Con Alessandro Bucci Architetti Conad realizza una nuova formula di centro commerciale recuperando e riqualificando l’area dell’ex Acetificio Venturi in un contesto già urbanizzato. La galleria, permeabile e porosa diventa un percorso urbano integrato nella città circostante.
I centri commerciali intesi come elemento unitario, fisico e gestionale, che aggrega attività di vendita al dettaglio, di servizio e di intrattenimento appaiono in Italia negli ‘70 e trovano il loro massimo sviluppo nel decennio successivo. Il modello di riferimento sono i “centre commercial” francesi che a loro volta traducono, in chiave europea, gli “shopping mall” nati nel primo dopoguerra negli Usa.
Le chiavi del successo di questi nuovi organismi edilizi sono la facile accessibilità, spesso ubicati in aree periferiche su grandi direttrici viarie e con sterminate aree di parcheggio, e la volontà di creare un microcosmo che offra alle famiglie l’illusione di risparmiare soldi e tempo.
La finalità è la realizzazione di una sorta di bolla pressoché autosufficiente e disinteressata alle relazioni con l’intorno volta ad indirizzare l’utente, tramite progetti degli interni estremamente raffinati sotto il profilo psicologico, verso l’acquisto pilotato non solo dei generi di cui aveva bisogno ma di una serie di altri beni e servizi strategicamente collocati nel centro commerciale.
Emblematica l’esperienza di Bob Noorda, affiancato da un team di specialisti, per Coop. Il pluripremiato designer olandese aggiorna l’immagine coordinata di tutti i punti vendita del gruppo creando una brand identity che travalica i limiti della grafica ed entra in quelli della sociologia.
Forme, colori, materiali, luci, ma anche odori e suoni vengono appositamente codificati per spingere gli utenti al consumo. Lo slogan “la Coop sei tu” incarna l’aspirazione di creare una nuova comunità.
L’attenzione è quindi tutta rivolta all’interno mentre l’involucro diventa meramente funzionale e accessorio generando, in tutto il nostro territorio nazionale, centinaia di scatoloni amorfi.
All’inizio del terzo millennio la Commercianti Indipendenti Associati, meglio nota come Conad, volge la sua attenzione al mercato dei progettisti per trovare un partner adatto a sviluppare un nuovo modello per i propri punti vendita.ba
Il precedente standard era entrato in crisi da tempo perché non più in grado di assecondare le esigenze dei clienti, sempre più smaliziati, e perché caratterizzato da edifici talmente energivori e dispersivi, da rendere più efficace, economicamente, la realizzazione di nuove strutture piuttosto che il re-styling delle esistenti.
Formula centro commerciale Conad
La scelta cade su Alessandro Bucci Architetti di Faenza, Aba in acronimo, con i quali Conad sperimenta la seguente formula. I nuovi centri saranno realizzati recuperando aree dismesse inserite in un contesto già urbanizzato; lo spazio della galleria dovrà essere permeabile e poroso divenendo un vero e proprio spazio urbano legato ai percorsi della città circostante; i fronti saranno curati e armonizzati con il contesto ma senza mimetismo; il complesso ingloberà anche funzioni residenziali.
Una piccola grande rivoluzione che il sodalizio applica con successo nell’area dell’ex distilleria Neri di Faenza, nell’ex fiera di Rimini e nel progetto, che qui presentiamo, dell’ex acetificio Venturi di Lugo.
Nuovo fronte urbano
In questo caso ci troviamo in un contesto di transizione. Sul lato sud si trova un minuto tessuto misto produttivo-residenziale, sul lato nord uno scalo ferroviario.
Aba, per confrontarsi con il quartiere meridionale, costruisce un nuovo fronte urbano composto da quattro volumi, tre direzionali su due livelli e uno residenziale su tre.
Sull’altro lato pone il grande volume del supermercato ma lo frammenta alleggerendone l’impatto visivo ma sfruttandone la massa per proteggere il comfort acustico degli spazi interni.
Fra questi due ambiti si colloca la galleria commerciale concepita come strada coperta percorribile indipendentemente dalle necessità di accedere al supermercato. Infatti, su questa affacciano anche gli uffici comunali del settore welfare, ceduti all’amministrazione di Lugo a scomputo degli oneri, e alcuni spazi dedicati a servizi sanitari.
Lo spazio a doppia altezza, collegato all’interrato tramite un comodo tapis roulant, risulta molto piacevole e vivo anche grazie alla presenza del verde e di un efficace funzionamento dei lucernari.
Questi fungono non solo da elementi di captazione della luce solare ma anche da camini di ventilazione che innescano moti convettivi naturali che semplificano il ricambio e il raffrescamento degli ambienti indoor.
Prefabbricazione
Nell’esterno i vari corpi di fabbrica trovano una loro consonanza grazie a una partitura di telai in carpenteria di acciaio che interessano tutti i fronti. Questi reticoli vengono variamente tamponati con elementi metallici, in vetro, trasparente o retro-laccato, e a intonaco. In questo modo i prospetti acquistano profondità chiaroscurale e si armonizzano con l’intorno assorbendone idealmente i materiali e i colori.
Se non si decidesse di utilizzare il parcheggio ipogeo, ove la struttura rimane nuda e cruda, non si avrebbe nessun sentore che l’intero edificio è stato costruito con elementi prefabbricati tradizionali.
I centri commerciali, nella declinazione di Conad-Aba, sono divenuti, a pieno titolo, dei “luoghi” superando l’analisi dell’etno-antropologo francese Marc Augé che li poneva fra i modelli più emblematici e deteriori di “non-luoghi”. Da sinonimo di edifici di scarsa qualità, sia costruttiva che formale, sono divenuti esempio di sperimentazione tipologica e costruttiva.
Il commento di Alessandro Bucci Architetti
Dismessa da oltre quarant’anni, l’area dell’ex acetificio Venturi è stata restituita alla città di Lugo dopo un attento progetto di rigenerazione, trasformazione e riconnessione urbana.
Rappresenta una nuova polarità di servizi (spazi commerciali e per la ristorazione, uffici del welfare del comune di Lugo, appartamenti e diversi servizi sanitari che verranno insediati in futuro), e punta sulla diversificazione delle offerte per assicurare un flusso di visitatori continuo nelle varie ore della giornata.
Il complesso si compone di diversi volumi in relazione tra di loro. La composizione delle facciate è unificata dalla presenza di una pelle esterna realizzata mediante un traliccio di lame in alluminio verniciate. Anche le facciate in vetro retro-laccato, che identificano il blocco del supermercato, sono state progettate per dialogare con gli altri fabbricati, richiamando la composizione verticale dei prospetti.
La scheda
Cliente: Commercianti Indipendenti Associati
Progetto: Alessandro Bucci Architetti
Team di progetto: Silvia Ancarani, Barbara Assirelli, Enrico Bertozzi, Diletta Bracchini, Gabriele Convertino, Luca Landi, Elena Mambelli, Stefano Martinelli, Francesca Mura, Michele Vasumini
Strutture: Marco Peroni Ingegneria
Impianti meccanici ed elettrici: Studio Energia, Faenza
Imprese costruttrici: Opere edili, Petas srl e Pi 2000 srl
Impianto elettrico: Sbe Impianti srl
Impianto idraulico: Idrotermica Soc. Coop
Info: www.alessandrobucciarchitetti.it
Realizzazione: Lotto 1 giugno 2019 – ottobre 2021 Lotto 2 in corso
Fotografie: Pietro Savorelli
di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini