«Il sistema di isolamento termico a cappotto dell’involucro edilizio rappresenta una priorità nelle strategie di riqualificazione energetica del parco immobiliare europeo. I dati ne confermano l’efficacia e sostenibilità, specialmente in Italia».
È questo il messaggio d’apertura dei relatori della conferenza di presentazione del sondaggio Cortexa confermato dai dati che riportiamo.
Tra le principali sfide della nostra epoca rientra la necessità di promuovere un’edilizia sempre più sostenibile, sicura, che garantisca comfort e tuteli la salute. Il settore abitativo europeo è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra e, di conseguenza, contribuisce ad acuire problematiche ambientali e sociali, quali la dipendenza e la povertà energetica.
La versione del Pniec di giugno 2024 quantifica in circa 2,6 milioni il numero di famiglie italiane che nel 2022 non sono state in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, pari al 9,9% delle famiglie residenti.
I dati Enea relativi all’impiego delle risorse destinate agli interventi effettuati con l’Ecobonus rilevano che il Ssistema a cappotto è quello che più di tutti contribuisce all’obiettivo di riduzione dei consumi energetici e che il costo per kW/h di energia risparmiata con il sistema a cappotto è inferiore al costo di tutte le altre tipologie di interventi finanziati.
I dati di Eae, l’associazione europea dei produttori di sistemi a cappotto, confermano che l’isolamento termico delle pareti esterne è quello che offre le più ampie opportunità di miglioramento in termini di risparmio energetico specialmente in Italia[4], dove il 30% del risparmio energetico totale dovuto alle ristrutturazioni si ottiene isolando l’involucro dell’edificio.
I dati in Italia
L’Italia rappresenta oggi il più grande mercato in Europa per il sistema a cappotto. Con 50 milioni di metri quadri realizzati nel 2023, ossia i metri quadri necessari per isolare la facciata di 83.300 condomini di 4 piani, nella classifica di Eae, associazione europea di produttori di sistemi a cappotto, il nostro Paese occupa la prima posizione.
Stefano Deri | Presidente Cortexa
Il mercato del sistema a cappotto è cresciuto molto nel periodo 2022-2023, anche grazie agli incentivi fiscali. Come Cortexa abbiamo lanciato un sondaggio rivolto a 700 progettisti italiani e rileviamo che oggi, anche in assenza del Superbonus, l’importanza del sistema a cappotto e il suo ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ed efficienza in edilizia in Italia è percepito come cruciale.
Tuttavia, è necessario effettuare una programmazione di lungo termine per realizzare il piano ambizioso previsto dalla Direttiva Epbd, detta anche direttiva “Case Green”. In assenza di questo piano, stimiamo una decrescita del mercato del 30%, sia nel 2024 che nel 2025.
Sul sondaggio Cortexa
Desidero in primo luogo ringraziare i 700 progettisti che hanno dedicato il loro tempo alla partecipazione alla più grande indagine condotta sino a oggi in Italia sul tema della sostenibilità in edilizia dal punto di vista del progettista. Dall’indagine emerge un cambiamento profondo e positivo nella percezione del ruolo della qualità dei sistemi da costruzione, della loro corretta progettazione e posa in opera.
I progettisti chiedono certificazioni ufficiali dei sistemi, imprese dalle competenze certificate, l’identificazione da parte del Governo delle priorità anche nella scelta di incentivare esclusivamente soluzioni in grado di fornire un contributo certo alla riduzione di consumi ed emissioni, quale il Sistema a Cappotto.
Noi lavoriamo dal 2007 alla diffusione di una cultura del costruire sostenibile e delle riqualificazioni integrate, dove il sistema a cappotto gioca un ruolo chiave, in quanto in grado di eliminare e prevenire i principali sprechi di energia dell’edificio. Come Cortexa abbiamo fortemente voluto e collaborato allo sviluppo delle norme Uni/Tr 11715 per la progettazione e posa del sistema a cappotto, interamente basata sul Manuale Cortexa, e Uni 11716 e per la certificazione delle competenze dei posatori di cappotto.
Dal 2007 promuoviamo il sistema a cappotto di qualità, fornito come kit da un unico produttore, dotato di Eta e marcatura Ce. Perché la Direttiva “Case Green” diventi realtà e porti dei benefici reali ai cittadini e allo Stato, chiediamo, assieme ai progettisti, qualità e rigore: che le norme per la progettazione e la posa, la certificazione delle competenze e il sistema a cappotto certificato come kit diventino requisiti indispensabili per accedere agli incentivi fiscali.
Concludo sottolineando che non possiamo aspettarci che la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Case Green siano a carico dei privati cittadini, soprattutto dei meno abbienti. È necessario un piano di sviluppo e di incentivazione chiaro, per la stesura del quale ci mettiamo a completa disposizione con le nostre competenze.
Hanno illustrato il sondaggio
Indagine del centro studi Cortexa su 700 progettisti
Cortexa ha chiesto a 700 progettisti italiani di partecipare a un’indagine volta a comprendere prospettive, aspettative e bisogni dei progettisti per rendere reale la sostenibilità in edilizia. L’indagine s’innesta in un più ampio progetto di Cortexa, Etics for -55%, finalizzato a rendere sempre più tangibile il contributo del sistema a cappotto per la sostenibilità in edilizia.
Professione e esperienza degli intervistati
Il 90% dei partecipanti, provenienti per lo più dal Nord Italia (66%) sono ingegneri, architetti e geometri che hanno maturato una significativa esperienza in interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con il coinvolgimento del sistema a cappotto.
Più del 40% dei partecipanti ha realizzato oltre 10 interventi di questa natura. I principali interventi di riqualificazione energetica riguardano gli edifici residenziali esistenti: il 55% degli intervistati si è occupato della riqualificazione di abitazioni indipendenti e il 27% di condomini.
Il progettista e i committenti
L’indagine di Cortexa ha esplorato anche il mondo dei committenti, mediante il punto di vista dei progettisti, questi i dati emersi:
Per il 72% dei progettisti la disponibilità di incentivi fiscali è determinante affinché i committenti procedano con gli interventi di riqualificazione. La mancanza di incentivi influisce moltissimo sulla decisione di riqualificare nel Centro Italia (73%), Isole (70%) e Sud Italia (59%). Meno al Nord.
Oltre il 60% dei committenti è scarsamente informato sulla Direttiva “Case Green”, mentre oltre il 30% non ne sa nulla. Il 70% dei progettisti ritiene invece che i committenti siano ben informati sugli incentivi fiscali in vigore.
La misura di efficientamento energetico dell’edificio più proposta dai progettisti ai committenti è l’efficientamento dell’involucro edilizio mediante Sistema a Cappotto (88,15%): è finalmente passato il concetto che senza prima rendere efficiente l’involucro non è sensato investire, ad esempio, in fonti alternative di energia. L’unica energia realmente sostenibile è quella risparmiata.
Il Sistema a Cappotto viene scelto dai committenti prevalentemente per migliorare il comfort della propria abitazione (30% delle risposte) a differenza di quanto era emerso in un precedente sondaggio Cortexa del 2022, in base al quale il Sistema a Cappotto veniva scelto prevalentemente per raggiungere i requisiti di accesso agli incentivi fiscali o per ridurre i costi in bolletta.
L’aumento delle temperature negli ultimi anni ha evidenziato l’esigenza di proteggere le abitazioni anche dal caldo, per ottenere comfort abitativo senza un incremento drastico dei costi per il raffrescamento. Nel sondaggio 2024 questo dato è particolarmente rilevante al Sud, nelle Isole e al Centro (rispettivamente 38%, 36% e 30%) rispetto al Nord (28%), dove la motivazione di scelta principale è il risparmio in bolletta.
Le pareti di un edificio isolate con Sistema a Cappotto acquisiscono un’elevata capacità termica, che consente di mantenere stabile la temperatura interna, riducendo il fabbisogno di raffreddamento degli edifici in estate e nei climi caldi.
La principale obiezione del committente nella scelta del Sistema a Cappotto, secondo il progettista, è il costo elevato (44%): si tratta di una percezione errata. Secondo i dati ufficiali di Enea relativi agli interventi incentivati con Ecobonus, la coibentazione dell’involucro dell’edificio è la misura più efficace: garantisce un elevatissimo risparmio energetico al più basso costo per kW/h di energia risparmiata. Tuttavia, per via della complessità dell’intervento in facciata, la coibentazione dell’involucro è meno praticata ed è meritevole, per essere praticata su larga scala, di un supporto fiscale adeguato.
Progettista, sistema a cappotto e sostenibilità
Oltre il 70% dei progettisti si dichiara poco informato sui contenuti della direttiva europea Epbd (detta anche direttiva Case Green), che viene ritenuta importante dal 71% e fondamentale dal 20% di loro per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare.
I progettisti ravvisano nella mancanza di incentivi a lungo termine (80%) e di imprese formate, esperte e certificate (45%) i maggiori ostacoli all’implementazione della direttiva europea sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici.
Per il 76% dei progettisti il sistema a cappotto è determinante per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “Case Green”, in quanto è la misura chiave per ridurre gli sprechi di energia dell’edificio.
Tuttavia, il 73% dichiara che non è sufficiente scegliere un “cappotto qualunque”, bensì un Sistema dotato di tutte le certificazioni necessarie, come raccomandato da Cortexa sin dal 2007: kit fornito da un unico produttore, dotato di eta e Marcatura Ce, progettato e posato a regola d’arte.
Per il 70% dei progettisti la certificazione «Casa Clima» è il principale protocollo che determina la sostenibilità di un edificio. Cortexa ravvisa anche in questa informazione una significativa evoluzione del mercato. Il protocollo Casa Clima è infatti quello che più di tutti si occupa di garantire non solo la corretta scelta e progettazione del Sistema a Cappotto, bensì ne verifica anche la corretta esecuzione. Vale a dire che gli attori della filiera edile stanno chiedendo certezze e qualità per tutto il processo di progettazione, costruzione e riqualificazione.
Il 41% dei progettisti richiede un supporto formativo e consulenziale sulla progettazione del sistema a cappotto da parte dei produttori, a sottolineare ulteriormente l’esigenza di essere messi nelle condizioni di progettare ed eseguire lavori a regola d’arte.
Per il 54% è fondamentale avere più chiarezza sulle soluzioni incentivabili che consentono un reale risparmio energetico. Questo dato è molto importante e fa riferimento a tutti i materiali edili che si propongono come isolanti ma non lo sono: questi materiali “miracolosi” non sono una reale alternativa all’isolamento termico a cappotto e, in virtù delle loro scarse prestazioni, non dovrebbero rientrare negli interventi che beneficiano degli incentivi fiscali.
Il 57% dei progettisti vorrebbe potere accedere a liste di imprese esperte e formate. Attualmente, i posatori di sistemi a cappotto con competenze volontariamente certificate secondo la norma Uni 11716 sono circa 6.000 (-33% rispetto a giugno 2022). Questo calo è legato alla riduzione degli incentivi fiscali e non lascia ben sperare sulla qualità di una eventuale massiccia ripartenza degli interventi di riqualificazione legati alla “Direttiva Case Green”.
Per l’85% dei progettisti i committenti interpretano la sostenibilità in edilizia come la riduzione dei consumi energetici degli edifici. Ancora una volta, il dato conferma che è passato il concetto chiave di efficientamento: inutile investire su qualsiasi altra misura, se prima non vengono eliminati gli sprechi di energia degli edifici.