Inarcassa (De Maio): bene il piano casa del Mit, occorre il fascicolo digitale del fabbricato

Andrea De Maio | Presidente della Fondazione Inarcassa
Andrea De Maio | Presidente della Fondazione Inarcassa
Andrea De Maio |
Presidente della Fondazione Inarcassa

Il “Piano Casa” promosso dal Mit rappresenta un passo in avanti molto importante per elaborare insieme alle organizzazioni partecipanti al tavolo di lavoro nuove idee e proposte per affrontare l’emergenza abitativa. Come Fondazione Inarcassa, ringraziamo il ministro Salvini per averci voluto coinvolgere e siamo impegnati a portare il nostro contributo mettendo in evidenza l’importanza del tema sicurezza per le nostre case.

Quanto recentemente accaduto a Pistoia è l’ennesima dimostrazione della fragilità del patrimonio edilizio che, se sottoposto a continue modifiche e trasformazioni, rischia di essere compromesso sotto l’aspetto funzionale e, soprattutto, della sicurezza.

Purtroppo, quello di Pistoia non è un caso isolato. Solo l’estate scorsa si è sfiorata la tragedia a Torre del Greco con il crollo di una intera palazzina. Occorre, allora, garantire il diritto alla casa e assicurare al contempo la massima sicurezza per chi la occupa, investendo nuove risorse per mettere a punto un “piano casa” strutturale in grado di traguardare un orizzonte temporale di almeno 20 anni.

Bene, dunque, la previsione fatta dal Mit di impiegare nei prossimi anni almeno 100 milioni per finanziare le principali attività in materia di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio.

Vogliamo portare all’attenzione del ministro Salvini e degli stakeholder l’esperienza e la competenza degli architetti e ingegneri liberi professionisti impegnati nelle attività di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio. Per questo abbiamo condiviso con i promotori del tavolo di lavoro un documento di proposte declinate su ognuna delle linee d’azione individuate nell’ultima legge di Bilancio sul tema del disagio abitativo.

In primis proponiamo che, partendo dall’analisi delle esigenze anche in relazione alle dinamiche demografiche, venga sempre effettuata preliminarmente un’analisi di convenienza tecnico-economica che giustifichi l’eventuale recupero e/o riconversione degli edifici esistenti rispetto a demolizioni e ricostruzioni in sede.

In secondo luogo, riteniamo fondamentale istituire l’obbligo del fascicolo digitale del fabbricato, strumento utile per monitorare lo stato di conservazione del patrimonio edilizio, individuando potenziali situazioni di rischio, e programmare nel tempo interventi di ristrutturazione e manutenzione.

di Andrea De Maio,
presidente della Fondazione Inarcassa

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