Con i suoi 473 anni Salvador de Bahia è una delle città più antiche d’America e del Brasile. La sua caratteristica è di riunire due città in una: quella bassa in pianura e quella alta su aspri rilievi, che dialogano con albe e tramonti mozzafiato, in contrasto con le acque del mare. Una città nota in tutto il mondo per il suo paesaggio (non solo storico e costiero, ma anche ricco di una prorompente vegetazione), la sua popolazione, la sua multiculturalità, il suo sincretismo religioso e la sua architettura. È anche il palcoscenico per progetti incredibili come quelli dell’architetto Lina Bo Bardi. Alcuni: il restauro del Solar do Unhão, Casa Benin, il Teatro Gregório de Mattos, il ristorante Quati sulla Ladeira da Misericórdia.
L’architettura bahiana si distingue per un mix stratigrafico di epoche diverse: coloniale, eclettica, moderna e contemporanea. In questo contesto si inserisce il negozio Baú + Objetos dello studio soteropolitano (cioè di Salvador) Manarelli Guimarães, fondato nella capitale bahiana, ma attivo su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una ristrutturazione architettonica che porta l’innovazione attraverso un dialogo con la tradizione, ma in chiave contemporanea.
In un locale di circa 600 metri quadrati sul viale Alameda das Espatódeas, nel lussuoso quartiere Caminho das Árvore, il maggior polo commerciale di Bahia, è stato creato uno spazio che potesse incorporare diversi showroom, un occhio attento alla produzione del design straniero, senza dimenticare quello brasiliano e, in particolar modo, quello bahiano.
Attraverso un sapiente equilibrio di materiali diversi e del verde, gli architetti hanno ottenuto uno spazio permeabile sia in senso orizzontale sia verticale grazie alle doppie altezze e al gioco delle vetrate, che si affacciano su piccoli giardini esterni ricavati lungo i muri di confine.
Un «luogo non luogo», quasi dematerializzato per la semplicità della sua struttura dove la luce e lo spazio la fanno da padroni ma, allo stesso tempo, un ambiente con una forte impronta bahiana grazie all’uso di materiali prettamente locali come il legno di biriba, la pietra portoghese e le piante locali. Il verde è usato in modo più o meno controllato evidenziando un gioco tra natura, cultura e permeabilità della luce.
La facciata in legno di biriba annerito accoglie il visitatore e lo invita a un percorso che, attraverso un tunnel iniziale in penombra, lo conduce su una passerella di cristallo trasparente, che permette di galleggiare su un letto di pietra e di immergersi in una foresta di colonne di cemento grezzo, sulla cui sommità sono disposte piante a cascata. Si arriva così in un interno arioso, pieno di luce e del caldo abbraccio di Bahia.
La struttura edilizia è ridotta all’essenzialità e volutamente lasciata a vista. Gli architetti hanno letteralmente decostruito lo spazio per portarlo alla sua essenza e, attraverso il gioco dei materiali e degli oggetti in vendita, renderlo sempre diverso e in costante mutamento. Le ambientazioni create permettono al cliente di immaginare che gli oggetti stranieri e quelli di Bahia siano a casa propria.
Per ottenere il massimo della fluidità dello spazio e della luce anche i volumi chiusi del bagno e dell’ufficio sono fatti svanire: quello del bagno grazie all’uso di pareti specchiate, mentre l’ufficio è semplicemente schermato da pareti vetrate.
di Camila Gomes Sant’Anna, Università Federale di Goiás e Chiara Scandaletti (da YouBuild n.20)
LA SCHEDA
Luogo: Salvador de Bahia, Stato di Bahia (Brasile)
Committente: Baú + Objetos
Progetto: ManarelliGuimarães
Paesaggio: Lánavaranda
Fotografie: Gabriela Daltro
Disegni: courtesy ManarelliGuimarães
Superficie: 584 mq
Progettazione: 2019
Realizzazione: 2019- 2020
Info: www.manarelliguimaraes.com