Sakura, Vienna: il social housing con stile di Nerma Linsberger

Si chiama Sakura ed è un intervento di social housing a Vienna, volto a migliorare le condizioni di illuminazione ed esposizione degli appartamenti al sole. Come prima cosa è stato ripensato il taglio del cortile interno, inizialmente a classica T, secondo l’impostazione dell’edilizia economico-popolare degli anni Quaranta, e riproposto con una prospettiva a V, che rende più dinamico il percorso interno e anche meglio esposto.

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Vista notturna del complesso Sakura a Vienna
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Passerelle e corridoi interni creano fossi di connettività, incontro e comunicazione

L’accesso ai vari appartamenti avviene tramite ballatoi interni che distribuiscono i flussi, creando anche l’integrazione tra gli occupanti dell’edificio. Inoltre per favorire l’integrazione dei vari gruppi sociali, il progetto ha previsto ampi spazi comuni, con gradi diversi di privacy, come la cucina e le sale riunioni. Il taglio degli appartamenti è stato studiato per ottimizzarne la vivibilità anche in spazi ridotti, con diversi tagli modulari che possono essere accorpati per creare alloggi più grandi. Questa grande flessibilità diventa particolarmente funzionale per ospitare nuclei famigliari di diverso tipo, dai sigle alle coppie o famiglie numerose.

L’edificio ha un grande impatto visivo, seppur ottenuto con soluzioni di costo contenuto. Esternamente è avvolto da una maglia metallica semitrasparente che funge sia da schermo solare, ma anche protegge alla vista, garantendo una certa privacy interna. La maglia riporta un disegno floreale, realizzato con un gioco di pieni e vuoti, che alleggerisce l’impatto crudo del materiale metallico, conferendo grazia e leggerezza.

(Laura Verdi)

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Facciata rivestita in maglia metallica che scherma come una sorta di rise solei e protegge alla vista. Un gioco di pieni e vuoti diversifica la visione d’insieme

LA SCHEDA

Intervento: Sakura-Social housing

Location: Vienna
Anno di realizzazione: 2016
Progetto: Nerma Linsberger – www.nermalinsberger.com
Foto: Andreas Buchberger, Thomas Hennerbichler

 

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