La progettazione integrata di Politecnica parla il linguaggio della sostenibilità

Politecnica è una delle maggiori società italiane di progettazione integrata, impe­gnata da oltre 50 anni negli ambiti dell’ar­chitettura, dell’ingegneria e dell’urbani­stica. Indipendente, fa capo a 46 soci, ingegneri e architetti. Politecnica sviluppa progetti in cam­po pubblico e privato, nella scuola e nella sanità, nell’industria, nei servizi, nelle infrastrutture e – con la divisione internazionale – ha realizzato opere civili e infrastrutturali in numerosi Paesi in via di sviluppo nell’ambito di progetti finanziati da donors internazionali.

Con oltre 300 persone tra progettisti, pianificatori, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati, lo studio integra compe­tenze diverse – dall’impiantistica all’urbanistica, dal progetto strutturale a quello architettonico – grazie al lavoro in team e alla complementarità di professionalità.

Politecnica un gruppo di tecnici multidisciplinari
Politecnica | Progettazione integrata

Collaborazione multidisciplinare

L’interdisciplinarità fa infatti parte dell’identità costitutiva di Politecnica, del suo metodo di lavoro, della sua capacità di rispondere al meglio alle sfide della contemporaneità e alle ne­cessità del committente. Sono tre le sedi in Italia – a Modena, Milano, Firenze – e tre gli uffici all’estero – Bucarest, Copenaghen, Kingstown.

I progetti, in questi anni, sono stati realizzati in 60 Paesi e tre continenti. Politecnica nei propri interventi punta al benessere della comunità e delle persone, per dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile presentati nell’Agenda Onu 2030, ratificata da 193 Paesi del mondo. La società promuove un approccio al progetto che rispetta l’ambiente, le persone e le economie dei territori che contribuisce a far crescere.

Per esempio, Poli­tecnica si impegna a realizzare infrastrutture che colleghino in modo più facile popoli e comunità, consentendo scambi e relazioni, edifici pubblici inclusivi e sicuri, che facilitino lo scambio sociale, strutture sanitarie tecnologicamente innovative per i pazienti, edifici rivolti all’educazione e alla didattica che favoriscano socialità e interscambio.

2023 anno d’oro

Nel 2023, Politecnica ha registrato una crescita stra­ordinaria, raggiungendo quasi 30 milioni di euro di produzione con un incremento del 17,5%. Gli utili hanno toccato 1,24 milioni di euro e il portafoglio ordini si è mantenuto forte a 63 milioni di euro, in linea con l’anno precedente.

Sono stati acquisiti 38 nuovi progetti per un valore di 29 milioni di euro, l’85% dei quali in Italia. Il mercato privato ed estero fronteggia la flessione della domanda di ingegneria e architettura del mercato pubblico italiano ormai sempre più vicino ai livelli del 2019.

Il patrimonio netto è di poco inferiore ai 9 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (contro i 7,4 milioni di euro del 2022): i risultati positivi definiscono una situazione patrimoniale solida che consentirà di su­perare nel 2024 i 9 milioni di euro di patrimonio.

Sostenibilità come obiettivo

Per il triennio 2024-2026 sono tre le linee strategiche delle operazioni di Politecnica, a partire dall’in­vestimento nelle persone, ampliando il team con nuove assunzioni e aprendo altre sedi, inclusa una a Roma. L’impegno per la sostenibilità continuerà a essere centrale, con l’integrazione delle pratiche Esg, anche nei nuovi mercati esteri.  Parallelamente, la società punterà sull’innovazione, con l’introdu­zione di algoritmi di Intelligenza Artificiale per rendere i processi produttivi più efficienti.

L’intervista a Francesca Federzoni e Ferdinando Sarno

Fran­cesca Federzoni, presidente di Politecnica, delinea per noi la visione proiettata al futuro e il percorso e l’evoluzione della società di progettazione in 50 anni di storia che significano 50 anni di esperienze condivise in stagioni di forti cambiamenti che hanno contribuito ai mutamenti che oggi definiscono lo studio. Alla sua voce autorevole si aggiunge quella di Ferdinando Sarno, ingegnere ambientale, socio responsabile del neonato settore Sostenibilità e Am­biente.

Francesca Federzoni presidente di Politecnica, e Ferdinando Sarno, ingegnere ambientale socio responsabile del neonato settore sostenibilità e ambiente
Francesca Federzoni, presidente Politecnica e Ferdinando Sarno, ingegnere ambientale socio responsabile settore sostenibilità ambiente
Una cultura green

Quest’anno Politecnica ha infatti messo al centro la tematica della sostenibilità che esce così dalla dimensione di disciplina, pur se trasversale, e assume l’importanza di una linea strategica, che si integra, nella logica Esg, con le politiche aziendali e soprattutto con i contenuti tecnici dei progetti. Sarno vanta un’esperienza decennale negli aspetti tecnici e teorici della sostenibilità ambientale della modellazione energetica e della chimica ambien­tale.

Inoltre, è consulente tecnico di applicazione dei Cam e per la certificazione energetica e am­bientale secondo i protocolli riconosciuti a livello internazionale come Leed del Us Green Building Council, Breeam. Ha guidato con successo team di progettazione multidisciplinari per la realizzazione di edifici ecocompatibili, infrastrutture sostenibili e riqualificazioni energetiche in contesti urbani e industriali.

La sua profonda competenza tecnica, abbinata a un solido background in progettazione e direzione lavori, lo rende una figura chiave nella promozione di pratiche di costruzione sostenibile. Grazie alla sua visione innovativa e alla sua lea­dership, ha contribuito a migliorare gli standard di efficienza energetica e qualità ambientale in diversi progetti di prestigio che hanno perciò raggiunto la certificazione Leed.

L’attività di Politecnica è espressione complessa e articolata di un network di competenze professio­nali e progettuali capaci di offrire risposte coerenti alle domande poste dal mercato. Potreste delineare come siete arrivati ad aggregare il vostro attuale organigramma?

Francesca Federzoni. Siamo il risultato di un’idea di 9 soci che, 50 anni fa, hanno scritto su un foglio bianco un impegno concreto: fornire progettazione integrata. La società nasce nel 1972 come Cia, Co­operativa Ingegneri e Architetti. Il nome attuale è stato definito successivamente, nel 1994. Gli anni sono trascorsi veloci, tra nuove alleanze e progetti. Oggi Politecnica è composta da 46 soci impegnati nel portare l’impresa oltre i confini nazionali, puntando su un valore fondamentale: l’alleanza con le nuove generazioni.

“Progettare richiede una grande capacità di immedesimazione. È importante mettersi nei panni delle persone, ragionare e immaginare come loro. Il progetto è slancio. È voglia di cambiare il mondo in meglio” così spiegò Gabriele Giacobazzi (1949-2024), presidente di Politecnica fino al 2011, figura che ha lasciato un segno indelebile nella nostra attitudine al progetto. Oggi Politecnica, grazie a questa visione, è una grande società indipendente, con una presenza internazionale forte e un progetto di lungo respiro.

Politecnica confronto fra professionalità
Politecnica | Confronto fra diverse professionalità e competenze
Come si concretizza la progettazione integrata con­dotta da Politecnica?

Francesca Federzoni. Progettiamo per le persone. Crediamo nel valore della progettazione integrata, partecipativa e condivisa. Nel nostro studio disponia­mo di competenze multidisciplinari e politecniche, che ci permettono di essere partner nella risoluzione di sfide progettuali complesse. La nostra presenza consolidata in Italia e all’estero ci consente di sod­disfare le esigenze più sfidanti e globali. Offriamo la nostra competenza interdisciplinare attraverso una vasta gamma di servizi che abbracciano ogni fase del ciclo di vita del progetto.

Dal project management alla direzione lavori, dalle indagini tecniche alla pia­nificazione e progettazione, dall’assistenza tecnica e value engineering alle certificazioni, dalle valida­zioni ai collaudi, ci impegniamo a fornire soluzioni innovative e personalizzate e sempre indipendenti. E questo vale in tutti i settori in cui operiamo: ri­cettivo, rigenerazione urbana, sanità, manifattura, residenze, direzionale e commerciale, pianificazione del territorio, infrastrutture e mobilità, restauro e archeologia industriale, scienza e istruzione, musei e cultura, energia.

Per abitare questo mondo in continua trasformazione scegliamo di essere diversi e sviluppare il multi-potere di immaginare, progettare e edificare il cambiamento, guardando alle generazioni del futuro.

Come s’inserisce la figura di un responsabile settore sostenibilità e ambiente in una società di progetto?

Ferdinando Sarno. Le prime certificazioni Leed ot­tenute da Politecnica risalgono al 2014. All’epoca la sostenibilità nasceva dal basso, attraverso una conta­minazione non controllata da parte della società ma basata su progetti specifici in base alle persone e ai clienti. Il fermento su questo tema è cresciuto di anno in anno con l’arrivo di nuovi professionisti più giova­ni.

Il neocostituito settore Sostenibilità e Ambiente rappresenta ora un ambito di competenza trasversale, è un punto di riferimento, non solo nel merito delle soluzioni tecniche, impiantistiche e progettuali volte a garantire la realizzazione di opere in linea con le migliori pratiche internazionali, ma anche del coor­dinamento e della gestione aziendale dei rischi e degli impatti ambientali, sociali e organizzativi.

Il settore Sostenibilità e Ambiente è un centro di competenza che coinvolge oltre dieci  professionisti in Politecnica, e che fornisce consulenze specialistiche su Cam, Leed, Breeam, Well, Gbc Hb, Envision e altri sistemi di rating, simulazioni energetiche e di illuminazione diurna, comfort termico e visivo, simu­lazioni Cfd, analisi Lca e Lcc, verifiche acustiche, commissioning di impianti e involucro, riutilizzo dei materiali e gestione sostenibile delle attività di can­tiere.

In ambito di progetti infrastrutturali o relativi ad aree esterne supporta su temi quali le soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici, opere di mitigazione/compensazione, Nature Based Solutions e geologia ambientale. Il settore si occupa anche di valutazioni di vulnerabilità climatica, impatti sociali degli interventi e bilancio carbonico.

Coordina pro­cedure di carattere ambientale quali la valutazione di impatto ambientale, la valutazione di incidenza, l’autorizzazione unica ambientale e si occupa di due diligence ambientale e caratterizzazione ambientale del sito. Inoltre, trattando molti temi entrati in tempi recenti nella nostra professione e di forte attualità, ci proponiamo di occuparci di formazione e ricerca, anche partecipando a tavoli di lavoro con enti e as­sociazioni.

Il mio compito è portare l’attenzione su una corretta analisi delle valutazioni energetiche, grazie a strumenti avanzati di simulazione dinamica del sistema edificio-impianto, e analisi dei sistemi impiantistici alle diverse condizioni. La sostenibilità è tecnica, è scelta progettuale che si esprime negli edifici e nelle infrastrutture, in tutte le fasi di progetto e realizzazione di un’opera.

L’efficienza energetica e idrica, la relazione con il contesto, il benessere del­la collettività. Ci impegniamo nel garantire sempre un’impronta minima di sostenibilità cercando di dare risposte che rispettino i valori economici. Un impegno etico che intendiamo continuare a riflettere anche sulla nostra realtà aziendale affrontando problemi concreti per rimuovere ogni ostacolo alla crescita di un’organizzazione inclusiva, trasparente, responsabile.

Politecnica personale in continua formazione
Politecnica | Personale in continua formazione
Hai accennato al tema della formazione. Qual è il vostro approccio su questo fronte?

Ferdinando Sarno. La nostra competenza sono le nostre persone. E, quindi, la volontà di crescere in­sieme e la formazione interna continua sono prassi collaudate. In concreto, il piano di formazione annuale è coordinato da Politecnica, che raccoglie istanze ed esigenze di ogni responsabile di ambito e di ogni progettista. I corsi di aggiornamento e formazione sono gestiti da personale interno oppure, per esempio per tecnologie specifiche, richiediamo l’appoggio a fornitori ed esperti esterni.

Vengono trattate tematiche orizzontali e altre più verticali necessarie nel lavoro quotidiano, come l’uso dei software, lo studio delle normative più tecniche e l’applicazione delle nuove tecnologie. Nell’ambito che mi compete, la soste­nibilità, è importante rendere disponibili le nostre conoscenze settoriali all’interno dello studio. Penso in particolare all’attualità della tassonomia europea e del Pnrr.

Ogni due settimane quindi vengono tenuti corsi specifici su normative e su temi ambientali per colleghi. Tutti i corsi sono in modalità mista – in presenza e da remoto e registrati per essere fruiti in un secondo momento da tutti i colleghi.

Oltre al comparto dedicato alla sostenibilità, avete introdotto altre novità all’interno della vostra so­cietà di progettazione?

Ferdinando Sarno. Lo studio cambia, evolve, si strut­tura con naturalezza seguendo le esigenze di mer­cato. Per esempio abbiamo introdotto recentemente nuove figure professionali come un geologo, utile per esempio per l’analisi di qualità dei terreni e per la gestione delle demolizioni, e laureati in economia, fondamentali per dare un valore alle ricadute sociali ed economiche sulla collettività dei nostri progetti.

Il 2024 è un anno di evoluzione. Abbiamo infatti messo a punto anche una veste grafica completamente rivisitata e in linea con i valori della cooperazione e della progettazione integrata. Il nuovo sito internet, essenziale e più agile nella consultazione, è online a partire dall’estate 2024.

Il project management assume un ruolo fonda­mentale nei vostri progetti. Cosa rappresenta per Politecnica?

Francesca Federzoni. Il project management è coo­perativo: esprimiamo una leadership competente, consapevole dei bisogni e in grado di allineare obiettivi, tempi e costi, per gestire rischi e risorse garantendo la migliore qualità. Un approccio dal basso, sinergico, che ottimizza il processo creativo e coordina armo­niosamente, come una direzione d’orchestra, sforzi e professionalità diverse per creare una sinfonia di idee e soluzioni.

Con il nostro team di project manager certificati Pmp assicuriamo l’applicazione dei più noti protocolli di project management, promuovendo la qualità dei processi certificati da parte di enti terzi. Poli-partecipativo, poli-tecnico: il project manage­ment è la capacità di raggiungere un obiettivo unita alla sfida tecnica senza perdere di vista la creatività e l’innovazione progettuale, ed è sempre parteci­pativo: analizziamo i diversi punti di vista di tutti gli stakeholder coinvolti. È quindi fondamentale nel nostro approccio.

Infine, che ruolo riveste la digitalizzazione nel per­corso progettuale?

Francesca Federzoni. La tecnologia e il digitale sono parti costituenti del nostro iter di lavoro. Tutti i no­stri progettisti sono padroni dei linguaggi digitali fondamentali per ogni attività, ma in particolare per il project management e per il coordinamento della progettazione integrata. Stiamo poi investendo in in­novazione con la nascita di un progetto di integrazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale con lo scopo di ottimizzare i processi produttivi e creare una banca dati accessibile a tutte le professionalità di Politecnica.

di Luisa Castiglioni

Politecnica Centro direzionale Crif visto dall'esterno
Politecnica | Centro direzionale Crif

Il progetto | Nuovo centro direzionale Crif

La scelta di intervenire in un’area densamente occupata, con la demolizione di un edificio a uso produttivo, per insediare il nuovo centro direzionale ha permesso di riqualificare una porzione urbana nella storica zona di Lame di Bologna. Il riuso delle aree dismesse è stato uno dei driver principali di grande interesse per la committenza che possiede nella stessa area altri immobili a uso uffici. Il vecchio sito in disuso è stato ora riconvertito in uno spazio moderno e sostenibile, nato con gli obiettivi di creare un ambiente di lavoro confortevole per le persone che lavorano nell’edificio e di generare un impatto positivo sul territorio.

Massimo comfort

La concezione del nuovo edificio, strutturato su 6 piani fuori terra e 2 interrati, ha posto fin dall’inizio una particolare enfasi su alcuni parametri: la creazione di condizioni ottimali di comfort interno sia termo-igrometrico che acustico; la riduzione degli impatti generati dalle attività di costruzione; l’utilizzo di materiali rispettosi dell’ambiente e delle persone che abitano l’edificio; la riduzione dei consumi energetici; l’impiego di un sistema di Building Automation che permette di controllare, gestire, ottimizzare e verificare le performance dell’edificio; la riduzione dell’utilizzo di acqua potabile con il reimpiego delle acque di scarico e dell’impronta carbonica dell’intervento.

L’immagine architettonica che contraddistingue l’intero edificio è legata sia all’articolazione volumetrica che cerca un rapporto diretto di confronto e apertura con il contesto paesaggistico, sia al disegno dei prospetti realizzati con un involucro estremamente performante, generoso nelle sue trasparenze e capace di offrire sempre uno sguardo libero e dinamico verso l’esterno.

Politecnica la hall d'ingresso al centro direzionale Crif
Politecnica | Centro direzionale Crif hall ingresso
Bassa richiesta energetica

Lo studio dell’orientamento, la combinazione tra involucro e il concept degli impianti hanno permesso di raggiungere l’obiettivo di ridurre la richiesta di energia per il riscaldamento e il condizionamento, sfruttando al meglio anche le potenzialità delle fonti di luce naturale per l’illuminazione degli ambienti. Grazie a sistemi raffinati di dimmerizzazione, infatti, si riduce automaticamente l’intensità luminosa proveniente dai corpi illuminanti in relazione all’intensità della luce naturale proveniente dall’esterno con conseguente riduzione dei consumi energetici.

È stato adottato un sistema costruttivo a secco per le stratigrafie orizzontali, per l’involucro e per le partizioni interne al fine di rispondere alle esigenze di flessibilità e modularità della destinazione d’uso e di perseguire obiettivi di sostenibilità. Le partizioni interne in particolare sono state realizzate con pareti in cartongesso per i locali tecnici e con pareti tecniche di arredo in pannelli Mdf e vetro per la zona uffici.

Ampi spazi verdi

Le soluzioni bioclimatiche esterne e la presenza di una corte verde centrale di oltre 2000 metri quadrati, attrezzata e qualificata con una struttura semplice e leggibile che amplia lo spazio di lavoro facendolo diventare tutt’uno con l’architettura, favoriscono il raffrescamento ambientale e contribuiscono, in modo significativo, alla mitigazione dell’effetto isola di calore urbano.

In termini di sostenibilità, massimo impegno è stato applicato anche per la gestione del ciclo dell’acqua, che prevede un sistema idrico di gestione delle acque grigie finalizzato al concreto abbattimento del consumo di acqua potabile. Gli spazi di lavoro interni sono stati progettati con un criterio di adattabilità rispetto alle esigenze delle persone e al loro evolversi nel tempo. Gli ambienti dal primo al quarto piano ospitano il maggior numero di uffici e openspace, organizzati secondo una logica modulare, flessibile e dinamica.

L’adozione di soluzioni impiantistiche volte a massimizzare il risparmio energetico, senza mai rinunciare al comfort termo-igrometrico degli ambienti interni, ha permesso di ottenere un sistema edificio-impianto in grado di garantire elevatissime prestazioni globali a livello energetico; aspetto ben evidenziato dall’indice di prestazione energetica del fabbricato, che lo attesta in classe A4, la massima raggiungibile.

La scheda

Luogo: Bologna
Cliente: Crif spa
Attività Politecnica: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, Csp, dl e Cse per architettura, strutture e impianti, consulenza Leed, Leed Ap commission authority
Superficie: 10.478,16 mq + 786,21 mq di verde pensile
Tipologia: direzionale
Periodo: 2018-2019 (progettazione); 2020-2023 (realizzazione)
Certificazione: Leed Platinum
Classe energetica: A4

Politecnica Crédit Agricole dall'esterno
Politecnica | Crédit Agricole esterno

Il progetto | Green life, Crédit-Agricole

Per l’ampliamento del centro direzionale Cavagnari della banca Cariparma Politecnica ha curato la progettazione degli impianti elettrici speciali e meccanici e l’iter di consulenza per la certificazione Leed: si tratta infatti del primo progetto di Politecnica certificato Leed Platinum. L’iter della certificazione Leed è stato seguito sia nella fase di istruttoria dei crediti, sia nella fase di assistenza alle attività terze di commissioning authority, garantendo il raggiungimento del livello di certificazione atteso, lasciando invariati i costi sulle opere.

Il progetto è nato con l’obiettivo condiviso di realizzare un luogo per l’uomo, in cui la sostenibilità è intesa a servizio della progettazione di ambienti di lavoro che possano garantire il massimo comfort e benessere per chi ne fruisce. Questo è stato possibile grazie a una progettazione integrata dove per ogni disciplina è stato messo in campo il suo specialista, dall’acustica, agli impianti, alla progettazione strutturale per raggiungere il miglior risultato.

È stato introdotto il concetto di ottimizzazione degli apporti passivi nell’utilizzo e consumo di risorse per poter di conseguenza ridurre gli apporti attivi. Un attento e meticoloso studio ha consentito di raggiungere il comfort sensoriale, dove Politecnica attraverso la modellazione dinamica, è riuscita a ottimizzare gli aspetti impiantistici in funzione dell’illuminazione naturale a seconda dell’andamento delle stagioni, il grado di irraggiamento solare, le ore della giornata.

Politecnica Crédit Agricole un'area interna
Politecnica | Interno di Crédit Agricole
Immerso nel verde

Sul piano degli spazi, i nuovi volumi dell’headquarter, generati dalle geometrie dell’insediamento originario di Vico Magistretti, sono disposti sul perimetro dell’area per custodire, al centro, un grande parco. Il nuovo complesso si articola in tre volumi: due destinati a uffici collegati tra loro attraverso un Forum, un’architettura di tipo ipogeo con una copertura in continuità con il terreno esterno, che appare come una ‘collina verde’.

Il Forum, spazio polifunzionale, ospita la reception, un punto di ristoro e il ristorante aziendale da 450 posti, caratterizzato da diversi allestimenti che permettono di utilizzare lo spazio anche come area meeting e riunioni. Tutti gli edifici sono stati realizzati sulla base di scelte formali e costruttive con l’obiettivo di ridurre le manutenzioni grazie all’impiego di materiali durevoli e riciclabili. Per ridurre al minimo l’uso di acqua potabile è stato introdotto un impianto di fitodepurazione locale.

Le scelte eseguite sono sempre state bilanciate in funzione della loro affidabilità nel tempo e della effettiva sostenibilità ed efficienza energetica ed ambientale. Il risultato è rappresentato da un progetto che contiene soluzioni moderne, performanti e al tempo stesso altamente affidabili.

La scheda

Luogo: Parma
Cliente: Crédit Agricole Cariparma spa
Attività Politecnica: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per impianti meccanici, elettrici e speciali, direzioni operative, pratica prevenzione incendi, consulenza Leed, Leed Ap commission authority
Superficie: 14.900 mq
Tipologia: direzionale
Periodo: 2013-2018
Certificazione: Leed Platinum
Collaborazioni: Frigerio Design Group e Policreo srl

Politecnica l'esterno di Decathlon Parma
Politecnica | Decathlon Parma esterno

Il progetto | Nuovi punti vendita Decathlon

Politecnica ha curato per Decathlon Italia l’apertura di numerosi punti vendita in varie località italiane. Le prestazioni effettuate variano dalla progettazione integrata dell’intero intervento, comprensiva di direzione lavori, a progettazioni altamente specialistiche quali quelle impiantistiche o urbanistiche. Le dimensioni degli interventi variano dai 1000 ai 5000 m2; gli edifici sono caratterizzati da una prefabbricazione molto spinta e da tempi di realizzazione rapidi; i lay out sono rispondenti ai restrittivi standard del gruppo per la valorizzazione dei prodotti e la fidelizzazione del cliente. Le aperture curate (del tutto o in parte) da Politecnica sono state, negli anni: Bologna, Pavia, Prato, Livorno, Mestre, Cuneo, Fiumicino, Cascina, Vercelli, Parma, Salerno, Vado Ligure.

Decathlon Parma

Il progetto è stato sviluppato su un sito precedentemente antropizzato e l’insediamento è servito dalla rete di trasporto pubblico. Per i parcheggi sono state privilegiate pavimentazioni di tipo permeabile, che consentono l’infiltrazione dell’acqua piovana nel sottosuolo. L’effetto isola di calore dovuto al progetto è ridotto poiché i materiali esterni rispettano i limiti di Indice di riflessione solare indicati.

Politecnica l'interno di Decathlon Parma
Politecnica | Decathlon Parma interno

La risorsa idrica è tutelata mediante l’adozione di sanitari e di rubinetterie a basso consumo di acqua, inoltre è previsto un sistema di riutilizzo delle acque meteoriche. I consumi energetici sono ridotti grazie al sistema di condizionamento a pompa di calore elettrica, ventilatori elettronici ad alta efficienza e modulazione della portata di rinnovo in funzione della concentrazione di CO2 in ambiente.

L’impianto fotovoltaico copre una percentuale di fabbisogno energetico annuo pari a oltre il 9%, mentre il contratto di fornitura elettrica prevede che la totalità dell’energia acquistata sia prodotta mediante fonti energetiche rinnovabili. I materiali previsti hanno una percentuale di riciclato e sono estratti e lavorati regionalmente, riducendo l’impatto ambientale.

Inoltre, i rifiuti da costruzione sono stati conferiti in centri di recupero e riciclo. La qualità dell’ambiente interno è garantita mediante un tasso di ricambio aria elevato e l’utilizzo di materiali di finitura interna che non contengono Cov (Composti organici volatili) e formaldeide.

La scheda

Nazione: Italia
Cliente: Decathlon Italia srl
Team: Politecnica Ingegneria e Architettura
Incarico: project management, progettazione, sicurezza e direzione lavori
Data progetto: 2000/in corso
Realizzazione: 2000/in corso
Superficie d’intervento: lotti medi da 40.000 m2
Superficie realizzata: fino a 5.500 m2

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