Regole, misure, valutazioni e nuove iniziative nei cantieri post covid-19

Cantiere a Milano

di Roberto Maran

A.  LA SITUAZIONE

Il 18 maggio si è concretizzata una ulteriore evoluzione della Fase 2. La Fase 2 della Fase 2, come hanno cominciato a chiamarla. Alcune prime considerazioni e valutazioni sulla sicurezza dei e nei luoghi di lavoro in relazione alla ripresa delle attività vanno sicuramente fatte. Considerazioni generali, perché tutti i luoghi di lavoro hanno le loro complessità e stanno evidenziando le loro problematiche specifiche. Ma, poi, per la sua dimensione e per il suo rilievo. Valutazioni nel comparto edile e nel mondo dei cantieri in particolare che è uno dei luoghi lavorativi più dinamici con tante diverse lavorazioni, con una pluralità di figure e soggetti che garantiscono la realizzazione delle opere e con una serie di elementi di rischio specifici che vanno opportunamente prevenuti e gestiti.

È sicuramente utile analizzare ciò che si è fatto e che si sta facendo dall’avvio della fase 2, in riferimento al Dpcm 26/4/2020 (il decreto che ha dato l’avvio alle riaperture, per intenderci) e più specificatamente al suo allegato 7, il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus covid-19 nei Cantieri (di seguito semplicemente Protocollo).

Senza voler rappresentare la molteplicità delle problematiche normative e giuridiche che ruotano intorno alla riapertura dei cantieri, l’obiettivo è comprendere meglio alcuni punti prioritari sul piano gestionale e comunque di mettere in evidenza gli aspetti più difficoltosi ed anche nuove interessanti iniziative che si stanno avviando. Cercando di fornire qualche ulteriore supporto a tutte le persone che in questo momento stanno lavorando nei cantieri con molte difficoltà e tante domande aperte.

 

B.  IL PROTOCOLLO PER LA FASE 2

I dati sanitari evidenziano una situazione infettiva in Italia, almeno in molte regioni, più contenuta e controllata. Tuttavia, sappiamo tutti che il virus non è completamente scomparso. La spinta verso la Fase 2 e verso le riaperture delle attività va quindi ricondotta, è chiaro, anche ad inderogabili esigenze di tipo economico. Esigenze spesso molto gravi che tutti possiamo toccare con mano nella vita di tutti i giorni.

Il quadro in cui si stanno riavviando i diversi settori. In particolare, si sono riaperti i cantieri è dunque un contesto ibrido, fatto di operatività ma anche di prudenze, cautele e regole di sicurezza quali il distanziamento sociale, i dispositivi di protezione individuale, le sanificazioni e così via. Sono regole, principi e comportamenti che, per loro stessa natura, non si vanno solo ad affiancare alla attività lavorativa quotidiana, ma vi entrano in profondità e la vanno a modificare spesso in maniera così rilevante da metterne in dubbio la effettiva sostenibilità.

Nuova quotidianità è stato battezzato questo scenario in cui stiamo andando a riavviare i vari tipi di attività ed a riaprire i cantieri. Una prima conclusione che si può trarre da queste considerazioni è che chi dice «riapriamo le attività e così torniamo alla nostra normale vita quotidiana» commette un errore grave per sé e per gli altri. Quello che effettivamente possiamo dire in questo momento è «cominciamo a riaprire le attività, andando con prudenza verso una nuova quotidianità di cui al momento non sappiamo tutte le caratteristiche e la effettiva durata».

Regole per i cantieri
Regole per i cantieri

Dobbiamo infatti tenere bene in mente che del covid-19 non sappiamo tutto e soprattutto non abbiamo ancora un vaccino e neanche una cura specifica e risolutiva. Il Protocollo costituisce allora, come ben indicato, una modalità di contrasto e contenimento, una sorta di manuale il cui utilizzo riduce in modo rilevante i rischi presenti nella operatività quotidiana. Contiene prima di tutto un insieme di regole che vanno rigorosamente rispettate e poi anche tante indicazioni che vogliono orientare i comportamenti diffusi di tutti coloro che, a vario titolo, entrano in un cantiere edile.

Il Protocollo va visto, inoltre, come un supporto all’apprendimento ed alla interiorizzazione di nuovi modi di affrontare la vita lavorativa di cantiere con tutte le sue implicazioni tecniche, organizzative, sociali ed economiche. Si può fare un collegamento con la sicurezza stradale che si basa su un codice, sulla segnaletica, su avvisi, avvertimenti e consigli: limiti di velocità, sensi vietati, guida con prudenza, distanze di sicurezza, ecc.

 

C.  I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO

C1 Aspetti Generali

Per comprendere meglio il Protocollo conviene considerare subito alcuni fondamentali punti di collegamento che ne rafforzano tre volte il significato e la valenza:

  • Il Protocollo viene infatti definito condiviso, in quanto controfirmato da una molteplicità di interlocutori (1)
  • Rappresenta inoltre una specificazione settoriale del Protocollo Generale per tutte le attività, definito il 14 marzo e a sua volta integrato e controfirmato il 24 aprile.
  • Infine, per la sua rilevanza il Protocollo viene menzionato direttamente nel DPCM del 26 Aprile che lo riporta anche in allegato.

È per questo che la mancata attuazione del Protocollo Cantieri che non permetta di assicurare adeguati livelli di protezione determina la sospensione delle attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Sicurezza dei cantieri
Sicurezza dei cantieri

In altre parole è un documento di tipo prescrittivo con molti contenuti certamente onerosi e non sempre facili da mettere in pratica che occorre conoscere bene. Analizzarlo un po’ più in dettaglio può fornire qualche utile chiarimento. 

Il Protocollo, come già sottolineato, costituisce un allegato del Dpcm del 26 aprile, ed è un documento di dieci pagine strettamente collegato con il Protocollo Generale (a sua volta riportato in allegato 6 del medesimo Dpcm). Ha una prima parte di tipo più complessivo e quindi una seconda parte con un elenco di misure che i datori di lavoro devono applicare per tutelare la salute delle persone presenti nel cantiere e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro.

(1) Il Protocollo Cantieri è stato condiviso e controfirmato dal ministero Infrastrutture e Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Anci, Upi, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle Cooperative, Ferreal, Uil, Filca Cisl, Filea Cgil.

C2 Contenuti specifici

Le misure indicate nel Protocollo sono articolate in dieci punti specifici. Possono essere viste come un semplice elenco oppure, meglio, possono essere organizzate con uno schema di riferimento più chiaro e memorizzabile. Per favorirne la lettura e per collegarli al meglio alle attività gestionali di cantiere proponiamo una possibile chiave di rappresentazione in termini di Schema di Gestione, centrato su quattro aree principali:

  • AREA DELLA INFORMAZIONE
  • AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI)
  • AREA DEL CANTIERE
  • AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO
Sicurezza nei cantieri
Sicurezza nei cantieri

 

Guardiamole in dettaglio con un estratto delle misure indicate nel Protocollo. Per una lettura più approfondita delle diverse misure si rimanda naturalmente al Protocollo stesso.

  • AREA DELLA INFORMAZIONE

Il datore di lavoro deve informare tutti i lavoratori e chiunque entri nel cantiere sulle disposizioni delle autorità, in particolare, le informazioni riguardano i seguenti obblighi:

  • controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al cantiere
  • rispetto di tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in cantiere (in particolare: mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene);
  • informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale;
  • preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni della Oms.

 

  • AREA DELLE PERSONE (DIPENDENTI E FORNITORI)

Accesso fornitori esterni

Per l’accesso di fornitori esterni devono essere individuate procedure predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente. Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso ai locali chiusi comuni del cantiere per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza minima di un metro.

Precauzioni igieniche personali

È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequente e minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l’esecuzione delle lavorazioni; Il datore di lavoro, a tal fine, mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani.

Dispositivi protezione individuale

L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione è di fondamentale importanza ma è evidentemente legata alla disponibilità in commercio dei dispositivi. Qualora la lavorazione in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie

Gestione persona sintomatica

Nel caso in cui una persona presente in cantiere sviluppi febbre con temperatura superiore ai 37,5° e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente al datore di lavoro o al direttore di cantiere che dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria. Il datore di lavoro collabora con le Autorità sanitarie per l’individuazione degli eventuali contatti stretti di una persona presente in cantiere che sia stata riscontrata positiva al tampone covid-19.

 

  • AREA DEL CANTIERE

Pulizia e sanificazione

Il datore di lavoro assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni limitando l’accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi d’opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio. Nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno del cantiere si procede alla pulizia e sanificazione dei locali, alloggiamenti e mezzi. Le persone presenti devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare il frequente e minuzioso lavaggio delle mani.

 

Gestioni spazi comuni

L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano.

Organizzazione del cantiere

Le imprese potranno disporre la riorganizzazione del cantiere e del cronoprogramma delle lavorazioni anche attraverso la turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa articolazione degli orari del cantiere per quanto attiene all’apertura, alla sosta e all’uscita.

 

  • AREA DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E DELL’AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO

 

Sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute :

  • Privilegiare visite preventive, visite a richiesta e visite da rientro da malattia
  • Sorveglianza sanitaria periodica ininterrotta, come misura di prevenzione, per intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio e per informazione e formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori
  • Il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti e il datore di lavoro provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy.

Aggiornamento Protocollo

È costituito in cantiere un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS. Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale, ad iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo, comitati per le finalità del Protocollo, anche con il coinvolgimento delle autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del covid-19.

Infine, il Protocollo riporta un riferimento di particolare rilevanza gestionale relativo alla: tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti

 

D. APPROFONDIMENTI, PUNTI DI ATTENZIONE E NUOVE INIZIATIVE

Quando si è cominciato a mettere mano all’applicazione del Protocollo (prima della ripresa delle attività e poi subito dopo la riapertura dei cantieri), sono venuti fuori tanti problemi, difficoltà, dubbi e preoccupazioni.

Partendo dai datori di lavoro e poi i lavoratori stessi e quindi i direttori di cantiere, gli addetti al primo soccorso, i responsabili lavori (committente), i direttori lavori, i coordinatori per la sicurezza in fase esecutiva, i progettisti…insomma tutti hanno cominciato ovviamente a porre questioni e a fare domande. Non tutto è chiaro e non sempre le misure richieste sono facili da realizzare e gestire. Una volta introdotte le varie misure emergono poi, ancora ulteriori esigenze e carenze di supporti.

Infine, ma poi fondamentale, viene fuori forte e chiara una questione: «dopo aver applicato scrupolosamente il Protocollo, in caso di contagio, cosa succede e di chi è la responsabilità?»

 

LA RESPONSABILITÀ DI APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO

È proprio il tema della responsabilità che sta raccogliendo una attenzione prioritaria in questo periodo, partendo appunto dall’applicazione del Protocollo e dalle richieste di approfondimenti e chiarimenti provenienti dai vari soggetti coinvolti in tema di salute e sicurezza nel cantiere. Sono state inviate lettere aperte al Mit, sono poi sopravvenute delle precisazioni da parte di Inail. Insomma, una situazione applicativa certamente, come dicevamo, non facile e ancora con molte domande aperte.

Quello della responsabilità in caso di contagio è comunque il tema più complesso ed anche quello con implicazioni potenzialmente più gravi di tipo giudiziario, civile e penale. Per restare nel perimetro di questo articolo si può comunque evidenziare un aspetto che, anche se non risolutivo, è sicuramente di fondo. Con il Protocollo, infatti, il governo ha voluto fissare una ben definita regola di riferimento alle Imprese edili. Regola condivisa anche con le parti sociali.

È quindi certamente obbligatorio applicarlo e la sua applicazione concreta ed effettiva è essenziale ai fini della valutazione, in caso di contagio, delle responsabilità del datore di lavoro in quanto, per quello che oggi è noto, contiene le misure di massima sicurezza possibile. Andranno poi rapidamente precisate anche le responsabilità effettivamente assegnate ai vari soggetti preposti alla gestione della salute e della sicurezza nel cantiere, con particolare riguardo al dirigente, al preposto e quindi ai coordinatori della sicurezza (CSP e CSE), e questo è un tema ancora aperto!

 

INIZIATIVE ATTIVATE

Tenendo conto, comunque, della complessità della situazione relativa alla riapertura in sicurezza dei cantieri ed alla applicazione delle misure contenute nel Protocollo sono state avviate e realizzate numerose azioni di chiarimento, valutazione e supporto. In molti casi si tratta di riferimenti per aiutare i piccoli cantieri che possono incontrare maggiori difficoltà in questa fase.

Negli incontri e nei contatti avuti per comprendere meglio la situazione sono state evidenziate numerose iniziative di questo tipo, di seguito ne vengono segnate alcune rilevanti ed utili.

  • 1° segnalazione

Riguarda una nuova pubblicazione appena editata dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma.

Si tratta del Vademecum per i cantieri temporanei e mobili – terza edizione a seguito della emergenza coronavirus.

https://www.ording.roma.it/images/Pdf/Vademecum-3-edizione.pdf

È un documento integrato e modificato a seguito della pubblicazione del Protocollo Condiviso Cantieri che contiene molti aspetti di immediata utilità operativa tra i quali va sottolineata la suddivisione delle responsabilità tra le diverse figure presenti nel cantiere, e quindi un riferimento per la valutazione dei costi aggiuntivi.

  • 2° segnalazione

è relativa alla pubblicazione da parte di UNI di una nuova Prassi di Riferimento, la PdR 83:2020 con un modello semplificato di organizzazione e gestione della salute e della sicurezza sul lavoro in linea con il d. lgs 81/2008.

https://uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=9410:la-uni-pdr-83-mog-micro-e-piccole-imprese&catid=171&Itemid=2612

La PdR è frutto di un accordo di UNI con la Provincia Autonoma di Trento e, pur non essendo direttamente rivolto al mondo delle costruzioni, è certamente utile per le piccole e micro imprese per andare con minore difficoltà nella direzione di una gestione più organizzata delle sempre più numerose tematiche relative alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare in questa fase di operatività e di convivenza con i rischi derivanti dal covid-19.

  • 3° segnalazione

È un’iniziativa di diverso tipo che riguarda i nuovi dispositivi utili a gestire il distanziamento personale nel cantiere. Sono dei safety device pensati espressamente per il lavoro di cantiere ed aiutano a tenere le distanze di sicurezza nei diversi lavori operativi. Ce ne sono già oggi disponibili alcuni che si stanno sperimentando sul campo. Sono presentati con la forma di braccialetti elettronici e sono dei veri e propri distanziometri capaci di segnalare il momento in cui due lavoratori sono ad un metro uno dall’altro.

Possono essere forniti a operai, impiegati, geometri, visitatori ed a tutte le persone che per vari motivi si possono trovare presenti nel cantiere. Sono un ulteriore supporto che va nella direzione della sicurezza e che può contribuire a ridurre l’ansia di tutti e portare avanti l’operatività con un po’ più di serenità.

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