22 Parkside, il progetto di Rogers a Wimbledon rivive con HI-MACS®

22 Parkside, la sorprendente dimora monopiano progettata nel 1968 da Richard Rogers, è stata recentemente ristrutturata dallo studio Gumuchdjian Architects e rivive oggi come ambiente per gli studenti della Graduate School of Design dell’Università di Harvard (Harvard GSD), per incontri e seminari.

 

22 Parkside Richard Rogers
Vista dell’interno del volume più grande di 22 Parkside

 

La storia di un progetto innovativo

22 Parkside è nota anche come Rogers House. Al tempo della sua progettazione, i metodi costruttivi scelti dall’architetto inglese si ponevano in netto contrasto con lo stile architettonico del periodo: elementi prefabbricati in acciaio e facciate interamente vetrate caratterizzano una struttura modulare pensata per evolversi nel tempo e adattarsi alle nuove tecnologie, nonché eventuali cambiamenti di destinazione.

 

22 Parkside Richard Rogers
I due volumi di 22 Parkside visti dall’interno della Lodge

 

Donata all’Università di Harvard, la proprietà è oggi un monumento classificato, i cui spazi luminosi e rilassanti sono usufruiti dagli studenti, che seguono il percorso di studi dedicato al futuro alternativo e sostenibile dell’urbanistica. Dopo più di quarant’anni dalla sua costruzione, 22 Parkside ha subito un intervento di ristrutturazione, affidato allo studio Gumuchdjian Architects, il cui fondatore Philip Gumuchdjian era già stato collaboratore della Richard Rogers Partnership.

 

22 Parkside Richard Rogers
Zona cucina del volume più grande di 22 Parkside

 

La filosofia conservativa dell’intervento ha portato a ripristinare le condizioni originarie della proprietà, modificata negli anni, e a riqualificare le parti restanti: sono stati interamente sostituiti il tetto e i muri esterni, contenenti amianto, demolite alcune strutture aggiunte successivamente, eliminate partizioni interne recenti, sostituiti i servizi e i serramenti, ristrutturato il cortile.

 

Lo stile degli interni in HI-MACS®

Per 22 Parkside gli architetti hanno pensato a bagni ampi e uniformi, senza confini visivi e fisici: delle wet-room pratiche, moderne ed eleganti. La soluzione doveva essere di elevata qualità ed esteticamente chiara, pur conservando le caratteristiche di robustezza e resistenza volute nel progetto iniziale del 1968.

 

22 Parkside Richard Rogers
Lucernario e trave a vista nella wet room rivestita in HI-MACS® con superfici continue e senza interruzioni

 

Le due wet room nella Lodge (la casetta) hanno le superfici interamente rivestite in HI-MACS®, un materiale solid surface termoformabile in qualsiasi modo, robusto, resistente e perfettamente igienico, perché privo di pori dove possa annidarsi lo sporco. In più, è anti-graffio, facile da pulire e resistente alle macchie e all’umidità.

 

22 Parkside Richard Rogers
Lucernaio della wet room

 

Il materiale è stato lavorato in maniera tale da eliminare i segni di giunzione, per creare superfici continue e senza interruzioni. L’effetto è molto armonioso, anche grazie al soffitto vetrato che permette alla stanza di godere di una grande illuminazione naturale. HI-MACS® è anche resistente alla luce del sole, che non ne altera l’aspetto, anche a lungo termine.

 

(Giacomo Casarin)

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