È la proposta Agenti climatici ad aggiudicarsi il concorso per la riqualificazione degli Scali Farini e San Cristoforo a Milano. Lo studio Oma di Rem Koohlaas ha guidato il team vincitore composto dai milanesi di Laboratorio Permanente, i paesaggisti dello studio Vogt e l’architetto Philippe Rahm. Coadiuvati da esperti italiani sul tema della rigenerazione urbana, tra cui Arcadis Italia che nell’ambito del masterplan ha curato gli aspetti legati alla sostenibilità.
Dal nome della proposta e dalla schiera di professionisti in campo si comprende bene l’importanza del valore ambientale. Massimiliano Pulice, Amministratore Delegato di Arcadis Italia, ha anche sottolineato come la propria azienda sia attiva nel progetto 100 Resilient Cities, che ha come obiettivo far crescere il movimento di resilienza urbana a livello globale. E il masterplan per gli scali Farini e San Cristoforo è una chiara occasione per esprimere questo intento anche a Milano.
Il progetto
Nello specifico, la proposta del team vincitore prevede due nuovi dispositivi ambientali. Il primo è verde ed è offerto da un grande bosco lineare presso lo Scalo Farini, in grado di raffrescare i venti caldi provenienti da sud-ovest e di depurare l’aria (Limpidarium d’aria). L’altro è blu e prevede un lungo sistema lineare nell’area dell’ex scalo San Cristoforo per la depurazione delle acque (Limpidarium d’acqua).
Scalo Farini
Verde e sostenibilità rappresentano il cuore del masterplan di Scalo Farini che è stato concepito come integrazione tra componenti naturali e urbane, equilibrato con apporti energetici attivi e passivi, a impatto zero. Si mettono a sistema parchi che funzionano da dispositivi ambientali, insieme a corridoi ecologici e aree vegetative che favoriscono la biodiversità e aumentano il comfort dello spazio urbano.
Si è previsto inoltre un sistema di arterie per lo stoccaggio, il riuso e drenaggio delle acque per una regimentazione sostenibile delle acque meteoriche, con l’obbiettivo di invarianza idraulica sull’intera area. L’energia termica può essere interamente fornita mediante una rete urbana per tele-riscaldamento e tele-raffreddamento a partire da centrali tecnologiche di quartiere alimentate da sistemi di scambio geotermico.
L’idea progettuale è strutturata sul recupero ambientale di aree degradate con tecniche sostenibili, a basso impatto ambientale e ad alto profilo ecologico. In questo ambito rientrano a pieno titolo le cosiddette tecnologie verdi di bonifica come la fitoremediation che prevede l’impiego di essenze erbacee, arbustive e arboree finalizzate alla rimozione dei contaminanti nel sottosuolo e nelle acque.
Scalo San Cristoforo
Il Limpidarium d’acqua dello Scalo di San Cristoforo consiste in un dispositivo ecologico che funziona come filtro di depurazione delle acque provenienti da nord-ovest e che discendono verso il paesaggio agricolo a sud-est. Milano nasconde infatti una città d’acqua, dove nel sottosuolo si incontrano strati geologici di differente permeabilità, le cui acque profonde riaffiorano in superficie. Un sistema oggi compromesso da numerosi fattori di inquinamento chimico e biologico, con gravi ripercussioni sull’ambiente.
Attraverso un processo di fitodepurazione e biorisanamento, il progetto ricrea una nuova area umida ad elevata diversità ecologica, comparabile con un ecosistema naturale, in cui piante e microorganismi assorbono e depurano elementi di contaminazione presenti nell’acqua e li trasformano in nuove sostanze nutritive. Prevedendo un sistema integrato di fitodepurazione, si genera una biosfera che, sfruttando le acque milanesi, diventa un’occasione di riqualificazione di un’area ambientalmente degradata.
Team di progetto
Oma (Paesi Bassi)
Laboratorio Permanente (Italia)
Vogt Landscape Architects (Cina)
Philippe Rahm Architectes (Francia)
Net Engineering (Italia)
Ezio Micelli (Italia)
Arcadis Italia (Italia)
Temporiuso.net (Italia)
Luca Cozzani (Italia)