “Il mondo si aspetta questo dal nostro paese, quel coraggio del positivo che si ritrova nell’audacia di professionisti capaci di sfidare la mediocrità”. Il nuovo studio di architettura e design diverrà una sorta di hub in cui diverse professionalità s’incontreranno nei progetti a varie scale nella consapevolezza che solo una progettazione integrata, arricchita di diversi saperi, possa rispondere a esigenze in continua evoluzione.