Una discreta tradizione di studi ha equiparato gli spazi aperti urbani all’ambiente domestico, spiegandoli come «grandi interni» delle città. Parti di un organismo unitario che possono essere considerate come le stanze di una casa per via delle affinità che si possono stabilire tra le pareti di un vano e i fronti del costruito, tra la successione di ambienti e la concatenazione di vuoti; elementi messi in relazione da un suolo disegnato e modellato come un grande piano di connessione.
Questa semplice analogia fa emergere due dei requisiti immancabili di un buon progetto di spazio pubblico. Il primo, risiede nella capacità di presentarsi come un luogo caratterizzato da una identità specifica, chiara e riconoscibile. Il secondo, di disporre di un efficace programma narrativo al suo interno e della capacità di porsi in relazione con gli elementi che fanno da caposaldo al suo intorno.
Si tratta di temi che sono stati al centro delle riflessioni che hanno guidato lo studio Drom di Rotterdam nella stesura del progetto di piazza Azatlyk, a Naberežnye Čelny (Tartaria, Russia), nuovo spazio pubblico plurale, dinamico e vibrante.
Il lavoro degli architetti è partito dalla analisi dello spazio esistente e del contesto di pertinenza, muovendo da una scelta molto semplice e allo stesso tempo coraggiosa. Hanno così deciso di rompere la forma autoreferenziale dell’impianto preesistente, basato su un asse centrale che avrebbe dovuto collegare il municipio con il museo di Lenin, mai realizzato, in favore di una multi-assialità in grado di impostare nuove relazioni tra i punti nodali che si dispongono al contorno del vasto spazio pubblico, in modo da garantirne dinamicità e abitabilità.
Si genera così una nuova promenade su cui affacciano padiglioni, spazi gioco e una piattaforma panoramica a spirale, verniciata in arancione Kamaz, colore tipico degli autocarri prodotti in città. Ciò permette la suddivisione dello spazio centrale in tre diverse stanze, ognuna dotata di un carattere peculiare. A est, la piazza degli eventi è un ambito urbano che viene utilizzato anche per i mercati settimanali all’aperto. Accanto si trova la piazza verde, un luogo rilassante con un anfiteatro e un ampio prato che evidenzia il variare delle stagioni, infine, la piazza della cultura, valorizzata tramite la disposizione di una vasca circolare poco profonda per il gioco.
Tutti questi spazi sono caratterizzati da una presenza architettonica dotata di un certo grado di ibridazione: l’anfiteatro contiene al suo interno una caffetteria, la piattaforma panoramica a spirale aggiunge una dimensione verticale allo spazio e la piscina circolare viene convertita, in inverno, in una pista di pattinaggio su ghiaccio. Un altro elemento che conferisce un carattere particolare all’ambiente è la presenza di alcuni movimenti di suolo, colline piantumate, disposte in modo da proteggere gli spazi dai forti venti trasversali e dal sole.
L’insieme è contraddistinto da una attenzione costante nella scelta dei materiali e degli elementi di arredo. Ciò è evidente nelle pavimentazioni, che variano in base alla natura e al senso degli spazi, oltre che negli arredi urbani e negli elementi di illuminazione, realizzati su disegno da produttori locali. Non manca una cura specifica nella scelta del verde che ha privilegiato specie locali di tigli, aceri rossi e abeti rossi e blu. Tutti questi aspetti hanno favorito la naturale integrazione dei nuovi spazi nel centro città con un progetto attento all’ambiente, resiliente e finanziariamente sostenibile.
di Andrea Oldani, Politecnico di Milano (da Youbuild 17)
LA SCHEDA
Progetto: Piazza Azatlyk
Luogo: Naberežnye Čelny (Repubblica del Tatarstan, Russia)
Cliente: Strelka KB, DOM.RF
Progetto: DROM (Timur Karimullin, Sofia Koutsenko, Timur Shabaev)
Collaboratori: Asaf Barnea, Aga Batkiewicz, Valentina Ciccotosto, Elif Gözde Öztoprak, Roos Pulskens, Pratyusha Suryakant
Consulenti: Strelka KB, KMT-PRO, NOVASCAPE
Info: d-r-o-m.com
Anno: 2017/2020
Area sito: 7.8 Ha
Costo: 4.500.000 €