I fattori di successo di Volteco: specializzazione e coraggio, guardando all’estero

Questo mese la storia di copertina è dedicata a Volteco, azienda del Nord Est italiano. Dal 1976 leader nel set­tore delle impermeabilizzazioni per l’edilizia, lavora per le imprese di co­struzioni attraverso una rete nazionale di distribu­tori e applicatori, collabora con i progettisti e vuole essere il migliore fornitore per serietà, competenza, prodotti e servizi.

Andrea, Marco e Camilla Guderzo ©Youbuild
Da sinistra, Andrea, Marco e Camilla Guderzo | ©YouBuild

Una storia di lavoro e famiglia

Volteco la torretta della sede
Volteco | La torretta dello stabilimento

Ma raccontiamone la storia dall’inizio ascoltando la voce dei protagonisti: il papà Marco e il figlio Andrea Guderzo. Marco Guderzo, fondatore e amministratore unico di Volteco spa, crea l’azienda da giovanissimo, nel 1976, insieme al padre, che in quegli anni lascia il proprio lavoro di dirigente presso la Mac Master di Treviso, che allora versava in una profonda crisi aziendale.

Marcello Guderzo era un esperto di calcestruzzo, aveva lavorato tantissimi anni nel settore delle dighe, in Italia e all’estero, e la sua profonda esperienza fu l’asset su cui poggiò il progetto aziendale del figlio Marco. Il mercato del calcestruzzo e dei prefab­bricatori era estremamente competitivo e difficile allora come oggi e Marco capì che ai clienti oltre alla consulenza tecnica occorreva vendere dei prodotti.

I primi passi

Venne così avviata una piccola attività di distribu­zione in Veneto di prodotti tecnici, una rivendita specializzata che opera nell’ambito di tre provincie, Venezia, Treviso e Padova, che via via cresce e si struttura con il primo magazzino e i primi dipen­denti.

Dieci anni dopo diventano distributori di un marchio di un’azienda americana che non aveva rete commerciale in Europa, l’America Colloid Com­pany, un’industria che possiede cave di bentonite e ha due prodotti per l’edilizia.

Volteco l'interno della sede
Volteco | Interno dell’azienda
Gli orizzonti si allargano

Quest’accordo di distribuzione consente il salto dal­la dimensione regionale a quella nazionale. Così nel ’92 termina la fase di startup e nasce la prima produzione a marchio commissionata a un terzista. Di fatto l’azienda creata da Marco Guderzo era un laboratorio di sviluppo prodotto che faceva affida­mento sulle competenze paterne.

Nel ’96 viene creata la prima unità produttiva di malte confezionate in sacchi per l’impermeabilizzazione e la manutenzione del calcestruzzo. Dal 1996 al 2005 l’azienda diventa il primo cliente al mondo dell’American Colloid Company. In seguito fu ulteriormente migliorata l’organizzazione aziendale inserendo dei bravi capi area che presidiavano il territorio nazionale.

La grande crisi del 2008

Nel 2008 l’azienda avverte i primi segnali della crisi economica mondiale che si concretizza definitiva­mente nel 2012. Se è vero che è proprio nei momenti di crisi che occorre correre dei rischi, Marco punta sulla strategia che lo ha reso vincente.

Non potendo sviluppare una leadership dei costi in un mercato in cui la curva del valore dei prodotti era calante, punta su una fortissima strategia di differenziazio­ne e nasce Amphibia, la membrana impermeabile idro-reattiva per applicazione pre-getto. Il resto ce lo racconta Marco Guderzo

Marco siamo nel 2012 e Volteco ha già conosciuto molte tappe di sviluppo ma con la produzione di Amphibia si fa un ulteriore grande salto di qualità?

Nel 2007 ci trasferiamo nell’attuale sede, in spazi triplicati rispetto ai precedenti, e cominciamo a studiare come migliorare il settore dei waterstop idroespansivi. Affidiamo una ricerca all’Università di Padova, successivamente assumiamo il ricercatore di riferimento, un tecnico di processo, e compriamo gli impianti pilota con investimenti importanti. Procedendo nella nostra ricerca ci accorgiamo che è possibile creare una membrana autoriparante e non solo waterstop.

Così nel 2017 nasce Amphi­bia che viene impiegata in tanti grandi cantieri, il primo dei quali è rimasto nel nostro immaginario: un resort di lusso sul lago di Garda. Un cantiere decisamente impegnativo. A distanza di anni, la stessa metodologia è stata impiegata per il cantiere di Santa Giulia a Milano. In questi anni abbiamo fornito anche molti cantieri di costruzioni di data center.

Una tipologia di costruzione, quest’ultima, in cui si coglie appieno la nostra visione dell’edilizia ipogea che deve garantire sicurezza, comfort per le persone e il giusto microclima. Abbiamo eseguito molti interventi complessi in aree di recupero edi­lizio, pensiamo solo a Venezia, una città che per noi è stata ed è una grandissima scuola.

Nel percorso di crescita di Volteco il perseguimen­to della qualità è uno dei valori fondanti.

Mio padre Marcello era un grande sostenitore della qualità, era un cultore della qualità e l’azienda è stata permeata da questo valore. Mio padre era compe­tente ma anche pessimista, le logiche del mercato lo spaventavano. Io al contrario avevo una grande energia e desiderio di fare. L’unione di un giovane con grande energia con una persona di grandissima esperienza tecnica e tecnologica è stato il connubio perfetto.

Quale carattere identifica meglio Volteco come impresa del Nord Est?

La voglia di fare. Noi veneti abbiamo un grande impulso a fare da soli.

Cosa manca oggi alla filiera edilizia italiana?

È una filiera ben costruita, forse manca una maggiore disciplina, l’attenzione all’applicazione delle normative che, troppo spesso, vengono aggirate. Consentiamo agli altri paesi europei di creare normative che diventa­no per noi barriere all’ingresso.

In Italia invece è tutto permeabile. Abbiamo un buon sistema distributivo, per alcuni versi anche migliore di quelli esteri. La presenza di tantissimi piccoli operatori se da un lato rende tutto più complesso, dall’altro crea grandi opportunità.

Cosa aggiungerebbe alla filiera?

Aggiungerei molta più formazione.

Come ha vissuto il suo passaggio generazionale da figlio e come lo sta gestendo da padre?

Il passaggio fra me e mio padre è stato agilissimo. Mio padre mi ha consegnato la leadership dell’azienda scegliendo per sé il ruolo di allenatore. Ed è un po’ quello che io sto cercando di fare con i miei figli. In Volteco ricopro il ruolo di amministratore unico, mio figlio Andrea ha il compito di sviluppare la strategia aziendale dei prossimi anni. Per i figli è molto difficile l’ingresso in un’azienda molto strutturata.

Devono conquistare riconoscimento sul campo acquisendo autorevolezza e devono essere stimati per quello che sono capaci di fare. A noi tocca il compito di prepararli a vincere questa sfida. Anche Camilla è entrata in Volteco, si occupa di marketing, dopo un percorso di cinque anni nella stessa funzione in un’altra azienda.

Ha già in mente come e cosa dev’essere l’azienda domani? Come se la immagina?

Volteco è un’azienda di nicchia che ha sempre pun­tato su una strategia di differenziazione. Dobbiamo continuare a entrare in profondità nei temi che ci riguardano ma dobbiamo essere più presenti a livello internazionale, dobbiamo portare all’estero l’esperien­za sin qui maturata. L’espansione all’estero però va fatta trovando i giusti compagni di strada. Potrem­mo farlo anche da soli ma si dilaterebbero troppo i tempi.

Abbiamo impiegato 40 anni a creare una rete commerciale forte in Italia, che stiamo ulteriormente innovando. All’estero e in poco tempo è impossibile farlo. La via però è tracciata, possiamo crescere ul­teriormente solo guardando oltrefrontiera. Occorre avere la capacità di reinventare quello che si fa e il mio compito oggi è dare la possibilità all’azienda di essere sfidante generando cultura. Sono questi gli asset su cui costruiamo i valori di questa azienda. E questo ci fa diversi.

Andrea Guderzo per la Volteco del futuro

Andrea Guderzo responsabile dello sviluppo strategico in Volteco ©YouBuild
Andrea Guderzo | Responsabile sviluppo strategico Volteco | ©YouBuild

Andrea Guderzo, attuale responsabile sviluppo strategico in Volteco, è laureato in economia aziendale e approda in azienda in modo stabile nel gennaio del 2023 conoscendo già molto bene l’organizzazione produttiva di famiglia per averla frequentata fin dall’adolescenza come dipendente stagionale.

Andrea, come descriveresti Volteco?

È un’azienda in cui vige un clima molto positivo. C’è tanta collaborazione e tanta voglia di fare bene, nel segno della cultura aziendale voluta da mio padre. Le belle aziende sono quelle che hanno sviluppato una propria cultura e questo accade quando vi lavorano persone che riescono a trasmettere i valori fondanti come hanno fatto mio nonno e mio padre.

L’unica difficoltà che ho dovuto superare è stata quella di trovare un’area scoperta, essendo Volteco un’azienda molto ben organizzata. Mi sono occupato di formazione, ho fatto molti incontri con gli area manager italiani ed esteri e ho sempre avuto la conferma che tutto fosse al posto giusto.

Hai già riflettuto sull’ impronta che vorresti dare all’azienda in futuro?

Di una cosa sono certo, non sono mio papà e non posso replicare il suo percorso. Ho studiato l’assetto organizzativo dell’azienda e sto cercando di immaginare come farla crescere ulteriormente in un contesto di mercato completamente diverso dal passato.

Mio padre ha parlato di maggiore sviluppo internazionale cercando di replicare il modello di business domestico fondato sulla qualità, che qui in Italia è stato implementato in tanti anni ed è ora molto solido e ben strutturato. È stata creata una rete commerciale molto capillare ed estremamente formata.

La presenza in cantiere di Volteco non è solo di una fornitura di prodotto ma prima ancora di analisi di contesto e sviluppo di una soluzione su misura che risolva l’esigenza del cliente e garantisca la qualità e la durabilità dell’opera. Facciamo molta formazione alle imprese specializzate nell’applicazione di prodotto e ai progettisti. Il fattore acqua nelle costruzioni è un tema molto complesso, è causa di molti problemi ed è quindi necessario affiancare anche i progettisti per aumentarne la consapevolezza. Infatti, facciamo tanta formazione presso la nostra sede ma anche presso i professionisti e le imprese. Un altro asset strategico in Volteco è la logistica, un servizio basato sulla tempestività, per il quale abbiamo in corso un progetto di ulteriore ampliamento e ottimizzazione.

Processi digitali in Volteco non sono da implementare ma fonte di sviluppo da tempo.

La digitalizzazione dell’azienda è iniziata molti anni fa, nei primi anni 2000, ed è sempre stata rilevante l’attività di gestione dei dati. La buona gestione dell’informazione è stato un grande fattore di competitività sul mercato. La digitalizzazione è una leva strategica sia della produttività degli impianti sia per il monitoraggio di tutte le attività aziendali.

Volteco la digitalizzazione dei processi aziendali
Volteco | Digitalizzazione dei processi aziendali

Nel 2020 siamo partiti con un progetto pilota di intelligenza artificiale applicato alla produzione, ricorrendo a competenze esterne, e oggi abbiamo uno scarto produttivo minore di quanto avevamo ipotizzato, riuscendo a controllare in anticipo le difettosità del prodotto e correggerle senza produrre scarti. Abbiamo anticipato i tempi agendo secondo il principio di mio padre che Non bisogna aver paura di quello che non si conosce ma occorre saperlo percorrere. L’innovazione, come diceva mio nonno, viene da una sana confusione, che fa nascere le idee.

A che punto sono i processi di sostenibilità sociale ambientale ed economica in Volteco?

È uno dei primi temi di cui mi sono occupato appena arrivato in azienda sostenendo che Volteco ha tutti i requisiti per redigere il suo primo bilancio di sostenibilità. Dal punto di vista delle materie prime abbiamo eliminato le componenti cementizie dai prodotti, abbiamo introdotto un percorso di economia circolare riciclando gli scarti per dare vita ad altri prodotti. Infine, lo scorso anno abbiamo installato il fotovoltaico coprendo il 90% del fabbisogno energetico.

Non abbiamo tralasciato il tema del benessere interno, con un welfare di sostegno al reddito cercando di creare una comunità aziendale che cresce. Per questo facciamo un lavoro importantissimo di formazione e di relazione orizzontale fra i dipendenti con l’obiettivo di migliorare la loro capacità di comunicare e di mettere a sistema gli skill di ogni persona e del gruppo. Occorre generare lo spirito di squadra. Dal punto di vista economico Volteco è sempre stata un’azienda molto sana che ha saputo tutelare la propria ricchezza. Il fatturato 2023 è di 23 milioni e l’obiettivo è crescere ancora guardando all’estero.

di Livia Randaccio

Referenze d’eccellenza

Volteco in numeri

Fatturato 2023

  • 23 milioni di euro

Forza lavoro

  • 90 dipendenti – 30 in produzione e 60 impiegati
  • 7 area manger
  • 60 agenti
  • 11 informatori tecnici

Campi d’intervento

  • Impermeabilizzazione di ambienti interrati
  • Impermeabilizzazione di terrazze e balconi
  • Impermeabilizzazione di piscine e vasche
  • Risanamento dall’umidità di risalita
  • Ripristino e protezione facciate

Valori

  • Lavoro di squadra
  • Formazione e qualità
  • Assunzione di responsabilità
  • Comunicare con chiarezza

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.