Nuovi uffici di una multinazionale nel settore energetico all’interno del corpo C del Comprensorio ex Olivetti a Pozzuoli. Il progetto è stato affidato a WiP Architetti, società milanese fondata a Milano nel 2000 da Federico Barbero, Nicola Di Troia e Marco Splendore. Committente è il fondo immobiliare gestito da DeA Capital Real Estate Sgr. L’intervento ha interessato una superficie di circa 3.600 metri quadrati situata al piano terra dell’edificio oltre a circa 125 metri quadrati di soppalco.
WiP ha affrontato questo lavoro consci di essere soltanto ospiti in un pezzo di storia dell’architettura e dell’imprenditoria illuminata: la fabbrica nel verde o, meglio ancora, la fabbrica-territorio. La fabbrica, infatti, nasce negli anni Cinquanta dall’incontro tra Adriano Olivetti, imprenditore illuminato, e Luigi Cosenza, architetto incaricato dello studio del Piano Regionale della Campania. A Pozzuoli la fabbrica Olivetti rappresenta un raro esempio di armonia tra architettura industriale e un contesto di straordinaria importanza paesaggistica. Il complesso, si articola in vari corpi di fabbrica caratterizzati da ampie vetrate. La distribuzione a croce richiama una geometria primaria perfettamente integrata col progetto di verde ambientale di Porcinai.
L’obiettivo che si è posto WiP Architetti nella progettazione degli spazi è stato mantenerne la vocazione industriale, sia nella scelta dei materiali che nella progettazione impiantistica. Un progetto in linea con le esigenze del cliente, che risponde a tutti gli standard qualitativi richiesti, perfettamente integrato e nel rispetto della qualità architettonica del complesso ex Olivetti.
L’area oggetto di intervento è suddivisibile in tre macro-zone: l’ingresso, il corpo centrale (consistente in piano terra con annessa porzione di soppalco adibita a postazioni di lavoro e sale riunioni) e l’area posta perpendicolarmente al corpo centrale (adibita a postazioni di lavoro, sale riunioni, auditorium e locali tecnici).
Dopo una prima fase di strip out, si è prevista una ristrutturazione completa degli spazi sia dal punto di vista edile che impiantistico con l’obiettivo di garantire la massima flessibilità. Spazi a tutt’altezza con impianti a vista che diventano parte integrante dell’architettura industriale, perfettamente integrati e nel rispetto della qualità architettonica del sito.
Per lo sviluppo del progetto, è stata data molta importanza alla luce naturale e al conseguente dialogo tra gli open-space e gli spazi verdi esterni. Sono state sostituite le ampie finestrature, con affaccio sul mare e sul Vesuvio, mantenendo le dimensioni e tipologie originali con look industriale per non snaturare l’architettura del complesso, in linea con i vincoli della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.
Internamente gli ampi open-space sono stati dotati di pareti verdi che valorizzano l’ambiente e sono in grado di purificare l’aria, ridurre i rumori, indurre alla concentrazione e alla produttività, e ridurre lo stress, pannelli acustici a soffitto che mascherano parzialmente gli impianti a vista e offrono elevato isolamento contro il rumore interno e illuminazione differenziata a seconda della destinazione d’uso dello spazio, con livelli di illuminamento tali da soddisfare il comfort visivo richiesto.
Il sistema illuminotecnico è stato curato da Performance in Lighting, ed è concepito in modo da inserirsi rispettosamente nell’operato di alcuni tra i più grandi protagonisti della rinascita dell’industria italiana del secondo dopoguerra.
L’illuminazione ha un ruolo fondamentale nella valorizzazione e fruizione degli spazi, quindi la fase progettuale ha richiesto una attenta pianificazione in grado di armonizzare tre differenti linee guida: grande attenzione al risparmio energetico, illuminazione studiata ad hoc per favorire il benessere degli operatori, migliorando l’operatività ed evitando l’affaticamento visivo e dialogo dinamico con l’illuminazione naturale che investe l’edificio.